Recensione - SimCity - Città, non isole

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Le basi per fare di Simcity una simulazione eccellente e soprattutto divertente ci sono tutte, a patto che gli evidenti problemi vengano sistemati

A qualche giorno dal lancio, il nostro parere sulla nuova simulazione di Maxis e Electronic Arts

Il burrascoso lancio di Simcity ci porta alla recensione con qualche giorno di ritardo, ma la seguente trattazione si concentrerà solo ed esclusivamente sulle qualità del gioco. Del disagio causato dalla necessità di essere collegati costantemente a internet per giocare, e delle conseguenze legate ai problemi di affluenza, ve ne abbiamo già parlato nel nostro recente Focus On, e molto altro da aggiungere non c’è, se non che una parte dei problemi tecnici di connessione sono stati ad oggi risolti. L’aggiunta dei nuovi server e le patch hanno nettamente ridotto i problemi, e nei prossimi giorni è lecito aspettarsi una totale scomparsa delle code in ingresso.

Polemiche a parte, ad una prima occhiata Simcity potrebbe apparire come la naturale evoluzione del classico brand creato da Will Wright, lontano dagli schermi da quasi dieci anni. Eppure, una volta scalfita la superficie, l’anima del gioco si rivela ben diversa, il focus non più solo sulla singola città, come anche le dimensioni molto ridotte degli agglomerati suggeriscono, bensì sulle regioni.
E proprio dalla scelta di una regione comincia la vita da sindaci, per poi decidere su quale degli appezzamenti costruire. Da tenere in conto vi sono diversi fattori espressi chiaramente a schermo, come la ricchezza di diverse tipologie di risorse, la presenza o meno di specchi d’acqua (i quali di fatto riducono la superficie sulla quale è possibile edificare) e i collegamenti con le altre città, ossia autostrade e ferrovie. Le regioni si presentano in diverse dimensioni, a seconda del numero di città che vi è possibile costruire, e anche questo può rappresentare un fattore decisionale, soprattutto qualora si decida di creare una regione “aperta”, dove tutti potranno costruire collegandosi online. La fondazione di ogni nuova città comincia con il collegamento all’autostrada, depositando la prima, piccola, rete stradale. Si passa poi all’identificazione delle aree di interesse, tramite un pratico strumento che permette di “colorare” i quartieri, di verde per le zone residenziali, azzurro per le aree commerciali e giallo per quelle industriali. Una volta designati i vari spazi, a riempirli ci penserà l’intelligenza artificiale, che in base all’estensione andrà ordinatamente a sistemare dei cantieri, i quali nel giro di pochi secondi si trasformeranno in altrettanti appartamenti, negozi, fabbriche. Da qui in avanti, e in misura sempre maggiore all’estendersi dell’area urbana e all’aumentare della popolazione, Simcity diventerà un’esperienza divisa a metà tra la sperimentazione e il problem solving. Da una parte ci sarà la volontà del giocatore di espandere e specializzare la propria città, facendone una mecca del gioco d’azzardo, una ambita meta del turismo regionale o un polo estrattivo per le materie prime, dall’altra la necessità di mantenere i cittadini soddisfatti e il bilancio in positivo.

