Recensione: RoboCop, la nuova edizione in Blu-Ray Disc

Finalmente il RoboCop di Paul Verhoeven, dopo la pessima prima edizione HD, trova la sua giusta dimensione in questa nuova rimasterizzazione in 4K ricca di contenuti speciali...

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Dati Tecnici

Video: AVC, 1080/24p, 1.85:1
Audio:
2.0 Dolby Digital Surround: Ceco, Ungherese
5.1 Dolby Digital: Spagnolo, Portoghese, Polacco, Tailandese
5.1 DTS: Francese, Spagnolo, Tedesco, Italiano, Russo
5.1 DTS HD Master Audio: Inglese
Sottotitoli: Inglese NU, Spagnolo, Francese, Danese, Olandese, Finlandese, Tedesco, Italiano, Norvegese, Portoghese, Russo, Svedese, Cinese, Croato, Ceco, Ungherese, Polacco, Sloveno, Tailandese
1 disco 50 gb
Region free
Amaray
Prodotto da MGM/20th Century Fox, distribuito da 20th Century Fox.
Edizione ITALIANA disponibile nei seguenti paesi: IT, UK, US, DE, ES, FR, JP.

Film

Brutalmente assassinato durante l'esercizio delle sue funzioni, l'integerrimo agente di polizia Alex Murphy diventa l'oggetto di un esperimento atto a creare una nuova forza di polizia che sgomini il crimine in una Detroit di un futuro non molto lontano. Nasce così Robocop, il futuro della legge, un cyborg, metà uomo e metà macchina. Ma nei recessi del subconscio, Alex Murphy è ancora vivo e vuole vendetta dai suoi assassini.
Ormai è cosa nota anche ai non appassionati di cinema che gli anni ottanta sono stati uno dei decenni più prolifici e inventivi nella storia della cinematografia hollywoodiana. Un decennio che non ha visto nascere icone cinematografiche entrate nella cultura popolare con modi di dire e di fare, ma che ha anche elevato a dismisura e rivoluzionato il concetto di B-Movie, mostrando al mondo che è possibile creare opere dal grande impatto visivo e dai grandi contenuti, partendo da soggetti considerati spazzatura ed evitati dai grandi nomi della cinematografia. Terminator, Star Wars, Alien sono solo alcuni esempi di film che partono da concezioni un tempo considerate ridicole ma che oggi, proprio grazie a queste produzioni, hanno assunto un significato tutto nuovo, espandendo il campo delle possibilità offerte dal mondo della fantascienza e dell'horror.
In questo contesto, Robocop è uno dei maggiori esponenti di quel decennio, di quei prodotti spazzatura, ma veicoli di messaggi, di poetica autorevole e di una messa in scena squisita.

Il film diretto da Paul Verhoeven, qui alla sua primissima esperienza hollywoodiana, scritto da Edward Neumeier e Michael Miner, è in realtà una delle migliori satire sociali travestita da film d'azione. Verhoeven mette in luce, con uno sguardo grottesco votato all'umorismo nero, tutti quegli aspetti critici dell'America di quel periodo e che saltano agli occhi ad un esterno come lui, un europeo, che si ritrova all'interno di un mondo totalmente diverso. Ecco quindi che lo scenario in cui si muove tutto il film ci mostra un paese sempre più privatizzato, governato dalle multinazionali in cui lavorano dirigenti senza scrupoli, che utilizzano le persone come carne da cannone, sempre pronti a farsi le scarpe pur di salire di livello. Aziende che vendono prodotti all'apparenza ottimi, ma scadenti nella resa, con l'unico fine di venderne il più possibile. Notiziari sempre più votati all'intrattenimento, dove anche la notizia più macabra diventa un evento di bizzarra normalità nello show mediatico. Ospedali che pubblicizzano i loro prodotti e interventi e spot televisivi su giochi da tavolo che inneggiano al bombardamento nucleare reciproco, spettro della guerra fredda. E più ancora la crisi economica che colpisce più settori, come quello dell'ordine pubblico, sempre più al collasso in un mondo dove la criminalità dilaga e i poliziotti diventano soldati in una guerriglia urbana sempre più spietata.
Questo e molto altro è contenuto nel film dove, a dispetto di chi ci vede a tutti i costi una lettura politica, Verhoeven non prende una posizione, ma si limita ad esaltare quegli aspetti bizzarri dell'America reganiana, ma che risulta sempre attuale, oggi anche più che in passato.

