Recensione - Star Trek - Pessima presa vulcaniana

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A meno di non avere una sincera ossessione per tutto ciò che riporta il logo Star Trek, si tratta purtroppo di un’uscita da evitare

Abbiamo provato il gioco su licenza firmato Digital Extremes

Per fare di Star Trek uno sparatutto in terza persona quantomeno accettabile non ci voleva poi molto. Il reboot della saga cinematografica firmato da J.J. Abrams aveva già aperto le porte all’elemento action, nettamente a sfavore del tema della “scoperta di nuovi mondi e civiltà” che da sempre caratterizza la proprietà intellettuale, e i due protagonisti erano perfetti per supportare la cooperativa a due giocatori.

Cosa effettivamente sia successo durante lo sviluppo del gioco presso Digital Extremes non ci è dato di saperlo, ma il risultato è un prodotto ben sotto la media quanto a meccaniche di gameplay. La storia originale, collocata evidentemente tra gli eventi del primo film e quelli dell’ormai imminente sequel, vede l’equipaggio dell’Enterprise coinvolto in un furioso scontro causato da un’invasione di Gorn (razza di pseudo-rettili proveniente dalle serie originali, qui rivista nell’aspetto). Kirk e Spock dovranno conseguentemente imbracciare le armi, attraversare basi planetarie e spaziali infestate di nemici, sparare a più non posso, condurre brevemente l’Enterprise in battaglia e possibilmente salvare la giornata. Le circa sette ore di gameplay che separano l’incipit dai titoli di coda sono costituite da un flusso quasi continuo di sparatorie, occasionalmente intervallate da cinematiche e sporadici enigmi ambientali da risolvere. Star Trek è dunque uno sparatutto a 360 gradi, con poche concessioni narrative che vadano al di là di qualche siparietto umoristico con protagoniste le digitalizzazioni degli attori principali del cast. Chiarita la natura dell’offerta ludica, si passa ad affrontare uno dopo l’altro i brevi capitoli in cui l’avventura è divisa, scegliendo se affrontarli nei panni di Kirk o di Spock, senza che questo abbia (purtroppo) particolare impatto sullo stile di gioco. 

Inutile sprecare parole su quanto la diversità dei due protagonisti si sarebbe potuta sfruttare per cucire loro addosso stili di gameplay e mosse uniche, aumentando non solo la varietà, ma anche la longevità del prodotto. Niente di tutto questo è stato fatto per Star Trek, lasciando dunque tanto il gioco in solitaria quanto la cooperativa nel più totale anonimato dello “spara a tutto ciò che si muove”. Se almeno le meccaniche legate allo shooting funzionassero a dovere... Purtroppo, alla base c’è un sistema di animazioni dei protagonisti davvero antiquato, che finisce per compromettere completamente la mobilità sul campo di battaglia, con i personaggi che reagiscono in maniera talvolta molto bizzarra agli input del giocatore. Il sistema di coperture non aiuta, dato che molte volte, soprattutto durante gli scontri a fuoco più accesi, l’agganciamento ai ripari fallisce, così come il sistema di spostamento rapido, troppo lento per essere messo a frutto in maniera davvero utile. L’arsenale è piuttosto anonimo, passando dall’immancabile Phaser a una serie di fucili d’assalto sostanzialmente tutti uguali, con il classico contorno costituito dalle granate. Con queste premesse, le sparatorie non possono che concretizzarsi nella fiera della mediocrità, con sporadici momenti discreti alternati ad attimi di vera frustrazione. Le uniche alternative ai corridoi affollati di nemici sono le fasi dedicate platforming, anch’esse funestate dal pessimo comparto animazioni, e qualche variante tutto sommato non disprezzabile, come la soluzione di classici enigmi ambientali o i tratti dove ci si trova a trasportare il compagno ferito. I frammenti di quello che avrebbe potuto essere un titolo decente, seppelliti tra le linee di codice, ci sono, tra i quali un sistema di upgrade delle armi e delle statistiche dei personaggi basato sull’accumulo di punti esperienza, e l’occasione utilizzo del Tricorder, utile per effettuare hacking su torrette nemiche e porte altrimenti sigillate. Purtroppo, si tratta solo di accenni, neanche lontanamente sufficienti a salvare la produzione. Anche il gioco in cooperativa online non presenta attrattive che vadano al di là del piacere legato alla condivisione dell’esperienza con un amico, e della spontanea soluzione dei molti bug di cui soffre l’intelligenza artificiale amica quando si affronta il gioco in solitaria.

A fronte di una durata nella media e di una grafica tutto sommato accettabile, Star Trek è un gioco difficilmente consigliabile, soprattutto a prezzo pieno. L’interminabile collezione di corridoi costellati di sparatorie banali e poco coinvolgenti, i rari momenti di vero intrattenimento e la storia nel complesso poco interessante lasciano uno spazio davvero limitato alla voglia del giocatore di farsi coinvolgere in un’avventura nei panni di Kirk e Spock. A meno di non avere una sincera ossessione per tutto ciò che riporta il logo Star Trek, si tratta purtroppo di un’uscita da evitare, tenendo buono l’investimento per le moltissime alternative che il mercato è pronto ad offrire nei mesi a venire.

Tipologia di Gioco:

Star Trek è uno sparatutto in terza persona ispirato al reboot della saga cinematografica firmato dal regista J.J. Abrams. Dotata di una storia originale, la produzione mette uno o due giocatori (tramite cooperativa online) nei panni di Kirk o Spock, nell'ambito di uno shooter lineare con coperture. La partecipazione degli attori del cast conferisce ai personaggi il look e le voci ufficiali dei film.

Come è Stato Giocato:

Grazie a un codice PC gentilmente fornitoci dal publisher Namco Bandai abbiamo giocato per circa 7 ore. Durante le nostre prove, abbiamo riscontrato diversi bug grafici e legati all'intelligenza artificiale, oltre a un problema di sincronizzazione durante la cooperativa, il quale riporta automaticamente l'host all'ultimo checkpoint in caso di uscita del compagno dalla sessione.

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