Mentre lo sviluppo e l’espansione delle aree designate inizialmente avviene in maniera del tutto automatica, con un passaggio progressivo dalle villette ai grattacieli, i servizi di cui i cittadini hanno bisogno vanno gestiti manualmente dal giocatore. Fornitura d’acqua, smaltimento dei rifiuti solidi e biologici, rete elettrica, polizia, scuole, pompieri, e via discorrendo. Ognuno di questi servizi presenta un costo di partenza e uno di mantenimento, ossia un fisso giornaliero che andrà crescendo man mano che la popolazione si espande, e le risorse necessarie a mantenerlo aumentano. Mantenere un buon introito e l’approvazione dei cittadini può apparire inizialmente molto facile, ma le specializzazioni tendono a complicare molto il compito. Gli investimenti richiesti per perseguirle solo solitamente molto alti, e un’errata comprensione delle condizioni necessarie per farle funzionare a dovere può portare una prolifica metropoli alla bancarotta in una manciata di ore. Scommettere tutto sul gioco d’azzardo e poi non avere un flusso sufficiente di clienti di medio e alto reddito può in altre parole mandare i conti in rosso in un batter d’occhio. Per quanto riguarda invece le specializzazioni legate a risorse estraibili, anche queste ultime hanno bisogno di un mercato florido per funzionare, e soprattutto sono deperibili. Il petrolio e il carbone non dureranno in eterno, e per questo bisogna sempre avere pronto un “piano B”.
Se nelle prime fasi di espansione si può avere l’impressione di essere in qualche modo isolati dal mondo esterno, al passare delle ore di gioco e all’espandersi della popolazione, le interdipendenze tra le città di una stessa regione si fanno via via più determinanti. La fascia di reddito dominante di una metropoli può influenzare, positivamente o negativamente, il turismo o il gioco d’azzardo in un’altra, così come l’inquinamento atmosferico può diventare molto difficile da gestire, oppure il commercio redditizio o meno a seconda dell’economia dei “vicini”. Soprattutto raggiunta una densità di popolazione oltre i 150.000 abitanti, per giocare con soddisfazione a Simcity diventa quindi necessario organizzarsi con gli altri occupanti della regione, e cercare di lavorare insieme, distribuendo strategicamente le specializzazioni. Nel caso invece si sia scelto di giocare in solitaria in una regione privata, si scoprirà ben presto come una sola città non potrà quasi mai provvedere completamente a se stessa, soprattutto una volta specializzata in uno dei settori disponibili. Per proliferare, il turismo e il gioco d’azzardo avranno bisogno dell’affluenza esterna, mentre le materie prime estratte andranno inserite nel mercato globale per generare profitto.

Il motto del nuovo Simcity potrebbe quindi essere “le città non sono isole”, e la visione d’insieme risulta senza dubbio interessante.  Purtroppo, questo focus sulle regioni ha portato Maxis a rendere la connessione online assolutamente necessaria per giocare, e questo è un fattore non del tutto condivisibile. La ragione addotta dagli sviluppatori è che parte dei calcoli necessari all’intelligenza artificiali vengono eseguiti a livello dei server, ma molti indizi sembrano confutare tale tesi. Il risultato è che anche coloro intenzionati a gestire una regione in totale autonomia sono costretti a rimanere costantemente collegati a server per giocare, un fattore che potrebbe compromettere l’esperienza per una certa fetta d’utenza. La nostra sensazione è che la componente di condivisione con gli altri giocatori all’interno di una regione, oltre ad essere più limitata di quanto non appaia, non rappresenti un valore aggiunto al gameplay tale da giustificare la connessione permanente obbligatoria. Il confine tra una caratteristica in grado di rendere un gioco migliore a tutti gli effetti, e una che può aumentare il divertimento per un certo tipo di pubblico, è piuttosto sottile. Nel caso di Simcity troviamo che, appurata la natura molto probabilmente pretestuosa delle ragioni tecniche addotte da Maxis e Electronic Arts, il gioco avrebbe giovato molto di più di una connessione online facoltativa, con la possibilità di disattivarla per tutti coloro intenzionati a giocare in regioni private. Va inoltre considerato che, almeno al momento attuale, l’intelligenza artificiale di Simcity è tutt’altro che ottimizzata. I flussi del traffico rappresentano l’aspetto peggiore, laddove, all’aumentare della densità, le metropoli tendono a bloccarsi anche quando fornite di mezzi pubblici e strade capienti, paralizzando non solo i cittadini, ma anche le consegne di merci, i servizi di sicurezza e il turismo, con conseguenze immediate sul bilancio. La condivisione regionale delle risorse, che prevede l’acquisto di acqua, elettricità e altri servizi dalle città adiacenti, è spesso poco reattiva e non sufficiente a sopperire al naturale esaurimento di una materia prima. I cittadini protestano costantemente anche se il livello di approvazione della popolazione è oltre il 90%. Le aziende chiudono per mancanza di lavoratori specializzati anche se la città dispone di scuole professionali e università. La lista potrebbe continuare.

