Recensione: Storia d'Inverno, il Blu-Ray Disc
La nostra recensione del Blu-Ray Disc di Storia d'Inverno, il film di Akiva Goldsman con Colin Farrell, Jessica Brown Findlay e Russell Crowe...
Video: AVC, 1080/24p, 2.40:1
Audio:
5.1 Dolby Digital: Italiano Francese Spagnolo
5.1 DTS HD Master Audio: Inglese
Sottotitoli: Italiano NU Inglese NU Francese Spagnolo Portoghese Danese Olandese Finlandese Norvegese Svedese Islandese Tailandese Mandarino
1 disco 50gb
Region free
Digital copy
Amaray
Prodotto e distribuito da Warner Bros.
Edizione ITALIANA disponibile nei seguenti paesi: IT, ES.
New York, 1916. Peter Lake, orfano cresciuto da una coppia di nativi americani, è un ladro di professione, che si guadagna da vivere svaligiando le case dei quartieri più lussuosi. Alle dipendenze del crudele e sadico Pearly Soames, un demone alle dirette dipendenze del diavolo, decide di ritirarsi dal giro proprio a causa dei metodi del suo capo. Deciso a non volerlo lasciare, Pearly insegue Peter, ma quest'ultimo riesce a fuggire grazie all'aiuto di un potente spirito benevolo dalle sembianze di un cavallo, che lo condurrà a conoscere la giovane Beverly, ragazza dai capelli rossi, gravemente malata. I due si innamoreranno perdutamente, ma temendo che da questo amore possa nascere un miracolo che aiuterebbe le forze della Luce, Pearly farà assassinare la ragazza e uccidere Peter. Sopravvissuto in circostanze misteriose, Peter perde la memoria e si scopre immortale, vagando per decenni tormentato dalla figura della ragazza dai capelli rossi.
E' tutto un grande disegno. E' tutto collegato. Facciamo parte di un'unica grande storia. Fondamentalmente è questo il tema portante che lega tutta la vicenda raccontata in Storia d'Inverno, prima incursione da regista dello sceneggiatore premio Oscar Akiva Goldsman, che si imbarca nell'impresa titanica di dover sintetizzare in un film di meno di due ore un romanzo particolarmente lungo e impegnativo. Non è certo la prima volta che accade e in tempi recenti i fratelli Wachowski si sono proprio cimentati nell'adattamento del complesso romanzo di Cloud Atlas, che nemmeno a farlo a posta, condivide il tema del grande disegno. In quel caso, nel dover raccontare una moltitudine di storie diverse, hanno avuto a disposizione tre ore, eppure la sensazione di incompletezza (parziale) era palpabile. Seppur vero che Storia d'Inverno è stato tanto asciugato da focalizzarsi unicamente sulla storia di Peter Lake, la sensazione di vedere un film troncato è forte e lo si evince dalla ricchezza del mondo in cui la storia si svolge, che è solo abbozzata e mai approfondita. Il film si divide in due parti: la prima, che si svolge nei primi anni del novecento e si focalizza sulla relazione tra Peter e Beverly e sulle macchinazioni dei demoni. La seconda che vede il concretizzarsi del destino di Peter, la scoperta del suo passato e lo scontro finale contro il suo ex mentore Pearly. Indubbiamente il film è riuscito solo nella prima parte, merito dei due interpreti Colin Farrell e Jessica Brown Findlay, che risultano tanto deliziosi insieme da riuscire a convincere con la loro storia fatta da colpo di fulmine e destino pilotato. Farrell è ormai specializzato nella figura dell'eroe ombroso dal cuore d'oro, che ha interpretato in salse diverse e che non fa fatica a riproporre anche in questo film. Di contorno la presenza di Russell Crowe come villain, che rispolvera quella vena di follia e cattiveria, con quel senso dell’umorismo che ha sempre avuto sin dai tempi di Virtuality, tanto da renderlo il personaggio più gustoso di un opera di pura melassa. In particolare fa desiderare di avere un film con protagonista questo strambo personaggio e il suo capo, un mefistofelico Will Smith, tanto divertenti quanto appassionanti insieme. Tra creature fatate e giochi di luce, ci si avvia poi alla seconda parte che risulta troppo frettolosa e statica, che non da il tempo di affezionarsi ai personaggi, in particolare con quello di Jennifer Connelly e figlia, con il risultato di non provare empatia per la loro sorte e il destino che attende Peter Lake. Oltre a questo il duello tra Farrell e Crowe è tanto scialbo e sbrigativo da essere l'ennesima mazzata per un prodotto che difficilmente si vorrà rivedere, se non per godersi ancora un po' i gustosi sproloqui di Crowe.
Video
Storia d'Inverno popola i negozi di home video con una edizione in alta definizione Blu Ray edita da Warner Bros. Il prodotto, benché non spicchi nel catalogo della major, ha comunque ricevuto il trattamento “Play Everywhere”, affiancando quindi al disco singolo, contenente il film in HD e i contenuti speciali, anche un codice con le istruzioni per scaricare la copia digitale da utilizzare nei dispositivi portatili. Il tutto è confezionato in un comodo amaray senza slipcover.
