Recensione - Retro City Rampage DX - Citazionismo portatile

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Il gioco non solo sembra vestire benissimo la sua nuova identità portatile, ma sembra proprio nato per vivere sulla console tascabile Nintendo

Il grande capolavoro indie del 2012 torna su Nintendo 3DS. Varrà l'acquisto?

Retro City Rampage DX è un caso da manuale.
Riedizione portatile del capolavoro indie dell’anno scorso, rappresenta un perfetto esempio di "trasposizione illuminata". Il titolo, nato su home console e PC, non solo è stato interamente rinnovato per l’edizione DX, ma ha dovuto effettuare un pericoloso salto multipiattaforma dal televisore del salotto allo schermino del 3DS.
Il risultato, sotto gli occhi di tutti, è strabiliante. Il gioco non solo sembra vestire benissimo la sua nuova identità portatile, ma sembra proprio nato per vivere sulla console tascabile Nintendo.
 


 

Il protagonista (chiamato semplicemente: “Il giocatore”) torna con tutta la sua cafonaggine a scontrarsi con i topos degli anni ’80. Ci son proprio tutti i personaggi filmici e i capisaldi videoludici di quella gloriosa epoca, opportunamente storpiati e parodiati per adattarsi al bieco mondo in cui è ambientata l’avventura. Storia e gameplay sono rimasti inalterati rispetto al predecessore (per approfondirli, vi invitiamo a leggere la recensione del nostro Fabio). Il gioco rimane quindi un action isometrico con elementi sandbox reminescenti i GTA della fu DMA Design. L’utente si trova così catapultato in una vasta area, libero di selezionare le missioni necessarie a far progredire la trama o completare sfide secondarie. 

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Rispetto alla versione originaria, le quest appaiono più organiche e rifinite, con svariate migliorie grafiche e un generale riequilibrio del livello di difficoltà. Il giocatore può ora sfuggire alla polizia con più facilità, con un meccanismo d’occultamento che viene rilasciato non appena lo schermo viene ripulito dai nemici. La strada diplomatica del “basso profilo” può essere perseguita anche contrattando con il mercato nero. Chi non vuole conquistare le proprie armi a suon di proiettili potrà infatti rifornirsi presso il locale spacciatore di morte, al prezzo adeguato.

L’oggettivo miglioramento dell’esperienza di gioco (frutto di ben 16 mesi di aggiornamenti, patch e upgrade) da solo non basterebbe a garantirne l’acquisto su 3DS. L’elemento che più di tutti spinge pericolosamente l’asticella decisionale è però l’attrattiva di giocare al titolo in quella che sembra esserne la versione nativa.
Poche chiacchiere: Retro City Rampage DX è intimamente un titolo portatile. La sua struttura a missioni brevi lo rende perfetto a essere giocato on-the-go. Il secondo schermo 3DS per una volta non viene sfruttato per superficiali e dimenticabilissimi minigiochi ma per creare un’interfaccia pulita e funzionale. La nuova mini mappa, con location dei nemici e selettore d’arma risulta davvero utile e non appare un semplice espediente volto a giustificare la trasposizione.

Chi ha già giocato e terminato il gioco al 100% probabilmente non troverà adeguati stimoli a riacquistarlo in questa versione, ma coloro che non hanno avuto modo di completare il titolo, o sono indecisi sulla versione da scaricare, non dovrebbe esitare un secondo: Retro City Rampage DX è la scelta giusta.

 

Tipologia di Gioco:

Retro City Rampage è un action ad impostazione sand box, ma offre fasi di gioco di vario genere.

Come è Stato Giocato:

Per testare il gioco abbiamo utilizzato un codice di review gentilmente fornitoci dallo sviluppatore; abbiamo completato l'avventura principale in una quindicina d'ore, prendendoci il giusto tempo per esplorare l'open world e completare quasi tutte le missioni secondarie.

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