Recensione - Soul Sacrifice - Il sacrificio dell’anima per la Vita di una console

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Soul Sacrifice è un RPG-action che pur non nascondendo la sua fonte d’ispirazione, se ne distanzia sensibilmente proponendo un’avventura coinvolgente e ben confezionata.

Abbiamo sacrificato pollici opponibili e occhi per farvi sapere che ne pensiamo del primo progetto solista di Inafune

Soul Sacrifice non è un gioco come gli altri. Nato dalla volontà di Keiji Inafune, chiamato ad esporsi in prima persona dopo l’abbandono di Capcom, ha infatti un ruolo primario nello scacchiere Sony. La sua importanza esula il semplice impatto che avrà su pubblico e critica. Lo scopo principale è un altro: tentare il rilancio mediatico della sfortunata PS Vita, già in debito d’ossigeno e osteggiata da un crescente scetticismo che serpeggia tra sviluppatori e publisher.

Se il futuro del portatile dipendesse unicamente dalla qualità di Soul Sacrifice, non potremmo che annunciare con giubilo che il tempo della riscossa è finalmente giunto. Sì, perché questo RPG-action fortemente indirizzato al multiplayer che si ispira, molto alla lontana invero, a Monster Hunter ha tutte le carte in regola per divertire gli amanti del genere e non solo.

Le sorprese iniziano sin da subito, quando si scopre che a differenza della fonte d’ispirazione e di buona parte dei cloni nati su quella scia, la trama non è un semplice orpello, ma un elemento su cui il team ha infuso cura e attenzioni. Pur lasciando spazio sufficiente per rendere funzionale e coerente il multiplayer, la storia veicola un’epopea ben definita ed estremamente affascinante. Nei panni di uno dei tanti prigionieri del mefistofelico stregone Magusar, quasi per caso entrerete in possesso del Librom: un tomo parlante tra le cui pagine sono state impresse le memorie del vostro carceriere. Leggendole, avviando così i livelli veri e propri, avrete modo di scoprire i suoi segreti più reconditi e, al contempo, di fare vostre diverse tecniche magiche con cui tentare la fuga.

Se la trama sembra piuttosto scontata e non così originale, del resto non è certo la prima volta che abbiamo a che fare con un libro chiacchierone, la realtà dei fatti è ben diversa. Innanzi tutto, sebbene l’avatar non possegga né una propria storia, né una vera personalità, il resto del cast si dimostra all’altezza del compito. Magusar è un personaggio sfaccettato che non mancherà di sorprendervi più volte. Il Librom spicca per cinismo. La lunga trafila di aiutanti e non che intersecheranno il cammino dello stregone risultano tutti ben caratterizzati.

Secondariamente il mondo in cui è ambientato il gioco è pulsante, coerente, artisticamente meraviglioso. Le numerose leggende sulla creazione della Terra e degli uomini arricchiscono magistralmente il bagaglio immaginifico della produzione. L’intrigante rilettura di creature mitologiche classiche come gli Orchi, qui giganteschi gatti assassini dei propri padroni, regala un retrogusto particolarissimo. Lo splendido art design dona tinte gotiche, oscure, opprimenti a un mondo evidentemente in continua sofferenza e dominato dalla violenza, dalla lotta per la sopravvivenza.  

Soul Sacrificeè insomma un prodotto non solo da giocare, ma anche da vivere, leggere, ascoltare.

Combattere nei panni di Magusar, assistere ai grandi drammi che segnano la sua ascesa, vi porterà a sviluppare una non indifferente empatia per lo stesso personaggio di cui, in teoria, siete avversari. Tutto ciò vi spingerà a godervi il gioco in una continua tensione emotiva che vi lascerà piacevoli ricordi anche a distanza di molto tempo.

Altrettanto entusiasta è il giudizio sul gameplay, nonostante non stiamo parlando di un prodotto del tutto esente da difetti.

A differenza di Monster Hunter ad attendervi non ci sarà un’ambientazione divisa in numerose stanze, liberamente esplorabile. Ogni pagina del Librom rappresenta un livello ambientato all’interno di un’arena di medio-grandi dimensioni dove dovrete portare a termine una serie di missioni. Il più delle volte si tratterà di eliminare un certo quantitativo di nemici o di far fuori un mostro particolarmente coriaceo e dalle ragguardevoli dimensioni, ma non mancano altri compiti come il reperimento di specifici item.

Invece di equipaggiare il vostro avatar di asce, scudi e manufatti, nella fase di editing che precede ogni livello dovrete selezionare un massimo di sei magie dagli effetti più disparati. Alcune vi serviranno per attaccare i nemici con spade, coltelli da lancio, lingue di fuoco, scariche di energia e quant’altro. Altre sono indispensabili per alterare le vostre statistiche, magari evocando una armatura, o quelle degli avversari, paralizzandoli per esempio. In questo senso Soul Sacrifice mostra un’incredibile profondità, dando al videogiocatore un numero esorbitante di tecniche differenti che potranno essere opportunamente potenziate e fuse le une con le altre per crearne di nuove.

