Recensione - Resident Evil Revelations 2

Resident Evil Revelations 2 propone per la prima volta la serie Capcom con una formula episodica: la nostra recensione

Un giorno troverò qualcosa di interessante da scrivere qui dentro.


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Vorremmo poter iniziare questa recensione affermando, senza ombra di dubbio, che Resident Evil è tornato, che la deriva shooter degli ultimi capitoli home console è stata solo una fase, che sulla scia di quanto fatto vedere con Resident Evil Revelations, che provava a reimmettere nell'impianto ludico dinamiche più lente, tensione sempre alta, qualche enigma e meno proiettili, Resident Evil Revelations 2 segni la perfetta sintesi tra l'anima tradizione e quella più recente della serie. E invece non è così, anzi Revelations 2 ribadisce quella che è ad oggi la sostanza della serie, una sostanza fatta di azione e poco orrore, come se l'episodio nato su Nintendo 3DS e poi portato anche sulle altre console non fosse mai esistito.

E' giusto che la collocazione di un titolo in un genere o in un altro non possa essere un fattore in base al quale valutarne la qualità, ma è vero anche che cercare di dosare nel gameplay con efficacia elementi di differenti origine è complesso, e richiede un equilibrio assoluto, e spesso le produzioni che provano ardite sintesi falliscono nel creare impianti di gioco pienamente convincenti. Che è anche quello che succede a Resident Evil Revelations 2, così come ai suoi ultimi predecessori della serie regolare, perché se Resident Evil 4 c'era riuscito per davvero nell'impresa, di lì in poi il bilancino ha iniziato a pendere troppo verso una componente shooter basilare. Il problema non è quindi la scelta tra survival horror o sparatutto, ma è il rimanere nel mezzo e non avere adeguati sostegni ludici. E la struttura episodica di Revelations 2 amplifica ulteriormente questo problema.

[caption id="attachment_140789" align="aligncenter" width="600"]Resident Evil Revelations 2 screenshot Resident Evil Revelations 2 - screenshot[/caption]

Per la prima volta nella storia della serie Capcom decide infatti di suddividerne un capitolo in quattro differenti parti, nelle quali ci si alterna nel controllo di due coppie: la prima è quella composta da Claire Redfield e Moira Burton, la seconda da Barry Burton e Natalia Korda. Volti vecchi e nuovi dunque, e non vi sveleremo l'intreccio che sta alla base di questa suddivisione, per non farvi incorrere in alcun spoiler, considerato poi che la trama è uno degli aspetti positivi della produzione, essendo per niente cervellotica ma comunque piacevole da seguire, e con qualche gustoso colpo di scena. Ludicamente la suddivisione in coppie è supportata dalle diverse facoltà a disposizione del secondo personaggio, che si può passare a controllare semplicemente con la pressione di un pulsante. Claire e Barry sparano, i loro compagni li aiutano: Moira può arrampicarsi, illuminare zone oscure con la propria torcia, svelando così anche oggetti nascosti, forzare casse e scardinare porte; la piccola Natalia invece ha un dono molto particolare, quello di individuare i nemici e scoprire i punti deboli, dono che si rivelerà essere utile specialmente contro certi mostri. Nel complesso l'introduzione di questa novità non trova però la sua ragion d'essere: utile a variare un po' l'esperienza di gioco, ma è sfruttata davvero giusto in una manciata di nemmeno troppo ispirate situazioni (vi lasciamo quindi immaginare quanto sia divertente il multiplayer cooperativo locale).

"cambiare prospettiva otto volte in quindici ore di gioco da un lato intriga il giocatore, con cliffhanger gustosi, ma dall'altro spezza fastidiosamente il senso della progressione ludica"

La divisione in episodi, e di ognuno di essi in due, non giova alla coerenza del titolo. Pad alla mano, Resident Evil Revelations 2 restituisce buone sensazioni, anche al netto dei già descritti difetti insiti nella sua natura. Le ambientazioni e l'atmosfera generale convincono, il ritmo si tiene sempre costante, alcune fasi riescono persino a generare della sana angoscia nel giocatore, che per brevi momenti prova sensazioni vicine a quelle suscitate dai primi titoli della saga. Il gioco diverte anche quando chiede di tirar fuori l'artiglieria, affollando alcune aree di più orrori, e si dimostra quindi per forza di cose generoso di munizioni ed oggetti; una sorta di guilty pleasure, perché ci si accorge che c'è qualcosa di sbagliato, che di qualità in senso stretto non ce n'è poi moltissima, ma nonostante ciò si riesce a ricavarne un discreto divertimento, che è poi quanto più conta. Peccato che cambiare prospettiva otto volte in quindici ore di gioco (quanto abbiamo impiegato per completare il gioco in tutti i suoi episodi, compresi quelli speciali) da un lato intriga il giocatore, con cliffhanger gustosi, ma dall'altro spezza fastidiosamente il senso della progressione ludica.

[caption id="attachment_140790" align="aligncenter" width="600"]Resident Evil Revelations 2 screenshot Resident Evil Revelations 2 - screenshot[/caption]

Si arriva alla fine della storia di Resident Evil Revelations 2 tutto sommato soddisfatti, lasciandosi subito alle spalle l'inconsistenza del primo episodio, continuando per una parte centrale interessante e concludendo con un degno epilogo, ma consapevoli che non si tratti di un titolo imprescindibile all'interno della serie e certamente inferiore al suo predecessore diretto, ma c'è ancora spazio per qualcosa, ovvero per una modalità Raid solidissima. In Raid si spara e basta, si affrontano livelli in successione sterminando orde di mostri, crescendo di livello, ottenendo armi e potenziamenti, e la presenza di questa modalità rappresenta un grande valore aggiunto.

In campo tecnico Resident Evil Revelations 2 non presenta spunti degni di nota. Meglio il comparto audio di quello visivo: doppiaggio, colonna sonora ed effetti ambientali sono discreti, mentre graficamente il gioco mostra un livello qualitativo soddisfacente e niente più, evidenziando uno sviluppo portato avanti con risorse comunque ridotte. In quest'ottica si potrebbero lasciar passare parzialmente questo ed altri difetti di una produzione tutto sommato godibile; se pensiamo però che il primo Revelations era venuto meglio, e probabilmente con un investimento simile, se non addirittura inferiore, emerge allora tutta la limitatezza di un'operazione non pienamente riuscita.

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