In tutto questo, comunque, Robocop rappresenta anche un film sulla resurrezione e in questo Verhoeven ne approfitta per realizzare la sua versione di Gesù Cristo. Il film è permeato di immagini di resurrezione e di momenti riconducibili a Cristo, come quando il protagonista viene brutalmente ucciso (richiamando la crocifissione), quando cammina sulle acque e quando viene trafitto da una sbarra (che ricorda la lancia di Longino). Chiaramente il tutto è inserito in un contesto grottesco, estremamente violento (elementi sempre presenti nei suoi film), e americanizzato, quindi un Cristo con la pistola e che incita a sollevare le armi contro il malvagio e il diavolo stesso, rappresentato da Dick Jones nella fattispecie.

Un film che ha avuto una gestazione difficile, con problemi di ritardi nei vari reparti e budget irrisorio, ma che è riuscito, nonostante tutto, a imporsi anche per l'ottimo aspetto visivo, notevoli scene d'azione ottimamente coreografate, come la sparatoria nella fabbrica di droga, costumi perfetti nel design e nella resa e ottimi effetti ottici e di stop motion. Grande piglio registico per le scene intimiste, come lo struggente passaggio di Robocop nella sua vecchia casa abbandonata, nel viale dei ricordi, con la potente colonna sonora di Basil Poledouris, cuore e anima di tutto il film. E grande plauso va dato al cast scelto, che annovera i nomi di Peter Weller (eccezionale nelle movenze robotiche), Miguel Ferrer, Kurtwood Smith, Ray Wise, Ronny Cox, Nancy Allen e tutti gli altri, che incarnano al meglio il concetto di casting perfetto e danno un valore aggiunto ad un opera che è diventata un cult tra i più acclamati e apprezzati della fantascienza hollywoodiana, in parte debitrice dell'opera fumettistica Dredd di John Wagner e Carlos Ezquerra.

Video

La Metro-Goldwyn-Mayer, uno dei più importanti, storici e stimati studios cinematografici della storia hollywoodiana, celebra i suoi primi novanta anni di straordinaria produzione filmica. Negli ultimi anni sono state molte le case di produzione che hanno avuto la possibilità di spegnere le candeline per festeggiare il traguardo raggiunto e la MGM non vuole essere da meno, organizzando una serie di eventi per tutto l'anno per celebrare l’importante ricorrenza. Tra i vari eventi spicca, senza dubbio tra gli appassionati dell'home video, le nuove release dei più celebri titoli di catalogo della casa del leone. Tutti i titoli selezionati per questa occasione vantano un grande lavoro di rimasterizzazione, partendo dai negativi originali e scansionati a risoluzione 4K. Il primo a inaugurare queste nuove uscite prestigiose è Robocop di Paul Verhoeven, in concomitanza con la release cinematografica dell'omonimo remake firmato José Padilha.

La nuova edizione masterizzata a 4K è presentata in alta definizione Blu Ray, subentrando alla precedente del 2007, che aveva sempre ricevuto giuste critiche negative per la scarsa qualità del prodotto. L'edizione è a disco singolo, contenente il nuovo master del film e una lunga serie di contenuti speciali, uno dei grandi nei della precedente edizione, il tutto racchiuso in una confezione amaray. Tuttavia, per gli amanti del collezionismo, i mercati esteri offrono diverse possibilità di edizioni steelbook, se la semplice e sobria amaray non dovesse piacere, grazie alla politica di realizzare una edizione globale che contenga tutte le localizzazioni possibili.

Prima di accingerci a descrivere nel dettaglio il contenuto in questa edizione, va fatta una premessa a proposito della sigla 4K, sulla quale molte aziende stanno puntando per attirare il pubblico per quello che sarà l'imminente nuovo standard del settore televisivo. Spesso la promozione di questo nuovo standard avviene attraverso messaggi fuorvianti, tanto gravi quanto quelli che circolavano e circolano sul HD. Nella fattispecie, i restauri e le rimasterizzazioni con scansioni alla risoluzione di 4K (o superiore, a seconda delle dimensioni degli elementi), hanno il solo scopo di catturare tutte le informazioni, anche quelle invisibili, per poter lavorare su elementi puri e con maggiore precisione, in modo che anche queste informazioni vengano preservate e, il più delle volte, finalmente viste per come sarebbe sempre dovuto essere. Tuttavia, non sempre il materiale di partenza è in grado di esprimere dettagli prima di allora nascosti, ma spesso ci si ritrova con film la cui risoluzione effettiva è molto inferiore a quella della scansione stessa. Quindi ecco che nasce un forte equivoco su cosa dovrebbe effettivamente essere il 4K, che come con l'HD ha solo il compito di riportare fedelmente quello che è impresso nel girato di un film, nel bene e nel male.