A questo si affiancano decisioni discutibili a livello di game design, come l’”agganciamento” delle strade alle strutture adiacenti. Questo significa che demolire una strada per sostituirla con una più capiente a molte corsie comporterà la perdita di tutti gli edifici posti ai lati, e un conseguente esborso notevole. Un altro esempio è la totale assenza di una possibilità di riportare la città ad uno stato precedente (il salvataggio avviene sul server in automatico, e sovrascrive i precedenti) e, ancora più importante, di annullare l’ultima mossa fatta. Demolire per sbaglio una costosa struttura potrà conseguentemente costarvi molto caro. Anche gli strumenti di condivisione sociale si basano su un’interfaccia non sempre chiara (a partire da quella di selezione del server e delle regioni) e soggetta a bug (amici segnalati online quando non lo sono). Infine, le grandi opere, ossia imponenti edifici a cui può contribuire l’intera regione (siti di lancio spaziali, aeroporti e così via) non sempre hanno un impatto positivo sul rendimento, e le loro effettive funzioni sono in generale spiegate in maniera limitata, a fronte di prezzi di realizzazione peraltro altissimi.  

Tutti questi fattori contribuiscono a compromettere l’esperienza di Simcity quando si decide di giocarlo a livelli più alti, collaborando con le altre città della regione e puntando agli obbiettivi più complessi del gioco. Probabilmente, alcuni di questi problemi potranno essere risolti in futuro tramite patch, ma al momento rendono creare città efficienti e specializzate una sfida non solo con il gioco, ma contro il gioco e l’intelligenza artificiale. Questo, soprattutto considerata la rifinitura sia grafica sia concettuale che è stata riservata alla creazione iniziale delle città, rappresenta un peccato davvero imperdonabile. Si tratta, in fondo, di problemi che si sarebbero potuti risolvere per la maggior con un playtesting approfondito, compito che invece spetterà ai giocatori, in attesa che le patch comincino a scorrere con intensità. 

Considerato anche l’ottimo lavoro grafico svolto da Maxis, che rende ogni città meravigliosa da osservare nei suoi ritmi diurni e notturni, Simcity è fonte di un grosso disappunto. Forse, con il tempo e il supporto degli sviluppatori, i problemi di cui sopra potranno essere risolti, ma per il momento la soddisfazione arriva solo durante le prime, bellissime ore di gioco. Non appena cercherete di prendere la situazione in mano e di fare delle vostre città e delle vostre regioni dei sistemi perfettamente funzionanti, vi scontrerete con una moltitudine di problemi e di imprecisioni, fonte di infinita frustrazione. La dimensione limitata delle città è stata trovata da molti come un fattore limitante, ma a nostro parere non è così. Se le correlazioni e le interpendenze regionali davvero funzionassero, si tratterebbe semplicemente di adattarsi ad un gameplay in parte differente da quello dei predecessori, ma i molti aspetti poco rifiniti rendono purtroppo vani molti dei propositi di Maxis. Al momento, il nostro miglior consiglio è quello di avere pazienza e, dove possibile, rimandare l'acquisto. Chiaramente Simcity è stato lanciato prima del tempo, e solo un supporto attento da parte degli sviluppatori potrà in futuro migliorare la situazione. Le basi per farne una simulazione eccellente e soprattutto divertente ci sono tutte, a patto che gli evidenti problemi vengano sistemati. Ci riserviamo, in futuro, di proporvi degli speciali di aggiornamento nel caso la situazione dovesse migliorare, ma, per il momento, il nostro giudizio sul gioco non può che essere influenzato dalle problematiche qui evidenziate, che vanno ben oltre i primi giorni di difficoltà tecniche.

Tipologia di Gioco:

Simcity è una simulazione di realtà cittadine con un focus sull'aspetto sociale e regionale, da cui la necessità di rimanere sempre collegati online durante il gameplay. I menu permettono di creare regioni anche private, ma la necessità della connessione ai server rimane comunque.

Come è Stato Giocato:

Grazie ad una copia del gioco gentilmente fornita da Electronic Arts abbiamo testato Simcity per più di una settimana, e trascorsi i primi giorni di difficoltà tenciche siamo riusciti ad accumulare più di cinquanta ore di gameplay, creando sia regioni private, sia partecipando a quelle di altri giocatori.

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