L'amichevole ragno di quartiere ha sempre solleticato la fantasia degli sviluppatori di videogiochi. Ai tempi della prima Playstation Neversoft, all'epoca nota per la serie di Tony Hawk, creò due ottimi giochi dedicati alle avventure di Spiderman i quali vengono ancora ricordati come i migliori esempi di titoli ispirati al personaggio di
Stan Lee. Negli ultimi anni, complice il reboot cinematografico con Emma Stone e Andrew Garfield, Activision ha deciso di rimettere mano alla licenza, traslando nel mondo videoludico le nuove avventure dell'arrampicamuri.
The Amazing Spiderman, uscito un paio di anni fa, non aveva convinto fino in fondo e, oggi,
Beenox ha deciso di riprovarci, proponendo un secondo capitolo che lima alcuni difetti del predecessore ma, purtroppo, non riesce ancora a convincere fino in fondo.
The Amazing Spiderman 2 segue in maniera piuttosto flebile le vicende narrate nel film ma, molto presto, cerca di ritagliarsi un suo spazio, inserendo personaggi presi direttamente dal fumetto originale e provando a trovare una sua originalità. Da questo punto di vista gli sviluppatori hanno fatto un buon lavoro: l'alternanza fra le sequenze investigative (demandate al nostro alter ego, Peter Parker) e momenti più action funziona piuttosto bene anche se, a dirla tutta, è impossibile non notare avere un senso di deja vu dai vari Batman: Arkham.
"è impossibile non notare avere un senso di deja vu dai vari Batman: Arkham"
Anche il sistema di combattimento, come nel primo gioco, si ispira largamente alle ultime avventure del crociato di Gotham basandosi su un sistema di alternanza fra attacchi e contrattacchi divertente ma fin troppo facile. Dopo pochi scontri, infatti, riusciremo a superare pressoché ogni scazzottata quasi indenni, trasformando i tanti teppisti che incontreremo in meri punching ball buoni solo per raccogliere punti esperienza. Al di fuori della trama principale gli sviluppatori hanno cercato di rendere viva la
New York che andremo a difendere inserendo una serie di missioni secondaria utili per farci amare dai cittadini. Durante il gioco, infatti, come da tradizione ragnesca, il burbero J. Jonah Jameson non farà altro che sparare a zero su Spiderman dalle colonne del
Daily Bugle e, per fare in modo che i cittadini ci acclamino, dovremo dimostrare costantemente di essere dei veri eroi. Arrivare tardi sulla scena di un crimine o non riuscire a sventarlo ci farà abbassare la reputazione, mentre compiere atti eroici ci renderà i beniamini della pubblica opinione. Il sistema di missioni secondarie risulta la parte più riuscita dell'intero gioco: piuttosto varie e mai noiose, le side quest riescono a dare un buon tocco di varietà al gameplay di
The Amazing Spiderman 2, allungandone la longevità ben oltre le poche ore della trama principale.
Passando al versante tecnico, invece, vengono alla luce problemi decisamente più gravi: il gioco, pur essendo uscito anche su piattaforme di nuova generazione, non sfrutta in alcun modo le potenzialità delle nuove macchine e, anzi, a tratti sfigura pure se confrontato ad alcuni giochi Xbox 360 e Playstation 3. I dettagli delle texture sono pressoché inesistenti mentre New York, pur risultando piuttosto estesa, è quasi priva di vita con alcuni landmark fondamentali come Columbus Circle o il Financial Discrit ricostruiti in maniera quantomeno superficiale. Anche la gestione delle telecamere lascia più che a desiderare: laddove saltare fra un grattacielo e l'altro risulta una delle esperienze migliori dell'intero gioco purtroppo capita di sbattere contro palazzi o altre strutture semplicemente perché non siamo riusciti a vederle in tempo o a causa di un'inquadratura senza senso. Peccato perché, seppur con tutti i limiti del caso, l'esplorazione di Manhattan è uno degli aspetti più riusciti dell'intera produzione.
In definitiva
The Amazing Spiderman 2 è un gioco piuttosto superficiale che, con un investimento in termini di tempo e denaro solo leggermente superiore, avrebbe potuto tranquillamente competere in una categoria più alta. Peccato perché, giocando, si intravedono delle scintille di bellezza che, però, si spengono abbastanza in fretta, coperte dalla cenere del pressapochismo.