Recensione: Rocky, il Blu-Ray Disc
Rimasterizzato in 4K, Rocky arriva in Blu-Ray Disc in occasione dei 90 anni della MGM, con un ricchissimo corredo di contenuti speciali...
Dati Tecnici
Video: AVC, 1080/24p, 1.85:1
Audio:
1.0 Mono Dolby Digital: Inglese Spagnolo Portoghese
2.0 Mono Dolby Digital: Russo
5.1 DTS: Francese Spagnolo Tedesco Italiano
5.1 DTS HD Master Audio: Inglese
Sottotitoli: Inglese NU Spagnolo Francese Danese Olandese Finlandese Tedesco Italiano Norvegese Portoghese Russo Svedese
1 disco 50gb
Amaray, Steelbook
Prodotto da MGM/20th Century Fox, distribuito da 20th Century Fox
Edizione ITALIANA disponibile nei seguenti paesi: IT, UK, DE, FR, ES
Philadelphia, 1975. Rocky Balboa è un pugile che combatte nei più infimi e malfamati circuiti per dilettanti. Vive nella periferia, in un quartiere di immigrati, e tenta di sbarcare il lunario come meglio può, anche lavorando come spacca ossa per lo strozzino locale. I pugni sono tutto quello che ha, la vita non gli ha mai offerto niente e non c'è alcun futuro per lui. Ma l'occasione, del tutto inaspettata, arriva quando il campione del mondo dei pesi massimi Apollo Creed, essendo saltato il suo prossimo incontro, decide di dare una possibilità a uno sconosciuto di combattere per il titolo. La scelta ricade su Rocky.
Ci sono film che fanno scuola, che dettano le regole e diventano pilastri su cui la cinematografia si fonda. Ci sono film che non sono perfetti, ma che attraggono subito l'immaginazione del pubblico e diventano fenomeno di culto. Ma ci sono film, forse non molti, che trascendono tutto questo e si elevano a uno stato quasi onirico, un elemento acquisito per osmosi e che sembra far parte di qualsiasi cultura, di qualsiasi tempo, da diventare storia comune. Rocky rientra a pieno titolo in quella schiera di film per i quali il termine “leggenda” suona riduttivo, elevandosi al di sopra di critica e consenso popolare.
Diretto da John G. Avildsen, scritto e interpretato da un allora sconosciutissimo Sylvester Stallone, Rocky non solo ha segnato un'epoca, ma è anche diventato il sinonimo dello spirito sportivo, dell'animo umano, di uno stile di vita e un modo di essere, diventando parte dell'umanità.
Sarebbe semplice dire che si tratta di un film sulla boxe, ma in realtà Rocky è una variazione sul tema della fiaba di Cenerentola. Il personaggio protagonista che da nome al film, rappresenta un'intera classe sociale di persone che vivono nella miseria, che non hanno avuto niente e lottano con le unghie e con i denti per restare a galla. La boxe, lo sport che è l'esatta metafora di questo concetto per antonomasia, è solo un pretesto per rendere al meglio questo concetto, del riscatto sociale e morale, del coraggio di restare in piedi e resistere, nonostante le avversità siano più grandi dell'uomo. E' impossibile non identificarsi con il protagonista, scritto e interpretato con un raro senso di umanità e credibilità, che dimostra subito le immense doti di scrittura e recitazione di Stallone. Rocky è un uomo profondamente buono, repressivo, che si tiene tutto dentro, la rabbia, l'insoddisfazione, ma che le fa esplodere solo quando è sul ring e mai in strada. Nemmeno quando riscuote il pizzo per conto del boss locale, ritrovandosi di fronte un povero disperato che non poteva pagare e a cui avrebbe dovuto spezzare i pollici come punizione, lui non lo fa, comprendendo perfettamente la miseria della vita di quartiere. Lo status sociale fatto di perdenti che non hanno avuto niente è perfettamente rappresentato dal personaggio di Paulie, che vede nella criminalità uno sbocco dalla miseria dove vive. Così come il personaggio di Mikey Goldmill, l'allenatore di Rocky, che vede attraverso lui e nella sfida con Apollo un riscatto per l'occasione che non ha mai avuto. Il personaggio di Adriana, la timida sorella di Paulie per cui Rocky prova qualcosa, rappresenta un'altra forma di prigionia, imposta dello status sociale in cui è costretta a vivere, messa in scena proprio attraverso il suo carattere schivo, il non sentirsi desiderata. Ma tramite Rocky riuscirà finalmente ad esprimersi come aveva sempre desiderato. Apollo Creed, rappresenta l'esatto opposto di Rocky: è colto, affabile, all'apice del successo, amato dalla gente. Rappresenta ciò che Rocky non ha mai potuto avere, il sogno irraggiungibile e indesiderabile.
