Recensione: L'ultima Ruota del Carro, il Blu-Ray Disc
Il nuovo film di Giovanni Veronesi con Elio Germano, Alessandra Mastronardi e Ricky Memphis finalmente in alta definizione..
Con un occhio sempre attento ai vizi e alle virtù italiane del tempo, la commedia racconta la vicissitudini normali e al contempo eccezionali di un eroe dei nostri tempi: l’autentico Ernesto Fioretti, autista di Cinecittà che ha visto trasporre con sentimento e rispetto la sua vita su grande schermo.
Oltre al duo straordinario Germano-Memphis, il cast si popola di notevoli comprimari quali Sergio Rubini, Dalila Di Lazzaro e Alessandro Haber, quest’ultimo responsabile del momento più commuovente dell’opera: una scena girata a camera a mano che nelle movenze inesperte di Ernesto quale cameraman sintetizza al meglio il messaggio di lealtà verso le proprie origini, una declinazione ottimista di amicizia nella sua semplicità e purezza.
Il fronte tecnico del supporto propone il video in Full HD 1080p con un ritaglio d’immagine a 2.35:1 che accompagna la visione con le consuete bande nere orizzontali. La capienza del disco è sfruttata al 90% dal momento che Warner ha adottato un Blu-Ray a singolo strato da 25 Gb.
La resa del quadro è buona e gli elementi più definiti sono sicuramente i tratti degli attori: le finezze dei capelli ad esempio appaiono nitide in ogni scansione temporale, sia in gioventù che con le avvisaglie dei primi acciacchi. La texturizzazione è variegata e precisa negli abiti e nel trucco evitando quindi la pastosità superficiale a cui si può incorrere quando l’arco temporale cinematografico si estende così rapidamente.
La codifica in MPEG-4 AVC scelta non è delle più performanti, sia nei picchi che nella compressione media, ma è figlia di un girato originale così ricco nella risoluzione e nella saturazione dei colori che il trasferimento su disco risulta dignitosissimo.
La sezione sonora ha scelto la codifica senza perdita di qualità targata DTS HD Master: troviamo infatti due tracce italiane alla profondità di 24 bit; la prima in 5.1 per un’esperienza surround avvolgente e piena, la seconda in stereo 2.0 per consentire la riproduzione anche ai sistemi audio meno recenti. I sottotitoli sono sia in italiano che in inglese.
Tra le due proposte quella stereo sembra canalizzare con più cura i dialoghi e tutte le espressioni romanesche degli interpreti mentre quella 5.1 talvolta necessita di una modifica al volume per una giusta normalizzazione. Nel complesso comunque parliamo di comparto audio profondo e chiaro che soprattutto nella partitura musicale non nasconde la sua fluidità e possanza.
Il menù rivede la fantasia della locandina: scatti del passato appesi con delle puntine rosse e blu ad una bacheca bianca che in transizione ripercorre le gioie salienti della vita di Ernesto; così tra una foto della moglie e del miglior amico l’utente è accompagnato a curiosare nella struttura del disco. Alla selezione delle scene e del setup audio segue una cartella dedicata ai contenuti speciali. Il trailer e il videoclip di Elisa “Ecco che” sono delle aggiunte obbligatorie ma non le più interessanti dell’edizione; a colmare la curiosità infatti troviamo un Backstage Lungo di 20 minuti ca. e una versione accorciata nel Backstage Corto: qui conosciamo il vero Ernesto Fioretti, ascoltiamo le difficoltà avute sul set da Elio Germano e vediamo Veronesi lodare la sceneggiatura che, come è lui stesso a ricordare, è l’epopea di uno dei tanti, un ultimo che attraverso il cinema parla metaforicamente al trascorso di ognuno di noi.