Girato in digitale Arri Alexa a 2.8K di risoluzione, con largo uso di lenti anamorfiche e finalizzato in un master digitale a 2K (Digital Intermediate) il quadro video di Storia d'Inverno è strettamente legato e condizionato dalle necessità narrative dell'opera originale, che si tentano di rappresentare con espedienti visivi. Nell'opera originale, la luce è un elemento imprescindibile, sempre presente e di difficile descrizione. Il lavoro di Caleb Deschanel alla fotografia dona un aspetto visivo estremamente etereo, giocato su una serie di filtri di tipo bagliore, dando quindi la sensazione che anche le scene più scure appaiano voluminose e fluorescenti. Anche l'uso di lensflare è largamente impiegato in molti frangenti, per rappresentare l'operato delle forze spiritiche che nel film sono sempre presenti. Questo condiziona molto la fotografia e il dettaglio generale che, seppur di alto livello, con ogni piano sequenza ricco di dettagli fini e incarnati solidi (così come le ottime panoramiche di New York, con particolari tutti in evidenza e identificabili), manca di incisività. E proprio per l'uso di effetti bagliore, più o meno intensi a seconda del caso, l'immagine non vuole mai apparire vibrante e realistica, ma come proveniente da una fiaba popolare o da un sogno. Anche i colori giocano la loro parte e, per accentuare questo aspetto fiabesco, la paletta cromatica è molto desaturata, con dominanti seppia nelle scene diurne, come in una fotografia monocromatica d'epoca, mentre le parti notturne sono permeate di tonalità celeste, quasi verde, come a voler distinguere la luce dal buio, come bene e male, nel senso più primordiale del termine, come in effetti avviene nella storia stessa. Di conseguenza la tridimensionalità, benché presente a livello medio, non è certo l'arma vincente, proprio in virtù di un aspetto tenue e trasognante, oltre che per un livello del nero non particolarmente profondo, ma mai fangoso. Non vi sono decrementi qualitativi in qualsiasi condizione della scena, né la presenza alcun di rumore video e gli effetti speciali sono integrati senza sbavature nella scena. In definitiva si tratta di un quadro video le cui caratteristiche sono in funzione della storia che deve raccontare, anzi ne fa pienamente parte e, grazie a una compressione in AVC ad alto bitrate, riesce a rappresentarla senza alterazioni di sorta.
Audio
Nessuna sorpresa o particolarità sul fronte sonoro, che presenta come di consueto i doppiaggi come l'italiano in Dolby Digital a 5.1 canali e 640 kbps, mentre l'originale inglese non ha restrizioni di sorta grazie alla codifica lossless in DTS HD Master Audio. Nonostante questo, la differenza tra il doppiaggio e l'originale, seppur una maggiore ricchezza nelle frequenze, è solo nelle interpretazioni, dove il gusto personale la fa da padrone. In ogni caso, tra dialoghi naturali ben integrati, un'ottima separazione e direzionalità dei canali, con buon uso dei surround, l’aspetto sonoro non presenta particolari tali da formulare qualcosa di più di una fredda valutazione tecnica. La musica è sicuramente la parte più curata, in particolare il coinvolgente tema principale ad opera di Hans Zimmer, considerando anche che non ci sono particolari effetti sonori, che comunque sono ben rappresentati senza distorsioni varie. Funzionale e nel pieno degli standard.
Extra
Considerando la media attuale di quantità e qualità di contenuti speciali, avere un prodotto con un comparto modesto, ma relativamente completo, fa sicuramente piacere. Gli extra sono divisi in due featurette: la prima è dedicata alla lavorazione in generale del film, in particolare il lavoro di adattamento del romanzo, con interviste ai realizzatori e al cast, mentre la seconda si incentra sui personaggi nel modo più specifico, in particolare come si sono preparati gli attori ad interpretarli. A fare da contorno ci pensa una galleria di scene tagliate. Più che sufficiente per un prodotto di questo tipo.
Behind the Scenes: Winter's Tale: A Timeless Love
Behind The Scenes: Characters of Good and Evil
Additional Scenes
Conclusioni
Romantico e fiabesco. Storia d'Inverno sembra voler puntare proprio su questi due aspetti nell'adattamento di un romanzo particolarmente difficile da tradurre in pellicola. Il prodotto soffre di mancanza di ritmo e di tempo per poter raccontare una storia che si muove in un mondo ricco di elementi, qui solo abbozzati. L'Edizione HD risulta perfetta, riportando fedelmente un quadro video particolarmente elaborato in funzione della storia stessa e arricchito da un più che sufficiente bagaglio di contenuti speciali. Nessuna controindicazione per l’acquisto, in particolare per gli amanti delle storie d'amore.