Recensione - LEGO Il Signore degli Anelli - Un mattoncino per domarli

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LEGO Il Signore degli Anelli arriva là dove nessun altro gioco dedicato alla licenza è mai giunto, proponendo una Terra di Mezzo completa e credibile

Recensita l'epopea dell'Anello a mattoncini!

Se con LEGO: Harry Potter Traveller’s Tales aveva dimostrato di saperci fare, confrontandosi abilmente con un colossal cinematografico di grandissima fama e importanza, di fronte a Il Signore degli Anelli la sfida era ancor più complessa. Di certo, le linee guida tracciate dalla trilogia cinematografica di Peter Jackson hanno costituito un’ottima base su cui lavorare, sebbene gli sviluppatori abbiano deciso di spingersi leggermente oltre, disseminando la loro opera ultima di dettagli dedicati ai fan delle pagine di Tolkien.

Il traguardo più impressionante raggiunto da LEGO Il Signore degli Anelli è comunque l’espansione del concetto di meta-livello già accennato in LEGO Batman 2 e in molti suoi predecessori. La Terra di Mezzo prende dunque le forme di una gigantesca ambientazione esplorabile a piacimento e ricchissima di segreti da scoprire, in maniera infinitamente più ricca di quanto i precedenti lavori di Traveller’s Tales abbiano mai osato. Tra un livello e l’altro della campagna (la quale ricalca da vicino gli avvenimenti messi in scena nei tre film di Peter Jackson) sarà dunque possibile aggirarsi per l’intera ambientazione (nel caso si stia seguendo la campagna, con i confini determinati da quanto in là ci si sia spinti nel viaggio dell’Anello), risolvendo un’infinità di piccoli puzzle tipici per il brand LEGO, solitamente volti a guadagnare monete utili a sbloccare nuovi oggetti di gioco e personaggi. Curiosamente, LEGO Il Signore degli Anelli arriva là dove nessun altro gioco dedicato alla licenza (con l’eccezione di Lord of The Rings Online) era mai giunto, proponendo una Terra di Mezzo completa e credibile.

Un’altra assoluta novità per la formula è costituita dalle quest: sfruttando il contesto fantasy, gli sviluppatori hanno pensato di aggiungere un tocco di gioco di ruolo al loro tipico gameplay, facendo sì che all’arrivo in ogni nuova ambientazione principale (ad es. Brea, Minas Tirith e così via) sia possibile consultare una mappa e trovare segnate su di essa alcune missioni secondarie da completare. Queste ultime richiederanno perlopiù il ritrovamento di oggetti sparsi sul territorio, ma, a volte, coinvolgeranno anche l’utilizzo della Forgia. Quest’ultima prevede la possibilità di creare oggetti utili tramite l’accumulo di mattoncini di Mithril, i quali potranno essere portati da un fabbro e trasformati in canne da pesca, badili, spade e molti altri utensili, utili sia a completare le singole quest, sia durante il gameplay, andando a compensare la mancanza di specifici personaggi e delle loro abilità uniche. Creati un numero sufficiente di oggetti, questo si tradurrà nella possibilità di esplorare la Terra di Mezzo scegliendo i personaggi in base solamente ai propri gusti, e non più alle necessità.

Le missioni principali, come accennato, ricalcano in maniera molto lineare le vicende narrate dalla trilogia cinematografica. Sebbene il gameplay, basato sulla soluzione di piccoli puzzle ambientali e sulla cooperazione tra i personaggi, rimanga perlopiù invariato, la complessa trama de Il Signore degli Anelli ha dato modo agli sviluppatori di provare qualche nuova, e interessante, soluzione. È il caso ad esempio delle sequenze di gameplay “sovrapposte”, legate ai molti momenti della trilogia in cui avvenimenti importanti hanno luogo nello stesso momento, coinvolgendo però personaggi e luoghi diversi. Così, mentre Gandalf affronta Saruman nelle sale di Isengard, sarà possibile passare in tempo reale alla fuga di Frodo, Sam, Marry e Pipino dai Cavalieri Neri nei pressi del traghetto di Buckburgo. Così come molti altri aspetti del gameplay, anche questo trae particolare giovamento dalla cooperativa in locale per due giocatori: grazie allo schermo diviso verticalmente, la cooperazione verrà temporaneamente lasciata da parte, e i due scenari compariranno simultaneamente, lasciando modo ai due partecipanti di completarli in maniera indipendente. Degne di nota sono anche le battaglie su larga scala, da quella introduttiva contro Sauron a quella combattuta ai piedi del Fosso di Helm, notevoli sia per l’impatto scenico che nella capacità di offrire momenti di gameplay tra i migliori per i brand LEGO.

