Recensione - Mario Kart 8 - Vroom!

Mario Kart 8 arriva su Wii U, e porta la storica serie Nintendo su nuovi livelli, di totale eccellenza

Un giorno troverò qualcosa di interessante da scrivere qui dentro.


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L'otto che fieramente campeggia nel titolo del nuovo Mario Kart afferma la ormai storica importanza della serie, nata nel 1992 su Super NES e proseguita negli anni sui migliori canoni dello spin-off, ovvero quelli che esprimono qualità non solo negli elementi derivati dal contesto originale, in questo caso la straordinaria e densa iconografia del Regno dei Funghi, ma anche nelle componenti del gameplay. E gli altri imparino, perché si fa presto a tacciare Nintendo di eccesso nel riempire tutti i suoi titoli di baffi e gusci, ma trovare altrove lo stesso, costante livello qualitativo è compito improbo. Da oggi ancora di più, perché con Mario Kart 8 Nintendo ha fatto le cose in grande, semplicemente, si fa per dire, tirando fuori uno dei migliori episodi della serie. Se non il migliore.

[caption id="attachment_129267" align="aligncenter" width="600"]Mario Kart 8 screen 6 Mario Kart 8 - screenshot[/caption]

Nella sua opera di progressivo aggiornamento della serie, la compagnia di Kyoto ha sempre aggiunto qualcosa in più rispetto al titolo precedente, ed al di fuori della consueta infornata di nuovi circuiti, si è sempre potuto apprezzare nuovi elementi di gioco, fossero questi oggetti inediti, la possibilità di cambiare i pezzi del proprio kart, l'introduzione del volo ed altri espedienti volti a fare del nuovo Mario Kart, ogni volta, un'esperienza di gioco nuova. Lo slancio creativo di Nintendo nei confronti di Mario Kart 8 è quello che infila nei circuiti la componente antigravitazionale, con i bolidi che ora sfrecciano non solo parallelamente al terreno, ma si avventurano in spettacolari tornanti in verticale e addirittura rombano sul soffitto, rimanendo attaccati a piste che compiono arzigogoli scenografici ed arditi. I corpi non cadono, la fisica viene ridicolizzata, il divertimento aumentato in maniera esponenziale, perché, al contrario di quanto era avvenuto con l'introduzione del volo e delle fasi subacquee nei titoli precedenti, l'implementazione del nuovo concept è pesante, non occasionale, e quasi ogni circuito offre tratti a testa in giù, che in realtà non vanno poi a modificare in alcun modo l'esperienza classica della serie, non ne stravolgono le dinamiche, ma rappresentano certamente un aspetto d'impatto e definitorio del nuovo episodio.

Se quindi la sfida alla legge di gravità non va poi ad influenzare in maniera chissà quanto profonda il gameplay, dove si può andare a trovare qualcosa che evidenzi il cambiamento della sostanza ludica di Mario Kart 8 rispetto a quella dei titoli precedenti? Ovviamente rimangono ferme, ben salde, le basi, quelle che vogliono un gameplay tutto divertimento e niente simulazione, che uniscono una buona capacità di guida al sapiente uso degli oggetti, che affidano un piccolo ruolo anche alla casualità ed alla fortuna. E' il come questi meccanismi si muovono il nocciolo della questione, la loro sincronizzazione, il loro bilanciamento, quello stesso bilanciamento che con la versioni Wii e Nintendo 3DS era andato a farsi benedire, perché Mario Kart non è, com'era, la fiera del Guscio Blu, che ti arriva tra capo e collo due, tre volte a gara.

