Recensione - Star Wars Battlefront

L'universo di Star Wars accoglie la guerra su larga scala: la recensione di Star Wars Battlefront

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L’X-Wing vola, scende sotto le nuvole, in un canyon solcato da Java e Sabbipodi. Improvvisamente uno squadrone di TIE Fighter compare da dietro uno sperone roccioso. Manovre evasive, laser al massimo della potenza e, infine, un siluro protonico che si infila nel motore del caposquadra imperiale.
Ecco, quel momento, in cui sentiamo nelle cuffie il suono del computer di bordo che inquadra il bersaglio e premiamo un tasto dorsale per colpire è perfetto. Perfetto in tutto, effetti audio, grafica, gameplay, per un breve istante Star Wars Battlefront diventa il gioco definitivo.

Passato l’attimo la nuova creatura di DICE nonché primo titolo “tripla A” marchiato Star Wars pubblicato da EA, si mostra però per quello che è: una fusione a freddo fra il gameplay di Battlefield e l’universo creato da George Lucas. L’operazione, in un certo senso, funziona piuttosto bene, Battlefront è un gioco no frills: addirittura i menu sono scarni, con poche opzioni e ancor meno scelte da compiere, le modalità disponibili sono quelle classiche di qualunque FPS online moderno, dal classico deathmatch, a varianti più o meno elaborate di supremazia o cattura la bandiera. Tornano pure le canoniche battaglie campali - da sempre marchio di fabbrica di DICE - questa volta ispirate allo storico scontro su Hoth fra Ribelli e Impero Galattico.

[caption id="attachment_147378" align="aligncenter" width="600"]Star Wars Battlefront screenshot Star Wars Battlefront - screenshot[/caption]

Gli sviluppatori, anziché portare in Star Wars la complessità di Battlefield (per non parlare di giochi ancora più profondi come Destiny) hanno voluto asciugare al massimo il gameplay; conquistando punti potremo acquistare nuovi strumenti di distruzione, nuove armi speciali e addirittura nuove personalizzazioni per il nostro personaggio. Questo significa che i vari fucili non sono potenziabili singolarmente, ma dovremo via via sbloccarne di nuovi facendoci valere online. Questo approccio rende l’esperienza di gioco molto più morbida per i neofiti ma, a lungo andare, rischia di far perdere a Star Wars Battlefront quello smalto che convince l’hardcore gamer a far salire il counter delle ore giocate.

"Star War Battlefront è una fusione a freddo fra il gameplay di Battlefield e l’universo creato da George Lucas"

La magia della galassia lontana lontana tiene attaccati allo schermo per le prime ore, rapiti dalla perfezione dei modelli di Ala-X e stormtrooper, quando la magia di calcare il suolo di Tatooine, Hoth e Sullust in alta definizione ci fa dimenticare il sistema di respawn legnoso e la frustrante gittata delle armi (preparatevi a morire un sacco a causa di nemici piazzati quasi dall’altro lato della mappa). Una volta grattata la superficie, però, Battlefront si rivela un gioco che, per quanto divertente, somiglia più a una conversione totale dei vecchi titoli di DICE che a un prodotto con una sua anima. L’appeal dato dalla Forza, dalle spade laser e dai caschi dei ribelli dura qualche ora, passato quello ci si ritrova fra le mani un titolo godibile, ma non il simulatore di battaglie campali fra ribellione e impero che ci si aspettava.

[caption id="attachment_147593" align="aligncenter" width="600"]Star Wars Battlefront screenshot Star Wars Battlefront - screenshot[/caption]

Sicuramente DICE espanderà le potenzialità di Star Wars Battlefront nei prossimi mesi, con DLC a tema Il risveglio della forza, nuove modalità e rifinendo alcune meccaniche di gioco, per ora tuttavia il gioco appare come un compito ben fatto ma privo di guizzi, una combinazione asettica di due grandi brand dell’intrattenimento mondiale che gioca troppo sull’effetto nostalgia degli appassionati. Dopo tutti questi anni, con l’impegno di EA e con il curriculum di DICE ci saremmo aspettati un gioco più organico, non un amarcord mascherato da reboot della serie.

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