Il film è tutta una parabola sulla seconda occasione, nella concezione puramente favolistica americana, del riscatto a trecentosessanta gradi e della rivincita, ed è forse per questo che suona del tutto universale come tema, indipendentemente da tutte le differenze culturali.
Non c'è dubbio che gran parte del merito per aver reso questo film perfetto vada all'eccellente montaggio di Scott Conrad e Richard Halsey, alla regia di Avildsen, ma soprattutto alla meravigliosa colonna sonora di Bill Conti che firma il più popolare e conosciuto tema musicale della storia del cinema, rimasto immortale tanto quanto la lunga sequenza che accompagna l'allenamento di Rocky, che culmina con la scalata trionfale al Museo d'arte di Philadelphia, diventata una delle immagini più emozionanti mai filmate. Impossibile elencare tutte le sequenze straordinarie di questo film, ma grande plauso va dato alla scena dello sfogo di Rocky quando il suo allenatore tenta di convincerlo a prenderlo come manager per il suo incontro, diventando una scena di grande commozione. Così come, naturalmente, anche alla costruzione delle coreografie e del montaggio dell'incontro per il titolo, nel quale è impossibile non lasciarsi trasportare dalle potenti emozioni messe in gioco, dimenticando addirittura che si tratta solo di un film.
Rocky è tutto questo e molto di più, la sintesi perfetta del cinema che colpisce il cuore e lo stomaco delle persone, che lascia emozionare e sognare e che rimarrà per sempre una delle pagine immortali del grande cinema popolare.
Video
Proseguono i festeggiamenti per il novantesimo anniversario della MGM, lo storico studio cinematografico. Evento di grande importanza per lo studio che, dopo diversi problemi economici, tra l’altro, ha deciso di festeggiare donando al proprio pubblico una serie di titoli selezionati dal catalogo della casa, in edizioni del tutto nuove in alta definizione Blu Ray, completamente rimasterizzate.
Dopo l'uscita di Robocop, ora tocca al pugile del cinema per antonomasia, Rocky, presentato in un'edizione a disco singolo contenente il film in una nuova veste HD e una lunghissima serie di contenuti speciali, inediti e di repertorio. L'edizione è confezionata in amaray e, in numero limitato su Amazon, anche in una prestigiosa steelbook.
Come è noto, Rocky era già edito in alta definizione Blu Ray nel 2007. Tale edizione, del tutto priva di contenuti speciali, si basava su un vecchio master, una scansione di un interpositivo. Come accaduto per Robocop, la nuova edizione di Rocky presenta un nuovissimo master a scansione 4K, probabilmente dell'interpositivo originale, se non addirittura degli elementi più prossimi al girato originale. Il risultato di questo lavoro ha portato alcune polemiche nelle comunità di appassionati di alta definizione, in maniera analoga a quanto avvenuto con Robocop. Quali che siano le proteste messe in atto, di chi si aspettava maggiore incisività, anche a discapito della coerenza di ciò che il materiale può mettere in atto, non vi è alcun dubbio che ciò che ci viene presentato sia un prodotto di assoluta eccellenza e che restituisce tutto del lavoro di James Crabe alla fotografia, che probabilmente mai prima di ora si è potuto vedere.