Robocop è un caso perfetto di un film dove finalmente, grazie alla rimasterizzazione, è possibile ammirare tutte le particolarità della fotografia originale ripristinata, ma la cui risoluzione effettiva del girato è molto inferiore alla scansione dei materiali. Il lavoro di rimasterizzazione è stato fatto all'insegna della fedeltà assoluta nell'originale, senza quindi rivisitazioni cromatiche moderne di colour grading, come spesso accade in questi processi di rimasterizzazioni, quindi presenta una gradazione cromatica coerente con la produzione dell'epoca, senza miglioramenti in tal senso, ma presentandolo nella sua forma più pura e senza alterazione. Il quadro video è caratterizzato da una grana molto spessa e abbondante, a tratti anche molto fitta, che influenza costantemente quello che è il dettaglio effettivo degli elementi sullo schermo. La resa generale è quindi molto granulosa, ma la texturizzazione è di ottimo livello, con eccellenti incarnati nei primi piani, porosi e realistici, ma privi di dettagli affilati e finissimi come ci hanno abituati le attuali produzioni digitali e in pellicola. La definizione cala sensibilmente nei campi medi e soprattutto lunghi, dove gli elementi si fanno più fumosi fino a fondersi con lo sfondo. La resa dell'armatura di Robocop regge ancora molto bene, dove sono visibili i vari fori dei bulloni, le scritte incise sul casco fino a tutte le imperfezioni delle parti nere in gomma flessibile, lasciando intravedere qualche sbavatura di troppo. La colorimetria è molto neutra, senza dominanti lavanda anomale, con un rosa degli incarnati realistico, il perfetto grigio metallizzato dell'armatura di Robocop e il grigio cemento delle infinite strutture architettoniche che si dipanano per tutto lo scenario del film. Rispetto alla precedente edizione è innegabile l'aumento esponenziale di dettagli e informazioni presenti ora nel quadro e il ripristino dell'ottimo contrasto che conferisce la giusta tridimensionalità della scena, senza mai appiattimenti. Il bianco è forte, ma mai bruciato e il nero è ricco di sfumature. Si può anche notare che l'area del fotogramma ora è molto più ampia, mostrando nuovi elementi in più. L'immagine è sempre stabile, senza oscillazioni, ma ci sono cali sensibili nelle sequenze con effetti ottici in stop motion, realizzati da Phil Tippett, con un aumento di sfarfallio e un calo del dettaglio grezzo. I cali più grossi si registrano nelle sequenze censurate dalla versione cinematografica e reinserite successivamente per volere del regista. Questi elementi non esistono più sul negativo e provengono da stampe positive di bassa qualità, quindi in alcuni secondi, si può avvertire un calo drastico. Ulteriori cali sono presenti chiaramente nei vari notiziari e nella robovision, volutamente in interlinea video NTSC.

In definitiva, dopo qualche polemica paventata in alcune comunità di appassionati, questa nuova edizione di Robocop presenta il film nudo e crudo, per la prima volta, senza abbellimenti in post produzione. La rimasterizzazione a 4K riporta tutti i pregi e i limiti di un film dal basso budget, caratterizzato da una fotografia estremamente ruvida e difficile di Jost Vacano, non certo il manifesto delle meraviglie dell'alta definizione, ma sicuramente il miglior biglietto da visita di cosa vuol dire fedeltà assoluta al girato originale, che finalmente ci viene consegnato nella sua forma definitiva.

Audio

Nessuna variazione con la precedente edizione, Robocop presenta l'audio originale inglese in DTS HD Master Audio, mixato in 5.1 canali, mentre il doppiaggio italiano è in DTS. A dispetto di molti altri titoli coetanei, Robocop sorprende non poco per la qualità del doppiaggio italiano e della fattura dell'upmix a 5.1 canali, cosa che per altri titoli ha rappresentato un dramma il più delle volte. I dialoghi sono eccezionalmente potenti e corposi, anche più del dovuto, sempre chiari e puliti. L'integrazione nella scena è di buona qualità, gli effetti sonori dei vari spari ed esplosioni suonano potenti e ricchi, con una più che buona separazione e direzionalità dei canali. Si riscontrano dei cedimenti nel riverbero, dove i dialoghi e il resto dei suoi risultano più metallici, ma è un piccolo neo.

