Recensione - Need for Speed Rivals - Guardie e Ladri nextgen

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Need for Speed Rivals offre un primo, incoraggiante, sguardo sui giochi di corse della prossima generazione

Abbiamo provato a fondo Need for Speed Rivals, scoprendo come lo spirito di Criterion sia ancora vivo

Da una saga capace di cambiare veste un numero infinito di volte, con l’avvento della next gen era lecito aspettarsi un netto taglio con il passato. Contro le aspettative, il nuovo Need for Speed è invece legato a doppio filo alla tradizione inaugurata con Hot Pursuit da Criterion, i cui sviluppatori hanno a loro volta infuso nel brand corsistico arcade l’esperienza accumulata sul loro Burnout.

In un certo senso, Rivals rappresenta quello che Most Wanted, e soprattutto Hot Pursuit, avrebbero voluto essere sin dall’inizio, ma, vuoi per la tecnologia non sufficientemente avanzata, vuoi per la volontà di arrivare a destinazione gradualmente, non sono alla fine riusciti ad essere. In altre parole, Rivals incarna le massime conseguenze della moderna filosofia “social” abbinata alla costante condivisione online dell’esperienza di gioco, proponendo questa volta due carriere ben distinte, quella da Racer e quella da Poliziotto. La mappa, invece, è una soltanto, e anche piuttosto vasta, oltreché completamente aperta ed esplorabile sin da subito. La fittizia Contea di Redview ospita in una cinquantina di chilometri quadrati tutto il meglio che gli Stati Uniti possono offrire in termini di paesaggi, dai desertici canyon, alle montagne innevate, sino alle praterie. A scarseggiare sono invece gli ambienti urbani, presenti solo in forma ridottissima, anche per permettere ai giocatori di sviluppare al massimo la forza bruta delle molte supercar sbloccabili lungo le due carriere.
Queste ultime si differenziano non solo nel nome e nei compiti assegnati quando si scende in strada, ma anche a livello di filosofia di gameplay. Nei panni del Racer, l’obbiettivo primario sarà accumulare quanti più possibili Speed Point, compiendo rischiose manovre in strada e vincendo Testa a Testa con altri Racer, o gare più strutturate, segnalate sulla mappa. Man mano, si andrà ad aumentare un moltiplicatore, che renderà le singole evoluzioni sempre più redditizie. Il problema, all’aumentare del moltiplicatore, si andrà ad alimentare anche il proprio livello di sospetto, attirando l’attenzione della polizia. Nel caso si dovesse essere catturati prima di aver raggiunto uno degli appositi garage dove nascondersi, si perderanno tutti gli Speed Point accumulati in quella specifica sessione, e occorrerà ricominciare. Se a questo si aggiunge il fatto che la valuta di gioco è essenziale per i Racer, dato che servirà per acquistare le macchine e gli upgrade prestazionali ad esse dedicati, risulta evidente come la carriera da fuggitivo sia piuttosto impegnativa e stressante, e richieda al giocatore un continuo calcolo tra rischi e ricompense, costantemente sul filo del rasoio.

Per contro, giocando nei panni del poliziotto l’esperienza si è rivelata più spensierata. Innanzitutto, andando a caccia di Racer non vi è alcun rischio di perdere gli Speed Point accumulati, e, secondariamente, le macchine non saranno da acquistare, bensì verranno fornite automaticamente dal dipartimento.
Questa dualità del gameplay offre sostanzialmente due approcci molto diversi alle gare nella contea di Redview, con le due campagne che procederanno indipendentemente l’una dall’altra. All’inizio della sessione sarà possibile passare da Racer a poliziotto o viceversa, cambiando così in tempo reale anche lo stile di gioco. A offrire buona varietà agli scontri tra fuggitivi e polizia ci pensa anche il buon assortimento di gadget offensivi, tutti derivati da Hot Pursuit, con la possibilità di attaccare gli altri veicoli con onde d’urto, impulsi elettromagnetici (in grado di rallentare per qualche secondo e impedire l’utilizzo di altri dispositivi), turbo potenziato e, nel caso delle forze dell’ordine, strisce chiodate e posti di blocco.

Sebbene le due campagne siano già in grado di offrire una longevità più che accettabile a Need for Speed Rivals, anche una volta completate le gare principali sarà possibile prolungare l’esperienza grazie all’Autolog, un sistema che ormai accompagna i giochi targati Need for Speed da diverso tempo. Quest’ultimo, basandosi sulla lista amici del giocatore, rileva i record superati da altri giocatori (sia nelle gare ufficiali, sia utilizzando come fonte di autovelox posti lungo tutta la mappa) e li segnala, cosicché sia possibile sfidare i propri amici anche senza gareggiare contemporaneamente, registrando un buon tempo e sapendo che questi, prima o poi, tenteranno di batterlo. Il sistema, come sempre, funziona molto bene, ma la quantità di attività proposte dipende strettamente da quanto la propria lista amici è affollata di persone che posseggono il gioco.

Il motore grafico scelto per Need for Speed Rivals è il Frostbite 3, con ottimi risultati su tutte le piattaforme. Favorite, naturalmente, le console di nuova generazione, le quali contano su un numero nettamente superiore di dettagli, maggiore fluidità e filtri più elevati. Inspiegabile, per contro, la decisione di bloccare il frame rate della versione PC a 30 FPS, davvero una pessima scelta. Per quanto siano già stati trovati dei fix “artigianali” per ovviare al problema, il fatto che il frame rate sia legato alla velocità della simulazione più comunque causare diversi rallentamenti in caso si attivino i 60 FPS.
Complessivamente, Need for Speed Rivals rappresenta una buona prima prova per i neonati Ghost Studios (tra le cui fila, non a caso, militano almeno una buona metà di ex dipendenti Criterion). Molto solido quanto a meccaniche, dotato di due campagne diverse non solo per attività proposte ma anche per filosofia d’approccio al gameplay, e soprattutto molto basato sulla componente social e condivisa, il gioco offre un primo, incoraggiante, sguardo sui giochi di corse della prossima generazione.

Tipologia di Gioco:

Need for Speed Rivals è un gioco di corse competitivo con forte enfasi sull'online. Per quanto una modalità singolo giocatore sia presente, le peculiarità del gameplay la inquadrano come molto riduttiva. Si corre su una mappa completamente aperta, sia in free roaming sia prendendo parte a gare specifiche, nei panni dei Racer e dei poliziotti, cercando di fuggire nel primo caso, e catturare i fuggitivi nel secondo, parallelamente sbloccando nuove macchine e gadget offensivi.

Come è Stato Giocato:

Abbiamo testato il gioco sia su Playstation 4 sia su PC per molte ore, riscontrando qualche limite del comparto online legato soprattutto alla natura host based del netcode, la quale fa sì che ogni volta che l'ospite della partita si disconnette, i restanti giocatori debbano aspettare qualche secondo per rientrare nella sessione, il più delle volte perdendo i progressi accumulati sino a quel momento.

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