Girato in 35 mm sferico, il quadro video di Rocky è un bellissimo spettacolo, raffinato ed elegante, appagante e profondamente estetico. Ciò che colpisce fin da subito è la componente cromatica, che è poi l'aspetto che differisce maggiormente dal precedente master. I colori ora sono più coerenti con una stampa in 35 mm, con dominanti verde e blu e un'esposizione meno accentuata, a differenza del precedente master eccessivamente sovraesposto e cromaticamente afflitto da dominanti rosse anomale al limite della saturazione. Il croma è brillante, voluminoso e profondo e rende ogni fotogramma molto vivido e tridimensionale, questo anche grazie a un contrasto eccezionalmente equilibrato e un nero ricco e mai schiacciato. La tridimensionalità del quadro è quindi sempre uno spettacolo, in particolare nei vari panning, sia diurni che notturni, dove gli scorci di Philadelphia invitano lo spettatore a tuffarsi da quella che sembra una finestra. Parlando di dettaglio in termini generali, la fotografia è molto morbida, anche a causa di un pattern della grana generosa, da non permettere un dettaglio fine dei vari elementi. Ecco quindi che nemmeno i primi piani si avvicinano a quelli che sono gli attuali standard di microdettaglio. Ma gli incarnati sono autentici, il dettaglio espresso è di buon livello, così come le trame dei maglioni di lana di Rocky, ben riprodotti, così come le scenografie. Il dettaglio grezzo cala progressivamente con i campi lunghi, dove gli elementi si fanno sempre più fumosi e si fondono con gli sfondi. Ma la purezza del quadro è al di sopra di ogni sospetto, priva di qualsiasi artefatto come peli, spuntinature (eccetto qualcuna bianca da negativo) o strappi e la stabilità del quadro è sempre assoluta. La struttura della grana è sempre ben rappresentata e la sensazione di proiettare una vera pellicola è palpabile. Sono presenti dei cali fisiologici, in particolare legati alla messa a fuoco degli elementi non sempre perfetta o volutamente sporca, così come aumenti lievi di rumorosità in alcune sequenze più scure. Per la prima volta è possibile ammirare un quadro video che è una vera gioia e per i palati più fini, che cercano il sapore di un'autentica proiezione d'annata senza alterazioni di sorta da trasferimenti dubbi o compressioni digitali, qui con un AVC ad alto bitrate che non lascia alcun dubbio.
Audio
Esattamente come la versione precedente, il quadro audio presente una traccia ibrida per il doppiaggio italiano in 5.1 DTS a 768 kbps, mentre l'inglese gode di una codifica lossless in DTS HD Master Audio, oltre l'originale mix monofonico con cui è uscito nelle sale cinematografiche in Dolby Digital a 192 kbps.
Il quadro audio è convincente sul profilo dei dialoghi che, nonostante una certa sporcizia di fondo, non sono mai inscatolati e risultano sempre chiari. Gli effetti sonori, come la musica, provengono dall'upmix inglese e suonano estremamente ricchi, chiari e potenti, da non sfigurare in un demo audio per gli appassionati di musica. In particolare il segmento dell'allenamento di Rocky. C'è però il rovescio della medaglia, dato che in alcune occasioni, i dialoghi risultano soffocati e questo lo si riscontra quasi sempre durante l'incontro finale, dove i telecronisti a fatica si riescono a capire. Ottima la separazione e la direzionalità dei canali, contando che il film nasce mono, si è riusciti a sfruttare a dovere tutti i canali nelle circostanze più consone. Chiaramente l'audio inglese mostra una marcia in più, in particolare sul fronte dialoghi, più naturali e maggiormente inseriti nella scena, ma la traccia italiana non sfigura di certo, considerando l'età.
