Recensione: LEGO Harry Potter: Anni 5 - 7 - L'incanto dei mattoncini

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un’esperienza platform interessante ma non troppo complessa, dedicata a un pubblico che non cerca sfide troppo impegnative ma, magari, desidera solo passare quella mezz’ora in metropolitana giocando anziché leggendo le ultime news sul telefonino.

Recensita la nuova avventura Lego di Harry Potter e colleghi.

I videogames basati sul brand LEGO sono uno dei case study più interessanti di questi ultimi anni. I ragazzi di Traveller’s Tale sono riusciti infatti a creare una serie capace di inanellare un successo dietro l’altro, cambiando solo minimamente la formula ludica ma attingendo a piene mani da tutto l’immaginario pop degli ultimi anni, da Batman, ad Indiana Jones, passando addirittura per Guerre Stellari e Pirati dei Caraibi.Ovviamente non poteva mancare la saga di maggior successo del decennio appena passato, ovvero quella di Harry Potter.Dopo un primo episodio dedicato agli anni dal primo al quarto (cioé ai libri La Pietra Filosofale, La Camera dei Segreti, Il prigioniero di Azkaban e Il Calice di Fuoco), uscito solo su Wii, console HD e DS, questo nuovo episodio, che conclude la saga, è arrivato anche sulla piccolina di casa Sony, proponendo un’esperienza platform interessante ma non troppo complessa, dedicata a un pubblico che non cerca sfide troppo impegnative ma, magari, desidera solo passare quella mezz’ora in metropolitana giocando anziché leggendo le ultime news sul telefonino.  Come dicevamo prima, questo LEGO Harry Potter si concentra sulla trilogia “finale” della saga, coprendo le annate che vanno dall’inizio de L’ordine della Fenice fino all’epica battaglia di Hogwarts de I doni della Morte. Inizieremo dunque la nostra avventura con l’attacco dei Dissennatori a Privet Drive e la concluderemo sconfiggendo il Signore Oscuro nella Corte d’ingresso della scuola di magia e stregoneria più famosa del mondo.I fan della serie LEGO ormai lo sanno benissimo: l’impegno di Traveller’s Tale non si è mai concentrato troppo sull’aspetto meramente ludico, quanto più sull’incredibile capacità dei designer (aiutati dai progettisti Lego danesi) di costruire ambienti splendidi e trasognanti usando solo le componenti messe a disposizione dai mattoncini più famosi del mondo. Alberi, strutture, strumenti e personaggi, ogni singolo “pezzo” (e mai sostantivo si è rivelato più opportuno) sembra uscito direttamente dal classico scatolone dei Lego che tutti avevamo da bambini e non mancherà di solleticare la nostalgia soprattutto dei giocatori più anziani.Per quanto riguarda il gameplay, chiunque abbia giocato un episodio qualunque dei precedenti si troverà immediatamente a casa. Nei panni di Harry (o di uno dei suoi amici/nemici) dovremo attraversare una serie di stage platform usando la magia per farci strada fra burroni, ostacoli e nemici vari. Come sempre, il livello di difficoltà è piuttosto basso e né i nemici né gli enigmi rappresentano mai una vera sfida e i contenuti sbloccabili (mattoncini d’oro, incantesimi aggiuntivi e personaggi extra) sono piuttosto semplici da ottenere. In sostanza siamo davanti a un titolo che non fa mistero di volersi rivolgere a un pubblico con esigenze diverse da quelle dei giocatori core e, infatti, LEGO Harry Potter eccelle in alcune caratteristiche che molti giochi tradizionali sembrano avere dimenticato. L’approccio al gioco è molto semplice e la progressione quasi immediata, permettendo praticamente a chiunque di divertirsi senza un impegno eccessivo. Quello che però non riusciamo per nulla a capire sono i motivi che hanno spinto gli sviluppatori ad eliminare una delle caratteristiche più riuscite dei giochi precedenti, ovvero la possibilità di affrontare l’intera avventura in cooperativa. Certo, PSVita ha dei limiti tecnici innegabili, tuttavia crediamo che sarebbe bastato un impegno minimo per garantire un’opzione in più che avrebbe fatto piacere a chiunque. Tecnicamente il gioco non sfigura a confronto con le sue controparti casalinghe, offrendo un comparto grafico che, a parte alcuni casi molto concitati, non presenta cali di frame rate o uno svilmento eccessivo della quantità di poligoni a schermo. Certo, stiamo pur sempre parlando di LEGO Harry Potter e non di un God of War, tuttavia il lavoro di Traveller’s Tale è encomiabile e soddisfa quasi pienamente. L’unico neo è la qualità dei filmati in CGI che ci raccontano la trama, per recuperare spazio sulla cartuccia, infatti, sono stati compressi molto, forse troppo, e a tratti sembra di guardare un pessimo DivX. Chiudendo, LEGO Harry Potter farà la gioia di tutti gli appassionati della saga e rappresenta un titolo abbastanza onesto, magari da recuperare in momenti non congestionati da uscite più impegnative, tuttavia la simpatia dei protagonisti e l’approcciabilità del gameplay lo rendono molto appetibile a chiunque cerchi una sfida avvicente ma non impegnativa.Video:

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