Recensione - Tearaway - Il messaggero di carta

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La cosa che maggiormente stupisce di Tearaway è l’interazione richiesta al giocatore

Il nuovo titolo di Media Molecule arriva finalmente su Playstation Vita

Il genere dei platform non ha goduto, nelle ultime generazioni di console, di buonissima salute. I titoli di maggior richiamo sono stati realizzati, come di consueto, dall’instancabile Nintendo, che con i suoi vari Mario, Donkey Kong e Kirby è riuscita a tenere in vita il genere anche nei periodi più bui. Pure Ubisoft ha dato un certo contributo grazie a Rayman Origins prima e Legends poi, che con la loro grafica 2D colorata e meccaniche collaudate hanno convinto la critica ed il purtroppo poco pubblico che li ha acquistati.

C’è un’ultima azienda però che ha voluto scommettere sui platform con nuovi progetti totalmente inediti: stiamo parlando di Sony, uno dei più grandi colossi del gaming odierno, che con Little Big Planet e Puppeteer ha sperimentato ed innovato un genere talvolta troppo stantio e uguale a sé stesso. C’è anche un altro titolo sempre prodotto da Sony ed uscito da poco per Playstation Vita che merita attenzione: stiamo parlando di Tearaway, un platform 3D il cui mondo è interamente realizzato con carta digitale! 

Il team alle spalle di Tearaway è Media Molecule, lo stesso dei vari Little Big Planet, che per l’occasione ha voluto staccare dal suo solito franchise collaudato per gettarsi in qualcosa di completamente nuovo. La trama che fa da sfondo al gioco è assolutamente semplice e minimalista: il nostro personaggio, un messaggero di carta, deve recapitare una lettera ad un Tu, ovvero noi stessi, e per farlo deve compiere varie peripezie e superare nemici costituiti dalle cartacce, buffi ma temibili esserini che faranno di tutto per ostacolarci nella nostra missione. Un pretesto come un altro per spingere il giocatore attraverso le varie location, ma che di base funziona più che bene. 

La cosa che maggiormente stupisce di Tearaway è l’interazione richiesta al giocatore, che avrà un ruolo attivo diverso dal solito in quanto gli è richiesto non solo di comandare il messaggero Iota, ma anche di interagire con il mondo di gioco stesso. Attraverso i numerosi sistemi di input di Playstation Vita saremo chiamati a scacciare cartacce con le nostre dita, aprire pacchetti regalo, spostare elementi a schermo, soffiare via oggetti, disegnare e ritagliare elementi e via dicendo. Insomma non abbiamo tra le mani un comune platform ma anzi, Tearaway è un gioco unico che prende di peso tutte le caratteristiche della console portatile Sony, le fa sue e ci costruisce attorno un gameplay vario, divertente ed originale. Per intenderci Tearaway sarebbe praticamente impossibile da realizzare su altre console in quanto nessuna offre la stessa combinazione di sistemi di input che offre Playstation Vita grazie ai due touchscreen, al microfono, al giroscopio e alle due telecamere. 

Originalità ma anche qualità: il gameplay globale è assolutamente riuscito e nulla ha da invidiare a produzioni di maggior richiamo come i vari Mario, questo grazie ad una varietà dell’azione di gioco notevole e ad un level design decisamente di qualità. Tearaway stimola infatti il giocatore con sequenze d’azione sempre nuove ma mai banali, cosa tutt’altro che scontata. Buona parte del fascino del gioco deriva poi dalla possibilità di personalizzare molti elementi del mondo in cui ci troviamo: spesso ci verrà richiesto di disegnare e ritagliare su fogli virtuali degli elementi dell’ambiente, piuttosto che modificare ed arricchire l’aspetto non solo di Iota ma anche di alcuni personaggi non giocanti. In quest’ultimo aspetto si riconosce il marchio di fabbrica dei Media Molecule, che fanno della personalizzazione il cavallo di battaglia delle loro produzioni. 

Molto del fascino di Tearaway è però dato anche dal comparto tecnico: l’intero mondo di gioco è riprodotto come fosse fatto di cartoncino colorato, con uno stile assolutamente originale e delizioso. Alberi, animali, personaggi non giocanti, nemici e protagonista sono composti da carta virtuale, con scelte cromatiche azzeccate e vivaci. Infine per rendere l’esperienza ancora più verosimile le animazioni, anche della più piccola foglia, sono realizzate in modo da far assomigliare Tearaway ad un film in stop-motion. L’effetto ottenuto è davvero sbalrditivo e ben si adatta alle atmosfere fiabesche del titolo. Promossa a pieni voti anche la realizzazione tecnica: ottimo frame rate, texture di buona fattura e pulizia visiva rendono il gioco Media Molecule una vera e propria gioia per gli occhi. 

L’accompagnamento musicale non è da meno: i brani che accompagneranno Iota nelle sue avventure sono gradevoli ed orecchiabili, nonché pertinenti alla situazione in cui ci si trova. Di alta qualità anche il doppiaggio in italiano, come di consueto accade per molti dei titoli prodotti da Sony.

Tearaway è una vera e propria perla videoludica, ricco di originalità non solo nello stile visivo ma anche nel gameplay. L’utilizzo massiccio dei sistemi di input di Playstation Vita lo rendono un titolo difficilmente replicabile altrove e che riesce a deliziare il giocatore con sfide sempre nuove. Gli unici nei che abbiamo riscontrato sono una difficoltà talvolta troppo bassa ed una longevità non eccelsa, ma considerando anche il prezzo ridotto a cui viene venduto si può, in definitiva, chiudere un occhio. Complimenti a Media Molecule, una software house che è stata in grado di sfornare una nuova killer application per Playstation Vita.

Tipologia di Gioco:

Tearaway è un platform con elementi di esplorazione ed avventura, la cui particolarità sta nell’interazione con il mondo di gioco attraverso i sistemi di input di PS Vita e nel comparto tecnico molto originale.          

Come è Stato Giocato:

Il gioco ci è stato gentilmente fornito da Sony attraverso un codice download. Abbiamo giocato a fondo l’avventura e raccolto molti dei collezionabili presenti nel gioco, che danno accesso a modelli di carta per poter riprodurre dal vero i modelli di carta visti in gioco.

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