Extra
Solo una collezione di contenuti speciali ricca poteva completare un'edizione perfetta sotto il profilo tecnico. Il bagaglio comprende sia tutti gli extra già editi in precedenti edizioni che uno completamente inedito. Trattasi di rarissimi filmati 8mm che immortalano il dietro le quinte di alcune scene di Rocky, con il commento audio del regista e del direttore di produzione, rendendolo una vera chicca insperata per questa edizione di assoluto rilievo. Proseguono poi i contenuti già editi, presentando un breve video di Lou Duva, che spiega il compito di un allenatore di box, i suoi segreti e responsabilità. Un'intervista a Bert Sugar che spiega cosa ha rappresentato Rocky per il mondo della box e che la sua influenza continua ancora dopo tanti anni. Gli Antagonisti è un breve filmato dove gli attori Dolph Lundgren, Carl Weathers e Tommy Morrison descrivono i loro personaggi nella saga di Rocky e le loro esperienze, insieme alle interviste dei vari produttori. Sul Ring è un lungo documentario che narra la lavorazione di Rocky dalle origini fino all'uscita in sala, con le interviste a tutto il cast e ai produttori. C’è poi un commento tecnico di Garrett Brown, l'inventore della Steadicam: il film Rocky fu il secondo in tutta la storia ad impiegare questa nuova tecnologia, all'epoca rivoluzionaria. Si passa poi al leggendario truccatore Michael Westmore che spiega il suo lavoro su Rocky, con dimostrazioni varie e le protesi originali usate per il film. Bill Conti narra come ha composto il tema del film, diventato il più celebre di tutti i tempi. Il ring della verità parla del lavoro sulle scenografie del film e di come siano state adottate soluzioni creative per ovviare ai bassissimi costi di produzione. Il regista Avildsen ci parla della lavorazione del film mostrando anche gli originali filmati di prova in 8 mm. Due video tributi sono dedicati ai compianti Burgess Meredith, l'interprete di Mickey Goldmill e James Crabe, il direttore della fotografia. Stallone, in un lungo video commento, parla dei vari aspetti del film, compresi gli interpreti, le sue esperienze e cosa ha significato per lui il film. C’è anche un'intervista d'epoca di Stallone, poco dopo la vittoria agli Oscar. Si conclude poi con ben tre commenti audio, che purtroppo non sono sottotitolati in italiano, rendendo la fruizione più complessa.
Si tratta del comparto extra più completo ed esaustivo dedicato a un film, rendendolo un vero tesoro per gli appassionati più esigenti.
“Filmato con la 8 mm dell'inizio delle riprese di Rocky” (1975) Raccontato dal regista John G. Avildsen e dal direttore di produzione Lloyd Kaufman
Tre Round con il leggendario allenatore Lou Duva
Intervista a una leggenda – Bert Sugar: autore/commentatore e storico
“Gli Antagonisti”
Sul Ring – Documentario in tre parti
Steadicam: ieri e oggi – con Garrett Brown
Il Trucco! Una forma d'arte – con Michael Westmore
Staccato: appunti del compositore Bill Conti
Il Ring della Verità
Dietro le quinte con John G. Avildsen
Tributo a Burgess Meredith
Tributo a James Crabe
Video commento di Sylvester Stallone
Sylvester Stallone su Dinah! (1976)
Stallone incontra Rocky
Commento dello sceneggiatore/attore Sylvester Stallone (non sottotitolato in italiano)
Commento del leggendario allenatore Lou Duva e del commentatore Bert Sugar (non sottotitolato in italiano)
Commento del regista John G. Avildsen, dei produttori Irwin Winkler e Robert Chartoff, degli attori Talia Shire, Carl Weathers, Burt Young e dell'inventore della Steadicam Garrett Brown (non sottotitolato in italiano)
Trailer cinematografico
Trailer corto
Spot TV
Conclusioni
Una leggenda che non conosce età, un film che trascende tutta la cinematografia. Rocky è uno dei più grandi capolavori di cinema popolare mai realizzati, ha segnato un'epoca e continua ad essere un mito per milioni di spettatori. Grazie al novantesimo anniversario della MGM, il capolavoro di Avildsen e Stallone, può essere nuovamente scoperto e maggiormente goduto grazie a una edizione in alta definizione rimasterizzata a 4K che restituisce tutte le caratteristiche della fotografia di Crabe, rendendolo uno spettacolo per i palati più fini, nella fedeltà più assoluta al girato originale. Completato da un bagaglio esaustivo di contenuti speciali, Rocky in Blu Ray è un appuntamento imprescindibile per ogni appassionato di cinema che si rispetti e che vuole godere in pieno tutti i benefici dell'alta fedeltà.