Quanto ai piccoli segreti disseminati qui e là e dedicati espressamente ai fan delle pagine di Tolkien, rivelarli sarebbe un peccato: limitiamoci a dire che un “grande assente” della trilogia cinematografica farà il suo ritorno, e molte altre piccole squisitezze potranno essere dissotterrate risolvendo i vari puzzle e completando le quest.

Dal punto di vista puramente tecnico, Traveller’s Tales è finalmente riuscita ad abbinare alle sue ambizioni un’ottimizzazione del motore grafico tale da supportare le buone idee. I rallentamenti e le molte indecisioni riscontrate in LEGO Batman 2 lasciano il passo a una generale sensazione di fluidità, anche quando si gioca a schermo diviso, e la possibilità di muovere liberamente la telecamera durante la libera esplorazione cooperativa giunge davvero gradita. Purtroppo, la copia Playstation 3 in nostro possesso è andata incontro a diversi fenomeni di freeze, che ci hanno costretto a più riprese a riavviare la console, perdendo gli ultimi minuti di gioco completati. Il problema è stato riscontrato anche da altri utenti, ma con intensità differente, configurandosi come abbastanza randomico. La speranza è naturalmente che una patch venga rilasciata al più presto. Tra le mancanze, si fa notare ancora una volta l’assenza del supporto online (nella visione di Traveller’s, una scelta, dato che il gaemplay male si adatterebbe al gioco non condiviso di persona, sebbene molti, tra cui chi scrive, non siano d’accordo – ndr) e l’impossibilità di impostare lo split screen in orizzontale, che giungerebbe molto gradita dato il formato 16:9.

Come sempre accade con i giochi della tradizione LEGO, limitare il giudizio alla sola modalità storia sarebbe molto riduttivo. Per quanto divertente e, specialmente in questo caso, ben confezionata, essa rappresenta la proverbiale punta dell’iceberg. Il gigantesco meta-livello rappresentato dalla Terra di Mezzo nasconde infatti un’infinità di attività secondarie da completare, tanto da racchiudere in se stessa addirittura più ore di potenziale gameplay rispetto al completamento della trama. Di fronte a un lavoro tanto ben fatto, dispiace peraltro riscontrare il ritorno di un’altra “abitudine” di Traveller’s Tales, ossia affiancare a un gameplay sostanzialmente semplice interfacce e menu ben meno intuitivi. Soprattutto in questo caso, dove le quest da completare e gli oggetti da creare richiederebbero un’interfaccia pulita e comprensibile, tale mancanza si fa sentire in maniera importante. Sopportare le mappe poco leggibili rappresenta comunque un prezzo tutto sommato irrisorio di fronte alle ore di divertimento che il gioco è in grado di riservare, soprattutto a coloro che lo affronteranno con l’intenzione di scovare i moltissimi segreti nascosti letteralmente ovunque.

Tipologia di Gioco:

LEGO Il Signore degli Anelli ripercorre le trame dei tre film di Peter Jackson, rileggendone in chiave spesso ironica e umoristica le vicende. Un gameplay all'apparenza molto semplice, costituito da puzzle e brevi combattimenti non punitivi, nasconde in realtà un sostrato molto più complesso: una volta completate alcune sequenze della trama, sarà possibile esplorare una riproduzione "in scala" dell'intera Terra di Mezzo, completando moltissimi incarichi secondari e raccogliendo collezionabili.

Come è Stato Giocato:

Grazie alla copia Playstation 3 fornitaci da Warner, abbiamo esplorato la Terra di Mezzo per circa 20 ore, completando la trama e buona parte delle missioni secondarie, lasciando indietro solo alcuni collezionabili. Come citato in recensione, abbiamo incontrato qualche freeze della console, che ci ha costretto al riavvio. Confidiamo naturalmente in una prossima patch risolutiva.

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