Recensione - Sonic Lost World

Sonic ritorna su PC, con il porting di una delle sue migliori iterazioni recenti: la recensione di Sonic Lost World megaslide

Condividi

Che Sonic, il porcospino blu mascotte di SEGA, non se la stia passando proprio benissimo ultimamente è ormai cosa nota: sembra infatti che la stessa compagnia giapponese non sappia più come trattarlo, una fine assai triste e incomprensibile per quello che un tempo era l’avversario numero uno di Mario. Una delle migliori iterazioni recenti della serie, seppur lontana dai fasti di un tempo, è Sonic: Lost World, episodio originariamente pubblicato in esclusiva per Wii U e che ha ora raggiunto i sempre più floridi lidi PC.

Il concept alla base di questo platform è davvero molto intrigante (sulla carta, almeno), e si ripropone di portare una ventata d’aria fresca all’interno della saga: i mondi di gioco tridimensionali hanno infatti alla base una struttura che segue forme sferiche o cilindriche, che ricorda per certi versi il mai pubblicato Sonic X-treme per SEGA Saturn. Una goduria per gli occhi, bisogna ammetterlo, la loro particolarità però è anche il loro più grande difetto, in quanto da un gioco che porta il nome di Sonic ci si aspetta per lo più velocità ed immediatezza, caratteristiche queste che mancano, almeno in parte, in Lost World. In più di un’occasione si ha la sensazione d’avere troppe distrazioni e "barriere architettoniche" ad ostacolare la corsa del porcospino blu, facendo risultare quindi la navigazione all’interno dei livelli abbastanza macchinosa ed innaturale. A ciò si abbinano sessioni 2D poco convincenti, che hanno lo scopo di conferire varietà alla struttura degli stage, ma che finiscono in realtà per spezzare ulteriormente l’esperienza dell’utente.

[caption id="attachment_148339" align="aligncenter" width="600"]Sonic Lost World screenshot Sonic Lost World - screenshot[/caption]

Decisamente più interessanti invece le abilità delle quali Sonic è dotato, che risultano prese in prestito da un po’ tutti gli ultimi episodi pubblicati. Troveremo infatti lo Spin Dash, il Bounce Attack, la Super Peel-Out ed anche l’Homing Attack, vero marchio di fabbrica degli episodi 3D, che permette di colpire in sequenza più nemici. Ad infarcire il moveset ci pensa poi l’inedito Parkour, che consente al protagonista di correre, arrampicarsi e saltare su muri e pareti, così da facilitare almeno in parte l’esplorazione dei livelli. Fanno infine un gradito ritorno i poteri legati ai colori, conferiti ancora una volta dai misteriosi alieni Wisp, che consentono a Sonic di rimbalzare velocemente negli ambienti, spiccare incredibili salti o addirittura volare.

"i mondi di gioco tridimensionali hanno alla base una struttura che segue forme sferiche o cilindriche"

Convince in ogni sua componente il comparto tecnico. Nonostante sia un titolo ideato per un hardware appartenente alla precedente generazione di console ci troviamo dinanzi ad un lavoro più che dignitoso e questo grazie anche all’ottima direzione artistica, elemento distintivo di ogni produzione del Sonic Team. I mondi che il giocatore si troverà ad esplorare sono infatti vari e molto ben caratterizzati, certo sempre in linea con quanto la serie ha già mostrato in passato, ma la novità data dalla struttura circolare dona nuova linfa all’intera produzione. Adrenalinica ed incalzante la colonna sonora, sempre adeguata alle situazioni nelle quali il nostro Sonic si troverà coinvolto, mentre solo discreto è il doppiaggio in italiano.

[caption id="attachment_148340" align="aligncenter" width="600"]Sonic Lost World screenshot Sonic Lost World - screenshot[/caption]

Il giorno in cui si avrà per le mani un nuovo Sonic Adventure sembra essere ancora lontano, ma Sonic Lost World risulta comunque essere un prodotto discreto ed in grado di regalare più di qualche soddisfazione al giocatore. La quantità di livelli è adeguata per un platform di questa tipologia e l’aggiunta di collezionabili e sfide a tempo ne aumenta ulteriormente la longevità. Il concept alla base del level design è assolutamente originale, tuttavia fallisce nel donare al titolo quel senso di velocità tipico della serie SEGA. La qualità del comparto tecnico-artistico è elevata, e contribuisce alla solidità di un titolo che non tradirà assolutamente i fan dello storico porcospino blu.

Continua a leggere su BadTaste