Recensione - New Super Mario Bros. U - Vintage postmoderno

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Quote:

nel complesso, da l’idea di un ottimo prodotto da “vetrina” che, però, nel suo profondo, tradisce una certa freddezza

Recensita l'ultima incarnazione del platform più famoso del mondo...

15 anni. Tre lustri. Era dal primo marzo 1997 che una nuova console Nintendo non veniva lanciata con un gioco di Mario come launch title. Gamecube, ai suoi tempi, ebbe come companion la prima avventura in solitaria di Luigi (quel Luigi’s Mansion di cui sta per arrivare un sequel su 3DS), mentre Wii, addirittura era arrivato nei negozi accompagnato solo da WiiSports. New Super Mario Bros. U, oltre a segnare l’esordio in HD dell’idraulico, dona, dunque, nuova linfa a una delle più gloriose tradizioni della storia del gaming. 

La serie “New” nacque qualche anno fa con un obiettivo abbastanza chiaro, riuscire a rinverdire i fasti del platforming bidimensionale aggiornandone meccaniche e strutture ai tempi moderni. Dopo due uscite su console portatili (New Super Mario Bros. su Nintendo DS e New Super Mario Bros. 2 su 3DS) e una su Wii, questa edizione “U” riprende le fila dello stesso discorso e lo porta alle estreme conseguenze.
New Super Mario Bros. U è infatti, il massimo esponente della nuova saga, occupando in questo “corso moderno” di Mario, lo stesso posto d’onore che Super Mario World occupa nella serie classica. Tutto, dal design dei livelli, fino ai nuovi power up a disposizione di Mario e soci, mostra come Nintendo sappia rimanere in equilibrio sulla sottile linea che divide tradizione e novità, riuscendo a solleticare i ricordi di noi gamer di vecchia data e, al tempo stesso, evitando una curva di difficoltà troppo ripida per i neofiti. Per ottenere questo risultato gli sviluppatori di Kyoto hanno deciso di seguire il classico doppio binario che - dai tempi di Super Mario 64 - serve da traccia ideale per tutti i nuovi titoli dedicati al nostro baffuto protagonista: completare i livelli, infatti, è abbastanza semplice e anche quelli più ostici, possono essere superati con un impegno neppure troppo attento. Ma quando si decide di “leggere” il gioco più in profondità, cercando di raccogliere tutte le monete stella, i potenziamenti e scoprendo le strade segrete, New Super Mario Bros. U si trasforma e diventa un titolo ostico, quasi cattivo in alcuni passaggi. Tuttavia, rispetto ai giochi di dieci/venti anni fa, quest’ultima incarnazione di Mario riesce a tenere perfettamente separati questi due universi, permettendo a chiunque di approcciarsi al gioco nella maniera che preferisce.
Certo, i puristi del platform più hardcore storceranno il naso davanti alla super guida e ad alcuni livelli un po’ troppo poco impegnativi, tuttavia, nel complesso New Super Mario Bros. U riesce a mantenere un livello di sfida abbastanza alto per tutta la durata dell’avventura, grazie anche ad alcuni stratagemmi inediti per la serie, come l’introduzione del ruboconiglio (palesemente ispirato alle rincorse dei tesori di Rayman Origins) e del power up che ci fornisce i poteri di uno scoiattolo volante.

Per quanto riguarda il lato tecnico, anche qui, siamo più nella sfera dell’emozione che in quella dei meri giudizi tecnici: erano dieci anni che aspettavamo di poter vedere il Regno dei Funghi in HD e, finalmente, siamo stati accontentati. La nuova avventura di Mario è un tripudio di colore, design e idee visive capace di rivaleggiare con la pixel art più raffinata. Se il buongiorno si vede dal mattino, speriamo davvero che questo esordio grafico di Nintendo sia la base da cui l’azienda partirà per lo sviluppo su Wii U, dato che finalmente gli sviluppatori hanno a disposizione tutta la potenza di calcolo necessaria per dar vita alle idee più immaginifiche.

New Super Mario Bros. U è un capolavoro, dunque? Ci piacerebbe poter dire di si, ma - purtroppo - la nuova avventura di Mario pur avvicinandosi moltissimo, non riesce a sfondare quel muro emozionale che - nonostante tutto - rimane alzato dai tempi di Super Mario 64. Nintendo, pur nell’eccellenza, continua a dare l’impressione di saper fare bene il proprio compitino, vestendolo in maniera elegante, ma non riuscendo più a dargli quel tocco di genio in più. New Super Mario Bros. U è troppo perfetto, troppo privo di sbavature, troppo costruito per venire percepito come genuino e, nel complesso, da l’idea di un ottimo prodotto da “vetrina” che, però, nel suo profondo, tradisce una certa freddezza, come se a Kyoto abbiano scientificamente messo insieme tutto quello che ci vorrebbe per fare il gioco di Mario perfetto, tralasciandone però l’essenza.

Sembra un discorso astratto, e in buona parte lo è, tuttavia mentiremmo se dicessimo che New Super Mario Bros. U è in grado di toccare le stesse corde che, giusto per non andare troppo indietro, erano riusciti a toccare Rayman Origins e Donkey Kong Country Returns. Siamo noi ad essere diventati troppo esigenti? Forse, questo però non toglie che - da Nintendo - non è lecito aspettarsi nulla di meno che l’eccellenza.

Tipologia di Gioco:

New Super Mario Bros. U, manco a dirlo, è un platform bidimensionale, costruito sullo schema dell'immortale Super Mario World. I mondi di gioco (nove in tutto) sono collegati fra loro da una mappa comune, mentre i nemici principali rimangono Bowser ei suoi malvagissimi figlioli. Con il ritorno di Yoshi e di alcuni tocchi classici della saga si può affermare senza tema di smentita che questo capitolo della saga "New" è al tempo stesso il più rispettoso e il più innovativo rispetto alla serie storica.

Come è Stato Giocato:

Abbiamo testato il gioco grazie a una copia retail arrivataci insieme al nostro Wii U redazionale. Per scrivere questo pezzo abbiamo completato l'intera "avventura" principale e giocato alcune delle sfide extra presenti.

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