Recensione - Okami HD - Pennellate celestiali
Nella totale immersione che il gioco regala, il ripristino della natura, accompagnato spesso da spettacolari sequenze nelle quali il verde riprende il proprio posto e le acque tornano a scorrere potenti, suscita una sensazione di pura felicità
Recensita la riedizione in alta definizione del capolavoro di Clover Studio
Okami recupera elementi tradizionali della cultura e del mito giapponese per costruire una storia propria ed originale. A cento anni dalla feroce battaglia nella quale il lupo bianco Shiranui e l'eroe Nagi sconfissero il mostro a otto teste Orochi, sigillandone il potere, un respiro malvagio è tornato a soffiare sulle lande di Nippon, corrompendole. L'aria è stagnante, i fiumi non scorrono più, le pianure sono contaminate. Ecco quindi rendersi necessario l'intervento divino: la dea Amateratsu, madre di ogni cosa, scende dal cielo per combattere il male, prendendo la forma di un altro lupo bianco. Questo è quanto ci narra l'introduzione del gioco, facendoci immergere fin da subito nelle atmosfere da favola del titolo.
C'è poco spazio, in Okami, per il dramma, così come poco ve ne è per l'epica: c'è una dimensione intima del racconto, che ne alimenta i toni onirici, coinvolgendo in maniera straordinaria il giocatore. E' una favola meravigliosa, nella quale è chiaro dove risieda il bene e dove risieda il male, con pochi colpi di scena, resa memorabile più dai suoi personaggi che dalle vicende intrinseche. Un cast di bizzarri interpreti, ognuno con le sue peculiarità, dall'irascibile Issun al fanfarone Susano, dalla maliziosa ma generosa Sakuya alla stessa Amateratsu, che spesso sia comporta più come un affettuoso cagnone che come una dea. Per non parlare poi di Mr. Orange, Kushi, Mr. Bamboo, Kokari, e tanti altri. Non c'è un personaggio anonimo in Okami: ognuno ha il suo ruolo, nella storia come nel gameplay, dato che spesso e volentieri propongono piacevoli diversivi sotto forma di missioni secondarie o minigiochi, ed una sua caratterizzazione.
Il gameplay di Okami non stravolge per originalità. L'impianto di gioco è quello dell'action/adventure più classico, nella quale un mondo aperto viene esplorato mano a mano secondo da una parte la storia, dall'altra l'ottenimento di nuovi poteri che permettono di raggiungere zone prima inesplorabili. Il giocatore è quindi libero di seguire lo svolgersi delle vicende, così come di prendersi una pausa da esse, preferendovi l'esplorazione, magari tornando anche sui suoi passi, alla ricerca di tesori nascosti o precedentemente inarrivabili. Una libertà di gioco che è ben assecondata da una mappa non enorme, ma comunque ricca di elementi interessanti. Si tratti di dinamitare un muro dietro il quale è nascosto uno scrigno, purificare una zona infestata, andare a caccia di mostri particolarmente forti, qualcosa da fare lo si trova sempre in Okami, praticamente mai si cade in mano alla noia.
Identico discorso va fatto quando si decide di proseguire nella storia principale. La progressione non è monotona, non si risolve in una lunga scorazzata, anzi in ogni nuova area che si raggiunge spesso è richiesto di fare qualcosa di particolare, come ad esempio pescare un enorme pesce da un lago, risolvere il mistero dietro una coppietta di vecchietti dagli istinti omicidi (!), trovare dei particolari guerrieri a quattro zampe in giro per le lande di Nippon. Ad inserirsi nella struttura esplorativa e nelle dinamiche di gioco, in maniera da renderle più varie ed interessanti, c'è quella che è la pietra di volta del gameplay di Okami, ovvero l'utilizzo del Celestial Brush. Grazie ai suoi poteri divini, inizialmente limitati, mano a mano che si procede nell'avventura sempre più vari, Amateratsu può letteralmente modificare il mondo di gioco ed utilizzare alcuni espedienti per aprirsi nuove vie o sconfiggere i nemici. Riparare strutture, far rifiorire un albero, tagliare inciampi, controllare il vento, e tante altre possibilità: tutto ciò è possibile semplicemente tracciando un segno sullo schermo, ed in tal maniera l'esperienza di gioco si arricchisce ulteriormente.
