Recensione: Magic in the Moonlight, il Blu-Ray Disc
La nostra recensione dell'edizione home video di Magic in the Moonlight, di Woody Allen
Video: AVC, 1080/24p, 2.40:1
Audio:
5.1 Dolby Digital: Italiano Tedesco Spagnolo Catalano
5.1 DTS HD Master Audio: Inglese
Sottotitoli: Italiano NU Inglese NU Tedesco NU Spagnolo
1 disco 50gb
Region free
Digital copy
Amaray
Prodotto e distribuito da Warner Bros.
Edizione ITALIANA disponibile nei seguenti paesi: IT, DE, ES.
1928. Wei Ling Soo è un famoso illusionista che si esibisce in tutto il mondo. Ma sotto le spoglie orientali si nasconde Stanley Crawford, cinico e sarcastico inglese che si vanta della propria razionalità e del pensiero logico, deridendo quelli meno colti e più creduloni di lui. Dopo un suo spettacolo a Berlino, il suo amico e collega Howard Burkan gli chiede di aiutarlo a smascherare una sedicente giovane medium che starebbe truffando una ricca famiglia nel sud della Francia. Stanley è ben felice di accettare questa sfida, ma rimarrà sopraffatto dalle doti della giovane, al punto di cedere e credere in qualcosa di intangibile.
Video
Edito per l'Europa da Warner Bros, Magic in the Moonlight di Woody Allen arriva in alta definizione Blu Ray in una edizione a disco singolo con confezione amaray, fornendo la ormai consueta copia digitale, scaricabile attraverso le istruzioni e un codice reperibili su un foglio allegato.
Come tutti i film di Woody Allen, anche questo è girato in pellicola, nella fattispecie in 35 mm Panavision anamorfico e finalizzato in un master digitale a 2K di risoluzione (digital intermediate), utilizzato per la versione in alta definizione qui in oggetto.
E' decisamente inusuale il quadro video offerto da questo film, grazie alla particolare fotografia di Darius Khondji, che si sposa perfettamente con il soggetto e le modalità del film. Non si tratta del solo uso della pellicola, ormai autentica chimera, che si può trovare quasi esclusivamente fuori dal circuito dei blockbuster, ma ciò che salta all'occhio è la particolarissima paletta cromatica. Proprio come il film che rievoca un cinema di tanto tempo fa, così i colori sfoggiati rievocano gli albori del cinema a colori, con forti dominanti rosse e verdine, particolarmente marcate nella saturazione, ma esaltate da una brillantezza e una profondità tipica dei processi digitali del colour grading attuale. Il risultato è strabiliante: un'immagine eterea, surreale e dinamica, resa ancor più brillante e profonda grazie alle straordinarie riprese in controluce che abbagliano lo spettatore, ma che lo catturano e conferiscono una grande profondità al tutto. Di contro, però, ciò che pecca è la definizione degli elementi. Il quadro è per sua natura particolarmente morbido e sfumato, cosa che rende l'immagine ancora più impalpabile e questo anche grazie alle caratteristiche dell'anamorfico, qui spinte ancora più in là, dove le sfocature e la deflessione ai vertici è particolarmente e volutamente marcata. Ne consegue che ci si ritrova con scene con una messa a fuoco non sempre precisa, anche se più nei campi medi che nei lunghi o primi piani. Ma non ci si deve far trarre in inganno, la definizione è comunque assai alta, tanto alta da riuscire a replicare la grana fine dei fotogrammi che si visualizzano sul fondo, più visibile nelle sequenze più scure. E non manca una texturizzazione ricca di particolari fini, che siano gli incarnati dei volti o il pattern dei particolari abiti. Ma il meglio lo sfoggia sicuramente nei campi lunghi, che si tratti di una panoramica delle coste o dei giardini con i grandi alberi, dove l'abbondanza degli elementi e la loro definizione, unita all'ottimo croma, regala immagini suggestive e di grande impatto. Da sottolineare come in altre circostanze il livello del nero, qui non particolarmente forte, risulterebbe un difetto, mentre in questo contesto si sposa perfettamente con questa fotografia così singolare, dove nelle sequenze buie, come può esserlo l'introduzione a Berlino, si crea un curioso dislivello tra il nero e il resto dei colori, che più di ogni altra cosa rievoca le grandi sperimentazioni del cinema a colori. In tutto questo, l'ottima codifica in AVC ad alto bitrate replica con trasparenza tutto il quadro descritto poc'anzi.
Audio
Come da tradizione imperitura, tutti i doppiaggi sono encodati in Dolby Digital a 640 kbps, mentre l'originale inglese è in DTS HD Master Audio.
In un film del genere le reali qualità di una traccia multicanale sono assai limitate, in questo caso più che mai a cominciare da una colonna sonora rigorosamente monofonica in sottofondo, che per quanto pulita e con una più che buona dinamica, di certo non si propaga nell'ambiente. Gli effetti e il parlato ovviamente sfruttano, dove è possibile, la bontà della collocazione spaziale, della separazione e della direzionalità dei canali, in particolare durante le varie gite in auto. La differenza con l'originale inglese è tutta sul versante della naturalezza dei suoni e di frequenze più ricche di elementi, ma in sostanza la traccia originale non è di molto superiore all'eccellente versione italiana.
Extra
Gli extra si limitano a una breve intervista al cast del film, che descrive la sceneggiatura, il lavoro con il regista, come hanno interpretato le parti e qualche curiosità sul set, ma in generale nessun dietro le quinte o documentario che sia. Si passa poi alla visualizzazione della premiere del film a Los Angeles, con le interviste sul red carpet. Chiude il tutto la presenza del full trailer del film.
Dietro la Magia
Sul tappeto rosso della premiere a Los Angeles
Trailer Cinematografico
Conclusioni
Deliziosamente d'altri tempi, ingenuo e fluido, l'ultimo Woody Allen ci riporta agli anni d'oro della commedia sofisticata hollywoodiana, in una storia di romanticismo tra ragione e sentimento con dei bellissimi Colin Firth ed Emma Stone. L'edizione HD fa il suo dovere nel riportare la particolare fotografia del film, con i suoi colori brillanti e la luminosità fluorescente, ma pecca come di consueto sul versante extra, limitandosi al minimo indispensabile. Consigliato a tutti i fan di Woody Allen e anche ai neofiti che vogliano sperimentare qualcosa di diverso dal mainstream su questo genere.