Recensione - Metal Gear Solid V: Ground Zeroes - Antipasto

Condividi

Quote:

Definire Ground Zeroes una demo è certamente riduttivo

La visione di Kojima per Metal Gear Solid V inizia a prendere forma...

Hideo Kojima sa come far parlare dei suoi progetti. Dai tempi di Metal Gear Solid 2 il designer giapponese ha deciso di divertirsi a spese degli utenti, creando intorno a ogni nuovo gioco una serie di leggende, false informazioni e depistaggi vari con il solo scopo di occupare continuamente le prime pagine dei siti. Metal Gear Solid V non fa eccezione, annunciato inizialmente come un progetto indipendente (creato da uno sconosciuto studio svedese) dal titolo The Phantom Pain, la nuova avventura di Solid Snake è stata svelata negli scorsi mesi e, stando a quanto abbiamo potuto vedere, sarà la prima ad ambientarsi in un mondo completamente free roaming.

Tutto molto bello. Sarà un piacere recensire Metal Gear Solid V. Nel 2015. Forse.

Kojima, infatti, ha pensato bene di prendere la prima missione di The Phantom Pain, strapparla dal gioco finale e proporla come titolo stand alone che, allo stesso tempo, funziona anche da prequel alle avventure che saranno narrate nel gioco finale. In sostanza è come se la missione della nave di Sons of Liberty fosse uscita come titolo stand alone anziché come prologo del gioco finale. L'operazione è molto rischiosa e, a nostro avviso, supera una linea rossa capace di rompere in maniera pressoché definitiva il vincolo di fiducia fra un creatore di videogiochi e il suo pubblico. Ground Zeroes, infatti, dura, stando larghi, un paio d'ore e non offre grandi incentivi in termini di rigiocabilità o bonus sbloccabili.

Il gioco si ambienta a Camp Omega, circa un anno dopo gli eventi narrati in Peace Walker, titolo per PSP uscito successivamente anche su Playstation 3 e Xbox 360, mettendoci nei panni di Big Boss impegnato nel salvataggio di due ostaggi. Definire Ground Zeroes una demo è certamente riduttivo: Kojima ha deciso di usare il pubblico come beta tester di alcune delle nuove caratteristiche su cui si baserà Metal Gear Solid V. Il CQC è stato del tutto rivisto così come le abilità ambientali di Snake: in Ground Zeroes dobbiamo far leva sui nostri sensi, ascoltando anche il più piccolo rumore e sfruttando al massimo il binocolo per controllare da lontano le zone in cui andremo a infiltrarci. Nel complesso l'unione fra elementi free roaming e dinamiche stealth classiche funziona piuttosto bene, tuttavia la limitatezza dell'esperienza si percepisce dopo pochissimi minuti di gioco; Ground Zeroes è un tutorial, niente di più e, come tutti i tutorial ha senso quando viene seguito dal gioco vero, quello in cui dobbiamo mettere in pratica gli insegnamenti. Purtroppo per vedere fin dove si è spinta la visione di Kojima dovremo attendere ancora un anno e le missioni secondarie offerte dopo il completamento della brevissima missione principale, pur mostrando qualche sprazzo di interesse, non riescono a cambiare le sorti di una produzione tanto improbabile quanto incompresibile.

Passando al lato tecnico, il FOX Engine fa la sua e porta Xbox 360 e Playstation 3 ai loro limiti estremi, proponendo un comparto grafico di altissimo livello con texture dettagliate e un lavoro di animazione dei volti e dei corpi che non si era mai visto su console di vecchia generazione. Sulle nuove macchine, invece, Ground Zeroes mostra la corda, tradendo la necessità di uscire in versione current e old gen: i sessanta frame al secondo e la risoluzione 1080p (solo su Playstation 4) nascondo una gestione dei poligoni non perfetta e l'uso di asset chiaramente nati su Xbox 360 e Playstation 3. Inoltre su Xbox One, a causa di alcuni problemi tecnici, il FOX Engine sembra non riuscire a esprimersi al massimo e, dunque, si nota qualche scaletta di troppo e rallentamenti decisamente inattesi per una console potente come l'ultima creazione di Microsoft. Speriamo che l'anno di attesa per l'uscita di The Phantom Pain permetta agli sviluppatori di correggere tutti problemi.

Chi attende spasmodicamente la nuova avventura di Solid Snake, dopo aver giocato Ground Zeroes, non cambierà idea, anzi, potrà farsi una prima idea di come sarà Metal Gear Solid V, tutti gli altri si troveranno davanti un titolo che, seppur pregevole, fatica a trovare una sua ragion d'essere. Ground Zeroes si rivolge quasi esclusivamente ai fan di lunga data della serie e risulta pressoché impenetrabile a chi non abbia giocato i titoli precedenti e non sia a conoscenza dell'intricatissima trama che fa da sfondo alle creazioni di Kojima Productions.

Tipologia di Gioco:

Metal Gear Solid V: Ground Zeroes è un action stealth che, per la prima volta nella storia delle produzioni di Kojima propone un mondo open world e un sistema di rivisto per quanto riguarda l'uso del mirino e del CQC. Il gioco è una sorta di anteprima delle novità che vedremo in The Phantom Pain e, per questo motivo risulta uno strano mix fra i Metal Gear Solid classici e il futuro della serie.

Come è Stato Giocato:

Abbiamo testato il gioco grazie a una copia Xbox One gentilmente fornitaci da Halifax, distrubutore italiano del titolo, per scrivere questa recensione abbiamo completato la missione principale (in meno di due ore) e giocato buona parte delle sfide aggiuntive.

Continua a leggere su BadTaste