Recensione - Race The Sun

Come Icaro a inseguire il sole con Race The Sun: la nostra recensione

Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".


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Un paesaggio monocromatico scorre a tutta velocità sotto le ali di un potente velivolo alimentato ad energia solare. L’ignoto pilota manovra con precisione e sicurezza il mezzo, schivando montagne, alberi, costruzioni di ogni tipo, meccanismi che si attivano al suo passaggio. Su quella landa desolata, quasi aliena, dominano il bianco asettico e il grigio delle ombre che si allungano a mano a mano che il sole raggiunge l’orizzonte. Non ci sono raggi laser, né minacciosi nemici che danno la caccia, eppure si scappa, si fugge a perdifiato, si corre disperatamente verso la luce: unica fonte d’energia dei propulsori che rendono possibile il moto perpetuo verso una destinazione ignota.

Già Canabalt, diversi anni fa, ci insegnò che persino gli endless runner potevano essere affascinanti, suggestivi, ricchi di mistero e spunti interessanti. I ragazzi di Flippfly LLC, con il loro Race The Sun, hanno ripetuto il miracolo. Non c’è una singola linea di dialogo, né una scena d’intermezzo utile per introdurci alla vicenda. Tanto meno esiste una conclusione, visto che giochi di questo tipo conoscono un solo epilogo possibile: la morte dell’avatar. Non sappiamo il perché si faccia a gara con l’orizzonte, irraggiungibile per definizione eppure tangibile nell’eterna attrazione che imprime al sole; ignoriamo cosa sia accaduto al mondo che si attraversa, sempre più artificiale e minaccioso a mano a mano che si superano i livelli; non ci è dato conoscere cosa ci attenda al termine di quel cammino, il motivo di un viaggio tanto urgente.

[caption id="attachment_143037" align="aligncenter" width="508"]Race The Sun screenshot 1 Sfruttando le pedane potrete spiccare il volo per qualche metro, evitando ostacoli o scoprendo passaggi segreti per aree bonus.[/caption]

Per rispondere a questi quesiti, non possiamo far altro che far correre l’immaginazione, magari richiamando alla memoria il mito di Icaro, anch’egli fatalmente attratto dal sole, l’ultima avventura di Thatgamecompany, il bellissimo Journey, in cui il misterioso viaggiatore aveva come unico scopo il raggiungimento della fonte di luce posta alla cima di una montagna, oppure una lunga serie di romanzi distopici, come 1984 o Il Mondo Nuovo, ipotizzando la fuga dell’ignoto pilota del velivolo da una società allo sbando, che non ha fatto altro che avvelenare e distruggere il mondo, ormai ridotto a una landa desertica, priva di vita e colori.

"Race The Sun riesce nel complesso compito di stuzzicare la fantasia senza alcun espediente narrativo"

Sia quel che sia, Race The Sun riesce nel complesso compito di stuzzicare la fantasia senza alcun espediente narrativo. All’avvio di ogni partita vi ritroverete lanciati a folle velocità, a bordo di un mezzo sospeso a pochi centimetri da terra, impossibilitati ad invertire il senso di marcia. Vostro obiettivo sarà quello di evitare gli ostacoli, raccogliere i moltiplicatori di punteggio, evitare le zone d’ombra e impedire al sole di scomparire al di sotto dell’orizzonte centrando i boost di velocità disseminati lungo lo scenario.

Il sistema di controllo è ridotto all’osso e ha il grande pregio di dimostrarsi affidabilissimo, ma il gameplay vive di un paio di feature interessanti che rendono Race The Sun qualcosa di più di un semplice passatempo privo di qualsiasi attrattiva sul lungo periodo. Naturalmente il principale interesse di chi si avvicina a questo genere di giochi è l’accumulo di punteggio, magari da confrontare con quello degli altri utenti pescati in rete, ma un intrigante sistema di missioni e sbloccabili invoglierà a ripetere la corsa al sole anche chi solitamente non è attratto dalla competizione fine a sé stessa. Esattamente come accadeva in Jetpack Joyride, si potrà tentare di completare alcune specifiche richieste all’interno di una o più partite. Raccogliere un certo numero di moltiplicatori, superare indenni un tot di scenari, completare un livello senza mai virare verso sinistra, saranno solo alcune delle tante missioni che una volta completate vi regaleranno punti esperienza. Riempita la barra verrete premiati con nuovi bonus che compariranno nei livelli o gadget da applicare al velivolo per rendervi la traversata lievemente più semplice. Da trampolini per raggiungere piattaforme sopraelevate a scudi che vi proteggeranno dagli urti, gli elementi che arricchiranno progressivamente il gameplay non sono moltissimi, ma riescono nel compito di ravvivare con una certa regolarità il tasso di sfida, oltre che a incoraggiare gli utenti a completare gli obiettivi mancanti.

[caption id="attachment_143038" align="aligncenter" width="508"]Race The Sun screenshot 2 Lontana dai raggi solari, il velivolo ha pochi secondi di autonomia prima di spegnersi completamente.[/caption]

Race The Sun è un endless runner che non si inventa nulla. Sfrutta un’ambientazione volutamente misteriosa, come fece a suo tempo Canabalt, e introduce una serie di missioni da affrontare, esattamente come accade in Jetpack Joyride. Eppure si tratta di un prodotto estremamente interessante e divertente, ideale e a suo agio soprattutto su PS Vita, dove i ritmi classici del genere ben si sposano con le potenzialità del portatile Sony. Da questo punto di vista, purtroppo, si lamentano tempi di caricamento lievemente (e fastidiosamente) prolungati: niente di particolarmente esagerato, ma alla fermata dell’autobus assicuratevi di aver già avviato il gioco.

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