Recensione - Sleeping Dogs - Hard boiled

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Quello che molti avevano etichettato come uno 'scialbo clone di GTA' si rivela invece un gioco solido

Recensito il free roaming di United Front Games, ambientato a Hong Kong

Sleeping Dogs aveva tutto da dimostrare. Nonostante il cambio di publisher a lavori inoltrati, con il passaggio del testimone da Activision a Square Enix, al timone dello sviluppo ci sono sempre stati i ragazzi di United Front Games, evidentemente ben consci di quali fossero gli scopi del progetto e determinati a raggiungerli. Così, quello che molti avevano etichettato come uno “scialbo clone di GTA” si rivela invece un gioco solido, ottimo per spendere una decina (e più) di ore tra le vie di una Hong Kong graficamente molto ispirata.

La trama di Sleeping Dogs la conoscete già. Se avete visto Infernal Affairs (o The Departed, che vi si è apertamente ispirato), la storia è quella classica dell’agente infiltrato in una “famiglia” mafiosa, la cui lealtà viene irrimediabilmente messa alla prova da entrambe le parti. Proprio questo accade a Wei Shen, ex sbirro di San Francisco trasferito a Hong Kong con lo scopo di infiltrarsi nella Sun On Yee, una delle famiglie più potenti della Triade. Le ispirazioni non si fermano ai film sopra citati, con John Woo che fa spesso capolino tra una sequenza d’intermezzo e l’altra, tra piccioni al rallentatore e inseguimenti in motoscafo.

Peraltro, la trama non è l’unico elemento che gli sviluppatori hanno scelto di derivare da altre produzioni. Il gameplay pesca a piene mani dalla tradizione del videogioco free roaming, privilegiando naturalmente Grand Theft Auto. Sia l’alternarsi di missioni di pura azione e “sociali”, volte ad approfondire il rapporto con alcuni comprimari, sia la possibilità di utilizzare un cellulare per tenersi in contatto con i vari personaggi chiave della vicenda, provengono direttamente dal quarto capitolo della saga di Rockstar. Ma non finisce qui: nei combattimenti corpo a corpo non si può non riconoscere l’importanza della contromossa, che strizza l’occhio al freeflow combat dei due Batman di Rocksteady. La possibilità di “saltare” da una macchina all’altra in corsa era invece la caratteristica principale di Wheelman, pessimo free roaming del 2009 con protagonista una digitalizzazione di Vin Diesel.

Descritto così, Sleeping Dogs potrebbe apparire come una sterile lista di feature derivate da altre produzioni, ma, fortunatamente, il risultato finale vale molto più della somma delle parti. Questo perché i ragazzi di United Front hanno curato molto il contesto legato ad Hong Kong e alle famiglie mafiose. Per quanto la riproduzione digitale della penisola sia naturalmente approssimativa dal punto di vista geografico, gli sviluppatori sono riusciti nel non facile compito di renderla credibile, viva e soprattutto in grado di far crescere nel giocatore un senso di familiarità, che lo porterà a conoscere certe zone meglio di altre, a scoprire scorciatoie, fino a quando la minimappa diventerà quasi superflua per orientarsi. Lo stesso vale per la trama. Non è certo perfetta dal punto di vista narrativo e se ne intuisce la conclusione molto prima del tempo, ma sia il protagonista sia i comprimari sono molto ben caratterizzati, e i dialoghi sopra la media del classico gioco d’azione.

Parlando invece di gameplay vero e proprio, ad una struttura molto classica – missioni principali e secondarie, attività ricreative, appartamenti del protagonista via via più lussuosi – Sleeping Dogs affianca una scelta nettamente anticonformista. Ai ragazzi di United Front le armi da fuoco sembrano piacere molto poco, tutto in favore del kung fu. Così, invece di fucili d’assalto e lanciarazzi, vi troverete per la maggior parte del tempo a menare brutalmente mani e piedi, prendendo familiarità con un sistema di combo certo non ostico né troppo profondo, ma nondimeno ricco di possibilità e graziato da un comparto animazioni molto convincente. Colpi rapidi e potenti, una contromossa ispirata ai due recenti Batman di Rocksteady e la possibilità di afferrare gli avversari e eliminarli con fantasiose uccisioni che sfruttano l’ambiente circostante si uniscono in un mix divertente, discretamente impegnativo e molto bello anche solo a vedersi. Qui si compie il proposito di United Front, ossia portare sugli schermi PC e console il cinema action cinese, con pieno successo.

