Recensione - Little Battlers eXperience

Robot in miniatura combattono all'interno di diorami: la recensione di Little Battlers eXperience

Condividi

Inaspettatamente annunciato qualche mese fa per l’occidente, Little Battlers eXperience debutta nel vecchio continente a tre anni dall'uscita giapponese. Un'attesa lunghissima, al punto da far ritenere ai più che dell’ultima fatica Level-5 si fossero definitivamente perse le tracce. Invece, e proprio in pieno stile Level-5, Little Battlers eXperience arriva con il suo carico di contenuti cross mediali, fatto di anime (già mandato in onda in Italia), manga, gadget e un infinito rivolo di contenuti extra videoludici che, come già accaduto per Inazuma Eleven e Yo-Kai Watch, hanno portato immense fortune alla compagnia giapponese.

La storia che fa da sfondo alla produzione si basa ancora una volta, come già avvenuto in Inazuma Eleven, su un ipotetico futuro in cui l’intera vita sociale dei più giovani è dominata da un’unica e travolgente passione; questa volta il calcio lascia il passo agli LBX, veri e propri robot in miniatura in stile Gundam, che vengono collocati all’interno di arene e diorami, ed utilizzati in battaglie senza esclusione di colpi. Van Yamano è un bambino che, come tutti, adora gli LBX, conoscendone ogni dettaglio e modello, ma non ne possiede uno per ferma e apparentemente inspiegabile volontà della madre; tutto cambia quando una misteriosa donna affida a Van un inedito modellino, intimandogli di custodirlo gelosamente e spiegandogli che la salvezza del pianeta dipende da lui e dal suo LBX. La storia narrata da Level-5 non manca di cliché tipici del genere, quali cospirazioni segrete, multinazionali senza scrupoli e un manipolo di eroici ragazzi a fungere da baluardo contro la distruzione totale, ma nella sua ingenuità funziona più che dignitosamente, anche e soprattutto grazie alle notevoli cutscene trasposte direttamente dall’anime, offrendo lo spunto al giocatore per combattere, e soprattutto per collezionare modellini e componenti senza alcuna pausa.

[caption id="attachment_146230" align="aligncenter" width="400"]Little Battlers eXperience screenshot Little Battlers eXperience - screenshot[/caption]

L’impatto visivo con Little Battlers eXperience lascia soddisfatti a metà; la grafica è stilisticamente accattivante, pur nella sua declinazione fanciullesca, la cosmesi generale del titolo è pulita e funzionale, ma è impossibile non notare il marcato aliasing, certamente non attenuato da texture non particolarmente vivide e brillanti e da una generale povertà degli sfondi nelle battaglie all’interno dei diorami. In generale il titolo fa il suo dovere in modo decisamente migliore nelle fasi esplorative, lasciando più a desiderare nei combattimenti, ma si lascia nel complesso guardare, soprattutto se si considera (non va dimenticato) che parliamo di un gioco che ha oltre tre anni alle spalle.

Little Battlers eXperience è un JRPG piuttosto schematizzato e semplificato nelle sue dinamiche: c’è una fase esplorativa in cui è possibile sfidare i personaggi non giocanti, comprare e trovare componenti dei robot, completare le (poche) subquest in circolazione e, se lo si desidera, grindare fino alla sfinimento il proprio LBX, dato che ogni singolo componente è soggetto allo sviluppo via punti esperienza. Il gioco è tuttavia incardinato in modo deciso sull'avventura principale, e completare le varie fasi che portano al dipanarsi della trama è la principale e quasi unica spinta ludica di rilievo, almeno in single player.

[caption id="attachment_146229" align="aligncenter" width="400"]Little Battlers eXperience screenshot Little Battlers eXperience - screenshot[/caption]

Il cuore del gioco risiede nei combattimenti; gli scontri avvengono in tempo reale, controllando il nostro LBX possiamo attaccare, schivare, parare o eseguire un attacco speciale, la cui varietà ed efficacia dipende dalle armi e dai componenti del nostro robot, nonché dal loro livello. Ogni azione comporta il parziale esaurimento di una barra di energia, che si ripristina progressivamente, ma che se si esaurisce porta a una vertiginosa perdita di efficacia degli attacchi, nonché a una maggiore fragilità. Le dinamiche degli scontri, che sono sia casuali, si legati alla storia, numerosissimi e che possono coinvolgere fino a 6 LBX, equamente divisi in due squadre, sono rette da regole piuttosto semplici, che non mancano però di un certo tatticismo, dal momento che l’assemblaggio degli LBX  è improntato alla libertà più totale. Ci sono centinaia di componenti e più di 130 robot da incontrare, recuperando pezzi sia dai combattimenti che dalle ceste disseminate lungo gli scenari, e ciascun pezzo di equipaggiamento, come torace, elmo, armi, gambe, serve a modificare, anche radicalmente, la struttura del LBX, cambiandone la velocità, la robustezza, la potenza e la tipologia di attacco.

"L’intero impianto di gioco e lo sviluppo degli LBX, di per sé molto curato e interessante, è purtroppo messo al servizio di un titolo estremamente facile e semplificato"

L’intero impianto di gioco e lo sviluppo degli LBX, di per sé molto curato e interessante, è purtroppo messo al servizio di un titolo estremamente facile e semplificato, che è possibile completare in una trentina di ore scarse, senza bisogno di cambiare le configurazioni di base dei mezzi da battaglia e senza doversi lanciare nel grinding estremo e nel completamento di un numero di sub quest relativamente esiguo. Proprio come in Inazuma Eleven la vera sfida consiste nell'ottenere il maggior numero di collezionabile possibile, lì calciatori e tecniche, qui LBX e componenti. A migliorare la situazione interviene il multiplayer, che sebbene sia purtroppo esclusivamente locale, limitando così di molto il divertimento, offre quella vena di competitività e sfida che manca alla campagna in singolo, dando un senso alle infinite possibilità di personalizzazione altrimenti inesplorate, se non fosse per mero collezionismo e capriccio.

[caption id="attachment_146231" align="aligncenter" width="400"]Little Battlers eXperience screenshot Little Battlers eXperience - screenshot[/caption]

In conclusione, Little Battlers eXperience è un titolo ben confezionato e con un sistema di combattimento semplice ma profondo e interessante, che avrebbe meritato certamente di essere inserito in un'avventura di ben altro spessore. Se siete appassionati di collezionismo e di Gunpla e l’idea di imbarcarsi in una lunghissima ricerca di robot e componenti vi stuzzica il titolo Level-5 potrebbe addirittura esaltarvi, altrimenti resta una produzione piacevole ma non imprescindibile, che come molti altri titoli relativamente recenti del team giapponese pecca nel livello di sfida e nell'implementazione del tanto di buono che c’è nell’idea alla base del gioco.

Continua a leggere su BadTaste