[caption id="attachment_129258" align="aligncenter" width="600"]Mario Kart 8 screen 4 Mario Kart 8 - screenshot[/caption]

Gli sviluppatori hanno fatto un lavoro perfetto nel dosare tutti quei piccoli elementi di gioco che, alla fine, costituiscono la ciccia dell'impianto ludico. Gli oggetti svolgono il loro solito, sporco lavoro, ma il loro effetto sembra depotenziato, con i kart che paiono riprendersi prima dalle bordate che gli arrivano addosso; i miniturbo, che si realizzano uscendo in derapata dalle curve, sono meno generosi nella frequenza e nello slancio che danno al mezzo, andando ad influenzare l'approccio alla guida anche del giocatore più familiare con la serie, che si ritroverà, come lo scrivente, ad evitare, ogni tanto, il solito ingresso kamikaze in curva; in generale, poi, la sensazione è di un'impostazione che premi maggiormente le capacità di guida e sia meno soggetta alle estemporaneità di gusci blu, stelle, Pallottolo Bill a profusione. E va benissimo così, visto che con pochi accorgimenti, realizzati senza stravolgere la formula del gioco, lo si è reso allo stesso tempo più divertente e più misurato, senza lesinare poi piacevoli introduzioni, come quelle dei nuovi oggetti: la Pianta Piranha, che divora tutto quanto le capita a tiro (concedendo anche un piccolo boost quando attacca), il Fiore Boomerang, di effetto prevedibile, il Super Clacson, persino in grado di arrestare il Guscio Blu, e l'Otto Matto, ovvero l'intero arsenale in un unico bonus .

"L'immutabile bellezza di Mario Kart 8, sempre nuova, sempre familiare"

La ritrovata moderazione su alcuni aspetti di gameplay non implica quindi un abbassamento del grado di gioioso intrattenimento che si prova quando ci si ritrova a sgommare tra le piste del gioco. Il disegno dei nuovi circuiti, che come abbiamo detto non lesina nel capovolgere la situazione, è ottimo, e nonostante un accenno di già visto, inevitabile vista la longevità della serie, risulta pienamente soddisfacente, in tutte e quattro le coppe (per un totale di sedici piste). Ad essi si abbinano quelli retrò (altri sedici, organizzati in quattro coppe), recuperati dai precedenti titoli ed ovviamente riadattati, e qui il giudizio generale, seppur buono, è meno lusinghiero, ancora per ragioni legate alla lunga tradizione della saga. Fatta breve: il meglio del passato è già stato preso e riproposto nei precedenti episodi, ed allora gli sviluppatori hanno giustamente pensato di rivolgersi altrove, recuperando piste meno conosciute, che risultano però certamente di qualità ma non entusiasmanti. Leviamoci anche un sassolino dalla scarpa: nel poco oggettivo ordine delle preferenze personali, non abbiamo salutato con gioia l'esclusione di piloti storici della serie, come Boo, Bowser Jr., Diddy Kong, a favore dei Bowserotti, non al livello di carisma dei citati: certo sarebbe stato meglio averli tutti insieme.

[caption id="attachment_129266" align="aligncenter" width="600"]Mario Kart 8 screen 7 Mario Kart 8 - screenshot[/caption]

Oltre che per l'immutabile e sublime divertimento che sa restituire, da soli, in multiplayer locale con amici o online (unica pecca: l'assenza della chat vocale durante le gare, mentre è utilizzabile nella lobby) Mario Kart 8 splende grazie un comparto tecnico che spreme per bene le potenzialità di Wii U, console evidentemente sottovalutata, se è capace di tirar fuori qualcosa di simile, pregevole fattura, a 1080p e soprattutto sempre inchiodo a 60 fotogrammi al secondo. Tanto, tanto spettacolo per gli occhi: i circuiti sono ricchissimi di colori e dettagli, ed i piloti che vi sfrecciano sopra godono di un morbidezza poligonale che sembra strana nelle parole, geometricamente opposte, ma che si capisce perfettamente guardando a modelli mai così belli. E come non parlare degli straordinari effetti, che infondono vita e atmosfera ad ogni scenario. L'impatto generale è straordinario, provoca un gioioso stupore, assecondato da una colonna sonora ottima, con brani nuovi totalmente orchestrati, così come lo sono quelli vecchi, il tutto mentre non vengono lesinati effetti sonori ed i sempre presenti versi dei personaggi. L'immutabile bellezza di Mario Kart 8, sempre nuova, sempre familiare.

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