Recensione - Project Spark

Project Spark, la scintilla di Microsoft nel mondo degli editor di videogiochi

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Il nostro mondo è fatto di tantissime professionalità, dagli artisti che immaginano mondi incredibili, agli sceneggiatori, passando per i maghi del codice e gli ingegneri. Tuttavia esiste una figura che trascende il mero lavoro, andando a posizionarsi in una sorta di empireo: il game designer.

Non tutti possono aspirare a questo delicatissimo ruolo e non c’è istruzione formale che possa produrre un perfetto creatore di giochi, neppure nelle università più prestigiose del mondo. Si tratta del classico talento naturale, servono colpo d’occhio e intuizione, insieme alla capacità di coordinare tantissime variabili fino a ottenere il risultato che si desidera. Molti progetti, negli ultimi anni, hanno tentato di cristallizzare questo complessissimo meccanismo creativo, Little Big Planet, soprattutto, ma pure Minecraft e, in parte, Disney Infinity. Oggi, dopo una lunga fase di beta, anche Microsoft ha deciso di fare un tentativo pubblicando Project Spark, disponibile per Xbox One e Windows 8.


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La scintilla rappresenta il primo segno di un fuoco che divampa ma, storicamente, la scintilla è sempre stata associata pure alle idee brillanti, alle intuizioni. Rispetto agli altri game maker disponibili, Project Spark cerca di fare un passo leggermente oltre: laddove i concorrenti offrono strumenti piuttosto evoluti per la modellazione del proprio mondo ma relativamente poveri quando si tratta di elaborarne le regole di comportamento, Spark ha l’ambizione di portare il giocatore/creatore fin dentro le meccaniche più complesse, arrivando addirittura al codice vero e proprio. Microsoft, infatti, ha elaborato un’interessante via di mezzo, che supera le componenti scriptate dei titoli classici per offrire un abbozzo di logica booleana, dando la possibilità di influire su dinamiche non del tutto banali. In Project Spark abbiamo il controllo dei dettagli più piccoli, compreso il sistema di controllo del nostro progetto e il comportamento dei singoli NPC. Potremo elaborare un sistema di avanzamento simile a quello dei gdr, così come una trama da avventura grafica, Spark riesce ad adattarsi molto bene e offre pochissime limitazioni.

Tuttavia dopo qualche sessione creativa si inizia a percepire qualcosa che non va: ci si stanca. Non si tratta di frustrazione o altro ma di vera e propria fatica, fatica intellettuale, fatica

" Creare videogiochi non è solo un lavoro ma è pure un lavoro terribilmente impegnativo"

lavorativa. Creare videogiochi non è solo un lavoro ma è pure un lavoro terribilmente impegnativo. Ottenere una sequenza funzionante, con personaggi e ambienti che reagiscono esattamente come vogliamo, costringe a passare attraverso infinite sessioni di debugging vero e proprio, provando varie soluzioni e cercando di risolvere eventuali problemi. Produrre videogiochi, purtroppo, non è divertente come goderseli sul divano e Project Spark, seppur con tutte le semplificazioni del caso, lascia trasparire il bisogno di un impegno che non tutti possono o vogliono mettere in gioco. Inoltre, e qui siamo davanti a una difficoltà più commerciale, il software di Microsoft punta molto sulle microtransazioni e gli acquisti inApp. Nuove opzioni di programmazione, texture e oggetti si comprano sullo store di Xbox Live e, ben presto, lo shopping si rende necessario per non limitarsi agli stessi tre/quattro progetti. Infine sarà necessario capire quale sarà la risposta della community: online si trovano già i primi progetti e, almeno per ora, gli utenti Microsoft sembrano aver voglia di esplorare tutte le potenzialità di Spark.

Project Spark

Microsoft, come già altre volte nella sua storia, ha voluto strafare: Project Spark è un progetto straordinario che, però, non può rivolgersi all’utenza comune. Molto probabilmente il gioco/editor troverà la sua giusta dimensione fra gli appassionati, i power user, gli stessi che creano Minas Tirith in Minecraft, ovvero tutte quelle persone che hanno la giusta combinazione di talento personale, tempo a disposizione e inventiva per tirar fuori il meglio da Project Spark. Noialtri rimarremo a expare in Destiny e, tutto sommato, va bene così

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