Le musiche di Basil Poledouris suonano meravigliosamente, accompagnando ogni momento del film senza soffocare o essere soffocate dagli effetti della scena. La controparte inglese però, come sempre, supera il comunque ottimo doppiaggio italiano, per naturalezza, pulizia e ricchezza di suoni. In questo senso i vari effetti sono molto più incisivi, spaziosi e ricchi di sfumature, così come i dialoghi sono molto più naturali.

Extra

L'edizione del 2007 di Robocop, come accennato, era del tutto priva di contenuti speciali. Questo, sommato alla scarsa qualità sul fronte tecnico, rendeva il prodotto un fallimento senza alcun appello. Generalmente abbiamo assistito a molte edizioni di classici, sbalorditive nell'apparato tecnico, ma nulle sotto l’aspetto contenutistico. Ma la MGM si è fatta ampiamente perdonare e dopo aver constatato la bontà tecnica del prodotto, che ci consegna il film nella sua migliore forma possibile, ora ci delizia con un comparto di contenuti speciali ricchissimo, esaustivo e appagante. Quasi tutti gli extra provengono dalle precedenti edizioni DVD, ma a questi si aggiunge il nuovissimo “domande e risposte”, realizzato nel 2012, dove il regista, gli attori, gli sceneggiatori e i produttori si riuniscono per una proiezione speciale e discutono del film e delle proprie esperienze, in un incontro moderato da Robert Rosen. Si passa poi al grande documentario “Carne e Acciaio”, un'intera panoramica sul progetto, dai primordi della sceneggiatura, fino alla sua realizzazione. Illuminante il commento di Phil Tippett sulla realizzazione degli effetti speciali del robot ED-209. Di grande interesse il documentario “Criminali della vecchia Detroit” dove gli attori Kurtwood Smith, Ronny Cox, Miguel Ferrer e Ray Wise raccontano la loro preparazione al film, le loro esperienze durante la realizzazione e molto altro ancora. Breve ma intenso il documentario “Effetti speciali”, dove i principali artisti del film ci mostrano tutti i prodigi artigianali realizzati per il film e una riflessione sull'evoluzione degli effetti e come si è evoluto questo settore. “Creare una leggenda” è un ulteriore disamina sul grande lavoro svolto da Peter Weller per creare il personaggio, della realizzazione del costume e cosa ha comportato lavorarci. Il commento audio, nella totalità dei vari extra, rappresenterebbe la perfetta ciliegina sulla torta, ma purtroppo è sprovvisto di sottotitoli in italiano, rendendo la fruizione limitata per una fetta di persone.
Insomma di tutto e di più, una splendida banca dati che rende giustizia a un prodotto dal grande valore cinematografico.

  • Con i realizzatori: domande e risposte

  • Carne e Acciaio: making of di Robocop

  • Featurette del 1987: girare Robocop

  • Featurette del 1987: realizzare Robocop

  • Sala Riunioni: Storyboard con il commento del tecnico dell'animazione Phil Tippett

  • Scene tagliate

  • Conferenza stampa OCP

  • Intervista alla suora

  • Pizza “topless”

  • Notiziario Media Break

  • Criminali della vecchia Detroit

  • Effetti speciali: ieri e oggi

  • Robocop: creare una leggenda

  • Paul Verhoeven – Easter Egg

  • Commento del regista Paul Verhoeven, dello sceneggiatore Ed Neumeier e del produttore esecutivo Jon Davison (sottotitolato in inglese, francese e tedesco)

  • Trailer cinematografico

  • Spot TV

Conclusioni

“Vivo o morto, tu verrai con me!”. E' una delle battute che è entrata nell'immaginario collettivo al, pari di molti altri film di quel periodo. Robocop è uno dei più rappresentativi prodotti degli anni '80 che ha nobilitato il genere B-Movie, con un racconto di fantascienza e azione che analizza con una splendida satira sociale tutti quegli aspetti grotteschi dell'America reganiana. Finalmente il cult movie di Paul Verhoeven, a sette anni dalla pessima prima edizione HD, trova la sua giusta dimensione in questa nuova uscita rimasterizzata in 4K, che riproduce tutte le particolarità del girato originale, supportato da un più che esaustivo bagaglio di contenuti speciali. Da conservare e custodire gelosamente.

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