L'utilizzo del Celestial Brush è quanto maggiormente differenzia Okami da altri esponenti del genere, ai quali per il resto si mostra molto simile. Anche la divisione tra mondo di gioco e dungeon è netta, e ripresa dalla saga di The Legend of Zelda. Durante l'avventura capiterà quindi di esplorare templi o sotterranei dalla mappa più complessa, da attraversare con una buona dose d'ingegno, sfruttando tutti i poteri a disposizione di Amateratsu. La qualità del level design è buona, ma non eccelsa: nessuno di essi è veramente impegnativo, né brilla per particolari soluzioni di gioco adottate, ma la loro esplorazione risulta sempre piacevole, e si risolve sempre con uno scontro con uno dei boss. Queste battaglie sono l'espressione migliore di quello che è invece, usualmente, il maggior difetto di Okami: il combattimento. I demoni che s'incontrano normalmente, per quanto vari, sono facilmente battibili, e spesso ci si ritroverà ad evitarli, per evitare il tedio di un breve ma comunque monotono scontro. Questo discorso non è per fortuna estendibile anche ai boss, che invece solitamente forniscono una sfida intrigante, nel momento in cui si tenta di capire quale sia il modo migliore per averne ragione, anche se quasi mai veramente impegnativa.
Ad arricchire la struttura di gioco fin qui descritta ci sono degli elementi che van descritti. Essendo Okami un gioco nel quale il tema della natura, e della sua restaurazione, è centrale, Amateratsu spesso si ritroverà a riportare in vita intere aree di gioco così come singoli alberi, o persino a dar da mangiare ad alcuni animali. Queste azioni, così come l'aiuto dato ai personaggi, producono un apprezzamento (Praise nel gioco) che viene quantificato in punti; tali punti sono spendibili per migliorare le caratteristiche della dea, dalla quantità di salute a quella di inchiostro a disposizione alla grandezza del portafoglio. Ma il gradimento che se ne ricava a livello personale è persino maggiore: nella totale immersione che il gioco regala, il ripristino della natura, accompagnato spesso da spettacolari sequenze nelle quali il verde riprende il proprio posto e le acque tornano a scorrere potenti, suscita una sensazione di pura felicità.
Okami spinge forte su questo tema, sulla magnificenza della natura e sulla necessità del suo recupero, ed il giocatore non riesce a rimanervi estraneo. Il merito è anche di una direzione artistica straordinaria. Il titolo Clover Studio è un immenso quadro dipinto con pennellate nette, spesse, dai colori sgargianti, al quale la riedizione in alta definizione fa un enorme regalo, magnificandone ancora di più il già stupendo impatto visivo. Ambientazioni e personaggi sono resi in maniera stupenda, secondo lo stile unico del gioco, e spesso si rimane senza fiato di fronte ai panorami naturali del gioco. Il filtro carta da zucchero, tragicamente assente nel porting su Wii, è qui recuperato, e vi consigliamo di settarlo al massimo: noterete una trama come quella di un foglio da disegno, ed ancora di più il gioco vi sembrerà un dipinto in movimento. Di rilievo, seppur non assoluto, come la controparte grafica, è la colonna sonora, che fa pieno utilizzo di melodie orientali, con solo pochi pezzi che però rimangono nella memoria.
Tipologia di Gioco:
Okami HD è un action/adventure dalla struttura di gioco aperta e varia. E' acqusitabile su PlayStation Store a 19,99€.
Come è Stato Giocato:Il gioco, gentilmente fornitoci in codice review, è completabile in circa 40 ore, una decina di più qualora si volesse affrontare le missioni secondarie e lasciarsi andare all'esplorazione del mondo di gioco.