Recensione - Shovel Knight - Divertimento a palate

Recensito l'avventuroso viaggio di Shovel Knight

Un giorno troverò qualcosa di interessante da scrivere qui dentro.


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Dopo tanta attesa, Shovel Knight è finalmente disponibile, per PC, Wii U e Nintendo 3DS. Il titolo di Yacht Club Games, tra gli indie più promettenti tra quelli in uscita quest'anno, era stato rimandato a marzo, ed è quindi con qualche mese di ritardo che arriva ad allietare i polpastrelli degli appassionati di action platform bidimensionali. Perché Shovel Knight è proprio questo, un titolo dalla giocabilità classica e genuina, perfetto per gli appassionati del genere, ma assolutamente intrigante per qualunque giocatore.

[caption id="attachment_131910" align="aligncenter" width="600"]Shovel Knight - screenshot Shovel Knight - screenshot[/caption]

Il protagonista di Shovel Knight, facile capirlo dal nome del gioco, è un cavaliere senza macchia e senza paura, che parte in un'avventura perigliosa per ritrovare la sua compagna, Shield Knight, e salvare il regno dalla perfida Enchantress. Per farlo, dovrà affrontare i membri dell'Order of No Quarter, una serie di bizzarri cavalieri dalle particolari peculiarità, che tenteranno di arrestare l'implacabile e determinata avanzata dell'uomo con la pala. Già, una pala. Le lance vanno bene per i tornei, le spade son buone solo da appendere al muro, Shovel Knight va in giro con una pala, arma e strumento, ottima sia per colpire gli avversari, sia per scavare, ed il level design non può non tenerne conto.

Il mondo di Shovel Knight si spiega di fronte al giocatore su una grande mappa, le cui porzioni si aprono mano a mano che si procede nei livelli; questi sono affrontabili in un qualunque ordine, e completarli sbloccherà l'accesso a nuove aree, che conterranno altri livelli, zone da esplorare o eventi particolari. Gli sviluppatori, per aggiungere profondità e contenuti al gioco, hanno infatto imbastito una struttura che rifugge, almeno parzialmente, la progressione lineare, e concede qualcosa alle soluzioni alternative. Non è solo la possibilità di affrontare i livelli in qualunque ordine (relativa, perché la mappa è comunque divisa in aree, e per passare a quella successiva occorre completare quelli contenuti nella porzione in cui ci si trova); è, soprattutto, l'inserimento di battaglie con cavalieri erranti, di livelli più brevi ma particolari, nei quali conquistare tesori, grazie magari a determinate reliquie, di cittadine nelle quale fare acquisti e potenziare il cavaliere con la pala, aumentandone la salute, le capacità magiche, dotandolo di un'arma e di un'armatura migliore, interagendo nel mentre con gli abitanti. Poche cose, ma semplici, che riescono ad arricchire la sostanza della produzione, anche se si sarebbe potuto sfruttarle maggiormente; ma Shovel Knight è comunque un action platform, ed è altrove che devono risiedere, e per fortuna lo fanno, le sue maggiori qualità.

[caption id="attachment_131912" align="aligncenter" width="600"]Shovel Knight - screenshot Shovel Knight - screenshot[/caption]

I livelli di gioco splendono di un level design ottimo, che alterna la necessità della precisione del salto a fasi nelle quali un elemento caratterizzante della zona va capito e sfruttato per procedere, magari utilizzando la pala come chiave. Il desiderio scavatorio del protagonista è costantemente assecondato, tra blocchi di terra da rimuovere dal proprio cammino, mucchi di ciottoli tra i quali rovistare alla ricerca di gemme preziose, lucchetti che sigillano scrigni da far saltare; e ancora piante da tirar fuori dal terreno, per poi utilizzarle come trampolino, statue che vomitano arcobaleni sui quali camminare e molti altri espedienti, intriganti per concezione e divertenti da utilizzare. Succede in ogni livello di incontrare qualcosa di nuovo, fattore che trascina il giocatore in un vortice di intrattenimento dal quale è difficile venir fuori, se non dopo il completamento del gioco, possibile in circa cinque, sei ore di gioco.

"Shovel Knight non è solo un'ottima esperienza ludica, ma è una produzione completa, di quelle che hanno un'anima"

A disposizione del nostro eroe non c'è, almeno inizialmente, un variegato set di mosse, ma è questa essenzialità che fa la fortuna del gioco, perché vi si accompagna una concezione molto pratica, quella di realizzare un titolo facile da approcciare, che si fa poi gradualmente sempre più impegnativo, con i picchi nel finale. Shovel Knight salta e scava, e dopo aver spiccato un balzo può scendere dall'alto affondando il suo strumento, esattamente come Zio Paperone in DuckTales; gli bastano questi tre movimenti per attraversare i livelli ed esplorarli fino in fondo, perché ognuno di essi ha stanze nascoste, che magari custodiscono preziosi tesori o reliquie. Queste ultime, utilizzabili consumando energia magica, aumentano la varietà dell'azione, permettendo di utilizzare una palla rimbalzante per colpire i nemici, di diventare incorporei per un paio di secondi, di sferrare potenti pugni. Diventano particolarmente utili negli scontri con i boss, che sono abbastanza ostici, e richiedono, più che il solito accurato studio dei pattern di attacco, riflessi e pala pronti, essendo di natura intensa e veloce.

[caption id="attachment_131909" align="aligncenter" width="600"]Shovel Knight - screenshot Shovel Knight - screenshot[/caption]

Shovel Knight non è solo un'ottima esperienza ludica, ma è una produzione completa, di quelle che hanno un'anima. Dietro la leggerezza dei toni del gioco si nascondono piccole gocce di sentimento, necessarie per un coinvolgimento emotivo del quale il giocatore si accorge sul finale, quando le atmosfere cambiano e tutto assume una piega più sofferta. Le sere che il cavaliere passa all'adiaccio, davanti al fuoco, nelle quali sogna la sua amata, sono gli episodi più evocativi, ma il titolo ne ha altri, che lo rendono molto più che un gioco divertentissimo. L'anima la si rintraccia anche nella eccellente direzione artistica, che detta una bidimensionalità retrò ad otto bit, ma con tanti dettagli, animazioni fluide, sprite realizzati con cura, vari piani di parallasse sui quali scorrono evocativi fondali e tanti altri elementi grafici che sprizzano classe da ogni poro; d'altronde, il team di sviluppo è composto da ex membri di WayForward, team garanzia di qualità quando si parla di 2D. E che dire della colonna sonora del sempre straordinario Jake Kaufman, composta da brani tutti più che buoni, esempi perfetti di chiptune di qualità?

Yacht Club Games ha fatto centro alla sua prima uscita. Shovel Knight non ha deluso le attese, riuscendo ad offrire un gameplay di qualità, classico ma godibile per chiunque, leggero nella sua bidimensionalità, affascinante nella concezione, curato nella realizzazione. E, soprattutto, la storia, i personaggi ed il mondo del cavaliere con la pala riescono a conquistare un posto nel cuore del giocatore.

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