Recensione - Need for Speed: Most Wanted - This could be Paradise

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Sotto il cofano Most Wanted si nasconde la grandissima eredità di Burnout Paradise

Più erede spirituale di Burnout Paradise che nuovo capitolo della serie NFS, ecco l'opera ultima di Criterion

Se il forte impatto grafico e la rombante presentazione sembrerebbero urlare a gran voce Need for Speed, sotto il cofano Most Wanted c’è in realtà una grandissima eredità da parte di Burnout. Non è un caso, infatti, che al timone dello sviluppo ci siano proprio i ragazzi di Criterion, i quali sono rimasti fedeli al loro stile senza mezze misure, al punto che l’intera produzione appare, sotto molti punti di vista, come un erede “spirituale” di Burnout Paradise.

La fittizia città americana di Fairhaven sembra aver subito una vera e propria invasione da parte di piloti fuorilegge, e, senza troppi preamboli, vi troverete gettati nella mischia per scalare la top ten dei più ricercati, i Most Wanted. Tutto questo grazie agli Speed Point, una sorta di valuta di gioco che potrete accumulare gareggiando nelle moltissime competizioni sparse per la città. Il motto “tutto e subito” sembra andare a braccetto con la filosofia dei ragazzi di Criterion, al punto che in Need for Speed: Most Wanted vengono abbattute tutte le “barriere” solitamente poste di fronte alla crescita del proprio alter ego. Non vi saranno macchine da sbloccare, né circuiti da conquistare. Grazie a una snellissima interfaccia, definita Easy Drive, potrete accedere a tutti i contenuti di gioco durante la guida con la stessa facilità con cui mandate un SMS, con la differenza che non sarete costretti ad accostare. L’unico scopo sarà trovare più macchine possibili, sparse in maniera casuale sull’ampia mappa di gioco, completare le nuove gare che si sbloccheranno ogni volta che ne rinverrete una e accumulare sufficienti Speed Point da sbloccare la competizione diretta con il successivo pilota Most Wanted.

L’unica concessione all’immediata disponibilità che impera nella produzione Criterion è rappresentata dalla possibilità di migliorare le caratteristiche di ogni veicolo già rinvenuto sulla mappa e guidato almeno una volta. Quando ci si metterà al volante di un nuovo bolide si avrà infatti accesso ad un certo numero di gare esclusive, che permetteranno di sbloccare altrettanti miglioramenti per il mezzo, dalla scocca alleggerita al turbo. Non si tratta , naturalmente, di un sistema di upgrade complesso come quello visto in altre produzioni, bensì di un modo molto semplice per permettere al giocatore di familiarizzare con una nuova vettura.

Il modello di guida è naturalmente slegato da qualsivoglia velleità simulativa, tra derapate a 200 km/h e oltre, e tenuta di strada oltre ogni immaginabile limite. A patto di non pretendere il realismo, l’esperienza al volante è tuttavia estremamente curata nella differenziazione dei veicoli e esaltante, grazie a un senso di velocità perfettamente restituito. Se a questo si aggiunge il comparto visivo di livello e un’effettistica audio sorprendente, il coinvolgimento è assicurato. Uno degli elementi destinato a rendere molto divertenti le brevi gare è comunque l’intelligenza artificiale avversaria, molto più aggressiva rispetto a quella proposta da altri recenti racing game. Le classiche “file indiane” saranno rare, rimpiazzate nella maggior parte dei casi da battaglia all’ultima sportellata, con avversari che faranno davvero di tutto per mettervi fuori strada, o contro un muro a grande velocità. Anche la polizia gioca un suo ruolo, aggiungendosi in momenti specifici delle gare per aumentare il caos tra le strade, oppure rappresentando un ottimo modo per accumulare Speed Point durante la libera esplorazione, a patto di riuscire a sfuggire agli inseguimenti. L’enfasi sugli incidenti, da sempre caratteristica portante dei lavori firmati Criterion, torna anche in questo Most Wanted, sebbene le inquadrature non rendano sempre giustizia agli schianti, e il rallentatore di Burnout Paradise faccia nettamente sentire la sua mancanza.

La struttura non tradizionale e molto aperta proposta da Need for Speed Most Wanted gli permette di brillare nelle prime ore, coinvolgendo il giocatore nelle fulminee gare per i distretti di Fairhaven, e con l’immediata disponibilità di un parco macchine eccezionalmente vasto e variegato. A fare da contraltare, esaurito l’entusiasmo iniziale, ci penseranno un’eccessiva familiarità del contesto per chi al tempo ha speso molte ore in compagnia di Burnout Paradise, e la ripetitività del sistema legato agli sblocchi dei miglioramenti delle macchine. Arrivare agli ultimi gradini della classifica Most Wanted richiederà tempo, e non è detto che il vostro interesse nella formula di gameplay sia destinato a durare tanto a lungo. 

A fare dunque la differenza è il comparto multigiocatore, supportato da una nuova e più completa versione del sistema Autolog (che traccia le prestazioni del giocatore e propone sfide consone contro gli appartenenti alla sua lista amici) e da un carnet di tipologie di gare più vasto rispetto a quello offerto dall’esperienza in solitaria. In questo senso, Most Wanted va in netta controtendenza rispetto al recentissimo Forza Horizon, laddove quest’ultimo mette l’online decisamente in secondo piano.

Parafrasando, l’opera ultima di Criterion saprà offrire molto a coloro intenzionati a giocare soprattutto online e graziati da una lista di amici ricca, fondamentale per trarre il meglio dalle sfide dinamiche proposte dall’Autolog. In caso contrario, alle prime ore di entusiasmo potrebbe seguire un rapido calo di interesse, dovuto principalmente alla scarsa varietà di eventi a disposizione per i giocatori solitari.

Un ritorno di indubbia qualità ma bizzarro, quello di Need for Speed sugli scaffali, con un titolo le cui caratteristiche corrispondono più che altro a quelle di una saga altrettanto celebre, ma molto differente nelle premesse. In un certo senso, Most Wanted conferma l’ormai prolungata “crisi d’identità” del brand, che tra derive pseudo-simulative e influenza di sviluppatori illustri sembra non riuscire più a trovare una sua precisa collocazione. 

Tipologia di Gioco:

Need for Speed Most Wanted è un gioco corsistico arcade senza compromessi, dedicato al divertimento immediato. Seguendo la filosofia di Burnout Paradise, il giocatore avrà sin da subito a disposizione tutti i veicoli sull'ampissima mappa, con la possibilità di raggiungerli in un secondo dopo averli trovati e guidati la prima volta. Nonostante la notevole quantità di eventi, giocando da soli la ripetitività rischierà di minare l'interesse verso il gioco dopo le prime ore, lasciando al ricco comparto multigiocatore il compito di mantenere vive le motivazioni.

Come è Stato Giocato:

Abbiamo testato Need for Speed Most Wanted su PC e Xbox 360, riscontrando un buon lavoro grafico su entrambe le piattaforme, e in generale un'ottima pulizia, confermata dall'assenza di bug o evidenti imprecisioni. Dopo i test sulla modalità singolo giocatore, ci siamo calati nella controparte online, scoprendo come quest'ultima sia nettamente più ricca di contenuti, e, in un certo senso, rappresenti il cuore della produzione.

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