Recensione - Life Is Strange - Polarized
Termina con Polarized Life Is Strange, l'intensa avventura a episodi di DONTNOD Entertainment: la nostra recensione
Il quarto episodio terminava con quella che sembrava una situazione di non ritorno, ma in Life Is Strange abbiamo imparato che poco e niente è inalterabile. Anzi, tutto l'episodio è un continuo rincorrersi di situazioni problematiche alle quali occorre riparare, uno sballottamento temporale, di eventi e personaggi, che sconvolge Max, ma non il giocatore. Egli, al contrario, è costantemente guidato attraverso di esso, e se tra i difetti ascrivibili alla produzione di DONTNOD nel suo complesso c'è senza dubbio quello di essere eccessivamente lineare in alcuni momenti allora Polarized ne è l'esempio più lampante. E' vero che per arrivare alla conclusione delle vicende è anche necessaria una certa progressione degli eventi, ma il modo in cui questa avviene è schizofrenico, irregolare, poco sentito da un giocatore che vorrebbe magari indugiare su alcuni eventi e su alcuni personaggi. Manca, in sostanza, quella partecipazione emotiva che di Life Is Strange è stata sempre il filo conduttore.
Lo sfasamento temporale e soprattutto lo sfaldamento emotivo e fisico di Max, che alla fine della fiera risulta praticamente inesplorato (altra mancanza di rilievo nella quadratura del cerchio narrativo) conducono la ragazza ed il giocatore attraverso una dimensione inedita per il titolo, sostanzialmente sempre ancorato alla tangibile realtà nei precedenti episodi. C'è spazio per il surreale e lo straniante, ma questo strambo viaggio è poco interessante dal punto di vista del racconto, inutile da quello ludico. Si avverte un netto scollamento tra la storia fin qui ben costruita e questa deriva finale, e lo scollamento permane anche alla fine, come se si fosse trattato di un episodio mai accaduto, e l'odore di filler è fortissimo; la componente ludica è poi praticamente irrilevante in Polarized, mortificata dall'esigenza di chiudere le vicende, e nemmeno tutte, perché se quella principale termina, altre più piccole vengono concluse in maniera molto spiccia o totalmente tralasciate.
"Ecco quindi come tutta la rilevanza dell'ultimo episodio di Life Is Strange risieda negli ultimissimi momenti, in una scelta devastante per il giocatore"[caption id="attachment_147483" align="aligncenter" width="600"] Life Is Strange Polarized - screenshot[/caption]
L'ultima scelta rende quindi significativo e a suo modo memorabile un episodio finale che altrimenti sarebbe stato poco convincente e che avrebbe chiuso in maniera discutibile la storia. Finisce invece bene Life Is Strange, certamente non in maniera perfetta, perché alcune cose rimangono non dette e inesplorate, perché permangono alcune domande, perché la dimensione intima dei primi episodi si è andata progressivamente perdendo, in una storia che paradossalmente più si faceva ricca di eventi, situazioni e personaggi più diventava ordinaria. Rimane comunque una bella storia, una delle esperienza videoludiche più particolari dell'anno, con molti picchi emotivi ed alcuni passaggi a vuoto, e pazienza se il finale è solo discreto; ci si è arrivati dopo una bella avventura, attraverso alcuni momenti che hanno lasciato un solco nell'animo di chi li ha vissuti.