Recensione - OlliOlli 2: Welcome to Olliwood

Skateboard, trick al limite del possibile e stile da vendere: la nostra recensione del divertentissimo di OlliOlli2: Welcome to Olliwood

Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".


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Se siete inclini alle dipendenze, statene alla larga; se cedete alle smanie di perfezione, meglio facciate finta di niente; se vi lasciate andare facilmente a impetuosi scatti d’ira, interrompete la lettura di questa recensione senza il minimo rimpianto: OlliOlli 2: Welcome to Olliwood potrebbe causarvi più di qualche problema. Serve continuo esercizio, una moderata propensione alla ripetizione, incrollabile fiducia nelle proprie abilità, un pizzico di autocontrollo per non farsi prendere troppo la mano da un gioco che può regalare gioie e dolori in ugual misura e intensità.
Del resto, l’arte dello skate, di cui Roll7 ce ne dà un’interpretazione che per certi versi strizza l’occhio ai vecchi Tony Hawk Pro Skater, è come l’amore: sublime e meraviglioso finché si viaggia “tre metri sopra il cielo”, terribile e potenzialmente mortale quando gli incisivi sfregano sull’asfalto. Ancora meglio: OlliOlli 2 è come il sesso. Bisogna conoscere i trick, muoversi con fluidità, diventare tutt’uno con l’oggetto del desiderio (la tavola), persino andare a ritmo. L’impostazione arcade e old school è evidente sin dal tutorial: non sono permessi errori né distrazioni, la codardia è punita con uno score talmente basso da suscitare imbarazzo.

[caption id="attachment_140719" align="aligncenter" width="580"]OlliOlli 2: Welcome to Olliwood screenshot 1 OlliOlli 2: Welcome to Olliwood - screenshot[/caption]

Il concetto di base è semplicissimo, come l’amore e il sesso appunto. L’importante è arrivare sani e salvi fino al traguardo, superando ambientazioni bidimensionali che fanno il verso ai set cinematografici di una manciata di (immaginari) colossal hollywoodiani. C’è il selvaggio west in cui riguardarsi dai cumuli di TNT sparsi ovunque. Un luna park infestato da zombie. Un’asettica metropoli del futuro dove si costruiscono giganteschi robot simili agli Jaegers di Pacific Rim. Una manciata di scenari per una trentina di livelli (che raddoppiano sbloccando la modalità “Pro”) in cui, oltre alla sopravvivenza, sarete contemporaneamente stimolati a soddisfare diversi obiettivi esibendovi in intricate movenze e agguantando un determinato punteggio.

Raggiungere il traguardo non è estremamente complesso. Il gioco sposa in pieno la filosofia del trial and error: al primo tentativo è quasi impossibile non sacrificare l’osso del collo dell’avatar e solo con una certa dose di esperienza saprete evitare tutti gli ostacoli. Ciononostante il level design non è mai sadico, né si permette di giocare sporco: è tutta una questione di pratica e di riflessi da affinare.

"OlliOlli 2 è come il sesso. Bisogna conoscere i trick, muoversi con fluidità, diventare tutt’uno con l’oggetto del desiderio (la tavola), persino andare a ritmo."

Tuttavia, limitarsi a questo, significa graffiare solo la superficie di OlliOlli 2. Chi, oltre ai preliminari, vuole anche giungere e godersi il sodo, dovrà imparare a grindare, eseguire complessi trick e, soprattutto, esibirsi in combo che si interrompono solo alla fine del livelo. Il sistema di controllo prevede lo sfruttamento intensivo dell’analogico, utile per staccarsi dal suolo e direzionare la tavola, dei trigger e di un pulsante per l’atterraggio. La perfetta disposizione dei comandi non basterà per rendervi il tutto intuitivo, naturale, facile. Nel corso delle traversate, l’elevata velocità di spostamento, l’affollamento dello schermo e l’imperativo di non fermare il flusso dei trick, renderanno l’impresa estremamente complessa e, in sostanza, abbordabile e avvicinabile solo per chi non si spaventa all'idea di dover ricominciare da zero per un errore compiuto a pochi metri dal traguardo.

[caption id="attachment_140723" align="aligncenter" width="580"]OlliOlli 2: Welcome to Olliwood screenshot 2 OlliOlli 2: Welcome to Olliwood - screenshot[/caption]

Fortunatamente il level design si dimostra quantomeno comprensivo. Oltre a sviluppare una timida componente platform, ravvisabile nella tendenza a dividere il tracciato in più sentieri, ognuno con i suoi collezionabili e ognuno raggiungibile a patto di eseguire determinati trick, i designer hanno confezionato stage dalle dimensioni ideali: non troppo brevi per dare l’impressione di dover semplicemente superare minuscole prove, mai troppo lunghi da frustrare l’utente all’ennesima volta che si vedrà costretto a ripartire da capo.

È dunque facile farsi prendere dall’isteria, ma mai vi verrà in mente di abbandonare il gioco in un impeto di frustrazione. Da questo punto di vista, l’effetto assuefazione è consolidato da un comparto grafico-sonoro strepitoso e ricercatissimo. Palette di colori e tratto ricordano vagamente gli assolati scorci del bellissimo Guacamelee. Vibranti effetti luce abbagliano il giocatore proiettandolo negli afosi deserti del profondo west, nelle rigogliose foreste azteche, nei futuristici e “acidi” quartieri high-tech di un futuro prossimo. I colori al neon, che individuano la pista da seguire e gli elementi dello scenario su cui è possibile grindare, si sposano alla perfezione con una soundtrack vagamente New Retrowave, tenuamente Soulful Dance e potentemente Chill-out: brani come Korben Dallas (mirabile citazione cinematografica) o L di Monk’ rappresentano alla perfezione le corde emotive toccate dalla colonna sonora.
In definitiva, staccarsi dal vortice ipnotico messo in moto da OlliOlli 2: Welcome to Olliwood è quasi impossibile. Quando il movimento, rapidissimo, delle mani sul controller raggiunge la sintesi con le immagini che si avvicendano sullo schermo e il ritmo della musica, ha poca importanza quante volte si finirà con la testa spaccata: la tentazione di una nuova partita, di un “ultimo” tentativo vincerà su qualsiasi cosa.
Bisogna solo entrare in sintonia e simbiosi con un gameplay che richiede molta costanza e impegno: se non si è disposti a un lungo periodo di apprendistato, trarrete solo dolori e nessuna gioia da questo gioco.

[caption id="attachment_140724" align="aligncenter" width="580"]OlliOlli 2: Welcome to Olliwood screenshot 3 OlliOlli 2: Welcome to Olliwood - screenshot[/caption]

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