Recensione - SteamWorld Heist
Nintendo 3DS si arricchisce di un altro strategico a turni: la recensione di SteamWorld Heist
Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".
Peccato solo che i protagonisti della vicenda siano robot e che, tra le altre cose, gli scontri a fuoco vengano condizionati dalle ferree regole che vigono in ogni strategico a turni che si rispetti. I ragazzi di Image & Form, difatti, per il sequel, quantomeno spirituale a questo punto, di SteamWorld Dig non hanno optato per un banale “more of the same”. Nonostante la formula dell’originale, un metroidvania di tutto rispetto, potesse dare ancora i suoi frutti, il cambio di rotta è stato radicale.
Abbordata la navicella di turno, il party, il cui numero varierà da livello a livello, avrà il compito di esplorare lo scenario, preoccupandosi di non finire in mille pezzi per mano dei tanti nemici che dovranno abbattere lungo il cammino. Gli obiettivi delle missioni denotano un minimo di varietà: dal classico recupero di un oggetto, alla totale bonifica dello scenario di tutte le minacce presenti, senza dimenticare le situazioni più disperate in cui dovrete raggiungere un determinato luogo della mappa entro un certo numero di turni.
[caption id="attachment_149300" align="aligncenter" width="508"] Facendo salire di livello i personaggi, apprenderanno nuove abilità che progressivamente li specializzeranno e diversificheranno. Avrete così il vostro infermiere robotico, il tank in grado di subire molti danni e così via.[/caption]
Da una parte c’è la creazione procedurale dei livelli, che assicura l’effetto sorpresa e l’impossibilità di affidarsi alla stessa strategia anche nel caso in cui riaffronterete uno scenario già superato in precedenza. Ne giova la varietà, ma l’altro lato della medaglia mette in mostra un level design mai eccessivamente raffinato e di certo poco ricercato. Dall’altra parte, a rendere SteamWorld Heist vagamente diverso dai tanti strategici a turni disponibili su Nintendo 3DS e non solo, l’obbligo di dover mirare manualmente ogni volta che si decide di aprire il fuoco sui nemici. Sebbene le statistiche siano un fattore determinante per decretare la quantità di danni che si possono infliggere (e di contro subire), quando ci sarà da premere il grilletto toccherà alle vostre capacità balistiche calcolare traiettoria e possibili rimbalzi del proiettile. Ci sono armi che facilitano il compito rendendo visibile il punto d’impatto, altre in cui va tenuto conto del rinculo, altre ancora che si prestano ad incredibili carambole.
"SteamWorld Heist tenta di attrarre gli amanti degli strategici a turni proponendo una strutturazione dei livelli procedurale e bidimensionale"C’è dell’altro, ovviamente, ad approfondire ulteriormente il gameplay. Colpire un barile esplosivo, per esempio, può essere il modo migliore per sbarazzarsi di un gruppo di sgherri, puntare alla testa equivale ad un colpo critico, a corta distanza si può ingaggiare il nemico in una scazzottata che tuttavia potrebbe finire per coinvolgere anche alleati vicini.
[caption id="attachment_149299" align="aligncenter" width="508"] Vista l’impostazione di gioco, ogni tanto si fatica a selezionare la casella in cui si vuole spostare il personaggio. Nulla di compromettente comunque: vi basterà smanettare un po’ con la croce direzionale.[/caption]
Privo di una trama degna di questo nome, SteamWorld Heist tenta di attrarre gli amanti degli strategici a turni proponendo una strutturazione dei livelli procedurale e bidimensionale, affidando la riuscita degli attacchi all’abilità del videogiocatore piuttosto che alle statistiche dei personaggi. Il risultato è un mix indubbiamente intrigante e ben riuscito che, tuttavia, non riesce, pur non avendone mai avuto l’ambizione, a settare nuovi standard qualitativi. È vero che ogni livello è diverso da quello precedente, ma l’apparizione casuale di nemici e oggetti da recuperare regala al fattore fortuna e al puro caso un peso rilevante nella riuscita o nel fallimento della missione. Inoltre, una personalizzazione dei personaggi solo accennata e relegata ai pochi item che si possono equipaggiare, appiattisce sul lungo periodo l’esperienza.
Certamente consigliato agli amanti del genere che comunque apprezzeranno le modifiche apportate al canovaccio, potrebbe essere un buon punto di partenza per i novizi vista la tenue impronta action attribuibile al sistema di mira. L’importante, sia chiaro, è non aspettarsi nulla di più che un piacevole e riuscitissimo passatempo.