Qualunque sia la vostra indole in battaglia potrete sempre dare vita a un set di mosse confacenti al vostro stile. Ciononostante attenzione: utilizzando le magie si consumeranno sino alla loro dissoluzione. Ciò vi costringerà sia ad esplorare l’arena in cerca di ricariche, sia ad adottare costantemente un approccio tattico allo scontro. Restare a corto di una particolare mossa in un momento topico della missione potrebbe costarvi molto caro, tanto più considerando il livello di difficoltà sensibilmente sopra la media. Pur essendo un RPG-action insomma, solo attraverso strategie ben pianificate, e magari contando anche sull’apporto degli alleati controllati dalla CPU o da altri utenti nel multiplayer online, potrete sperare di avere la meglio.

L’altra caratteristica interessante del gameplay è quella che da il titolo al gioco. Dopo aver battuto ogni nemico, potrete decidere se sacrificarlo o meno. A questa scelta è legato il sistema di crescita del personaggio: salvandolo incrementerete i punti salute e difesa, uccidendolo invece potenzierete la forza degli attacchi.

I sacrifici però non si fermano qui. Tanto per cominciare potrete decidere se rianimare o uccidere i vostri alleati (sia online che offline) quando cadranno stremati al suolo. Nel primo caso continueranno a dare il loro contributo alla causa, nel secondo darete vita a un attacco dall’incredibile impatto effettivamente in grado di ribaltare le sorti della battaglia. Sorte simile attende alcune parti del corpo dell’avatar. Quando la barra della salute sarà prossima allo zero, potrete attivare attacchi devastanti rinunciando ad un organo. Ad esempio, fiamme infernali avvolgeranno tutti i nemici presenti sulla mappa al prezzo della vostra epidermide, cosa che vi dimezzerà la difesa esponendovi anche negli scontri successivi a un rischio maggiore. Fortunatamente questo genere di sacrifici non sono irreversibili. Spendendo alcune lacrime del Librom, che di tanto in tanto si formeranno sul bordo del suo occhio e che potrete raccogliere con un rapido tocco sul touch-screen, riporterete il vostro status alla norma.

Profondo e impegnativo, il gameplay di Soul Sacrifice mostra tuttavia il fianco a una certa ripetitività. Se i livelli popolati dai boss sapranno sempre elettrizzarvi, a lungo andare i genocidi nei confronti dei nemici più comuni potrebbero suscitarvi qualche involontario sbadiglio. In questo senso aiuta molto il multiplayer. Accompagnati da altri utenti, l’anima action e tattica della produzione si esplicita con maggior efficacia a tutto vantaggio della varietà e del divertimento. Probabilmente avrebbe giovato un maggior numero di ambientazioni e di mostri da combattere, i quali non sono dotati di numerosi pattern d’attacco, ma in questo senso stiamo chiaramente cercando il più classico dei peli nell’uovo.

L’hardware della PS Vita viene sollecitato più che degnamente dalla creatura di Inafune, per quanto ci saremmo aspettati qualcosa di ancora migliore. Se artisticamente non gli si può rimproverare assolutamente nulla, il lavoro mastodontico effettuato è evidente, tecnicamente si lamentano ambientazioni troppo vuote e modelli poligonali non eccessivamente dettagliati. Di contro il frame-rate non mostra alcuna incertezza anche nelle fasi di gioco più caotiche.

Sul sonoro è invece impossibile muovere critiche di qualsiasi genere. Il doppiaggio è magistrale, gli effetti fanno il loro dovere, le musiche incrementano il clima malinconico e straziante già espresso dall’art design.

Ottima anche la longevità. Potrete affrontare Magusar anche dopo una manciata di missioni, ma per avere serie chance di sopravvivere allo scontro vi serviranno almeno una ventina di ore di gioco. A queste vanno poi aggiunte le tantissime che passerete con il multiplayer.

In definitiva, Soul Sacrifice è un RPG-action che pur non nascondendo la sua fonte d’ispirazione, se ne distanzia sensibilmente proponendo un’avventura coinvolgente e ben confezionata. Trama e art design concorrono a comporre un mondo credibile, coerente e vivo, mentre il gameplay pur soffrendo di una cronica ripetitività, si dimostra profondo e in grado di divertire gli amanti sia della strategia, sia dell’azione dai ritmi sostenuti. Consigliato a chiunque possegga una PS Vita e anche a coloro che hanno sempre guardato con scetticismo a Monster Hunter.

Tipologia di Gioco:

Soul Sacrifice è un RPG-action che da il suo meglio in multiplayer dove sino a tre amici potranno darvi manforte nella lotta contro le mostruosità assortite che popolano il mondo ideato da Marvelous Entertainment.

Come è Stato Giocato:

Grazie a un codice fornitoci da Sony abbiamo sfidato il potente Magusar a poche ore dall’avvio dell’avventura. Dopo essere stati carbonizzati un paio di volte, siamo giunti in fondo alle pagine del Librom, impiegando circa una trentina di ore, e siamo infine riusciti ad avere la meglio. 

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