Il sistema di combattimento prevede una crescita interessante, distribuita su tre differenti sentieri. Il primo è rappresentato dalle statue di giada sparse per tutta la città, le quali andranno recuperate e portate in una specifica palestra, dove si riceveranno in cambio nuove combo. Ci sono poi i punti esperienza, divisi tra le missioni completate per conto della polizia e quelle portate a termine a nome della Triade. Entrambe le strade permetteranno di migliorare diversi aspetti del personaggio, tra i quali nuove mosse di disarmo dei nemici e combo potenziate.

Missioni a parte, il puro free roaming rappresenta invece l’aspetto meno riuscito della produzione. Per quanto la città sia ben contestualizzata, a mancare sono attività secondarie e ricreative interessanti. C’è un club di combattimenti clandestini, buono solo per allenarsi con le nuove combo, le scommesse sulle battaglie tra galli, noiose in quanto non influenzabili dal giocatore, qualche corsa in macchina, divertente dato il buon modello di guida ma non certo originale, e un gran numero di collezionabili di scarso interesse. A parte qualche simpatica variazione sul tema (vedi il karaoke), dopo qualche ora di gioco il giocatore si troverà sostanzialmente costretto a seguire le missioni principali. Questo non significa che la buona estensione della mappa sia del tutto sprecata, dato che anche solo guidare dal punto A al punto B si rivela sempre un’esperienza appagante per gli occhi, ma non si può dire che gli sviluppatori siano riusciti a trarre il meglio dalla libera esplorazione. A compensare a questa mancanza ci pensano fortunatamente le missioni principali, quasi tutte ben orchestrate, divertenti e sufficientemente impegnative. Come già accennato, i combattimenti corpo a corpo rappresentano la colonna portante dell’esperienza, ma di tanto in tanto vi troverete a sostenere qualche scontro a fuoco. In questi casi il protagonista potrà sottrarre le armi ai nemici e portarne con sé solo una per volta, tra pistole, mitragliette e fucili d’assalto dotati di luce tattica o lanciagranate. Il sistema attivo di coperture fa il suo dovere, così come l’intelligenza artificiale nei nemici, non certo sorprendente ma discreta.

Le ore necessarie a completare la trama sono poco più di dieci e le attività secondarie non riusciranno a mantenere la presa per più di un ulteriore paio d’ore. Si arriva così attorno alle quindici, un valore non eccezionale per un free roaming, ma comunque più che consono all’offerta ludica, che riesce a durare il giusto, allontanando il rischio noia.

Dal punto di vista visivo, la versione PC fornitaci da Koch Media, fatta girare sulla nostra fascia media (core i5, 8 gb RAM, GTX 560 ti), è riuscita a portare a schermo una qualità grafica degna della corrente generazione, nettamente superiore alle controparti console e perdipiù ampiamente scalabile, grazie alle impostazioni avanzate ben approfondite. Il nostro consiglio, nel caso di configurazione simile alla nostra, è quello di lasciare tutto al massimo con l’unica eccezione del V-Sync, inutile e piuttosto esoso. Nonostante le lamentele relative ai bug diffusesi negli ultimi giorni su internet, la nostra partita è scivolata via senza particolari problemi, a parte un fastidioso freeze nella missione conclusiva (risolto abbassando temporaneamente la qualità video).

Sleeping Dogs è un gioco molto consigliato a tutti gli appassionati di action free roaming. Sebbene poggi le sue fondamenta su basi ben note ai fan del genere, riesce a rimescolare le carte affiancando alla tradizione una spiccata propensione per i combattimenti corpo a corpo, una città evocativa e personaggi ben scritti. Peccato che le possibilità offerte dal free roaming non siano state esplorate più a fondo, ma, considerato il travagliatissimo sviluppo, il gioco United Front supera già così le aspettative, e non di poco.

Tipologia di Gioco:

Sleeping Dogs (precedentemente conosciuto come True Crime: Hong Kong) è un action free roaming ambientato a Hong Kong, con protagonista un poliziotto infiltrato nella Triade. La trama ben costruita, i personaggi credibili e una spiccata propensione per il kung fu ne fanno un gioco non originale ma divertente. La libera esplorazione è supportata tuttavia solo in parte, con attività secondarie limitate e ripetitive.

Come è Stato Giocato:

Abbiamo completato la campagna singolo giocatore in circa 12 ore, aggiungendone altre due per dedicarci alle attività secondarie. La copia PC da noi testata non ha presentato particolari difetti, se non la tendenza a bloccarsi durante l'ultima missione, risolta riducendo temporaneamente la qualità grafica.

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