Recensione - Lara Croft e il Tempio di Osiride
La nostra recensione di Lara Croft e il Tempio di Osiride
A differenza del reboot, in Lara Croft ed il Tempio di Osiride la trama ricopre un ruolo pressoché marginale nell’economia globale del titolo, tanto che serve principalmente da pretesto per spingere i giocatori ad avanzare di livello in livello. La famosa archeologa ed il suo rivale Carter Bell rimangono vittime di una maledizione ad opera del Dio del Caos, Seth, e dovranno quindi allearsi alle divinità Iside e Horus per ricomporre i pezzi del defunto Osiride, l’unico in grado di spezzare il sortilegio. La narrazione è proposta attraverso semplici scene, che utilizzano il medesimo motore grafico del gioco, ed è curioso osservare come per questo spin-off si sia scelto di adottare uno stile di personaggi ed ambientazioni molto più vicino ai precedenti episodi della serie, piuttosto che al titolo del 2013; in sostanza, un vero e proprio tributo al passato di Lara.
Sotto il profilo del gameplay, ci troviamo dinanzi ad un action-adventure con visuale isometric,a nel quale l’esplorazione e la risoluzione di enigmi si alterna a fasi più movimentate, nelle quali si è chiamati a sconfiggere nemici di vario genere. Non fatevi ingannare dalle apparenze però: sotto una formula apparentemente molto classica si nasconde in realtà un prodotto di ben altro livello, capace di regalare agli utenti un’esperienza tutt’altro che scontata. Ciò che stupisce maggiormente del lavoro svolto dai Crystal Dynamics è proprio l’ottimo level design, in grado di adattarsi perfettamente a sessioni sia in singleplayer che in multiplayer. Una caratteristica per niente banale, che non tutti i giochi di questo tipo possiedono.
Tra i pregi de Il Tempio di Osiride troviamo anche l’ottimo sistema di controllo, il quale si affida alla collaudata coppia di stick analogici per muovere il personaggio e direzionare i colpi sparati dalle armi da fuoco. Tutte le varie azioni eseguibili, dalle fasi platforming ai combattimenti veri e propri, risultano perfettamente gestibili attraverso il pad, e l’ottima interfaccia a schermo permette di avere ben chiare tutte le informazioni necessarie al prosieguo nell’avventura.
Per aggiungere ulteriore pepe alla formula di gioco sono stati introdotti alcuni elementi tipici dei giochi di ruolo. Ognuno dei quattro personaggi utilizzabili potrà essere equipaggiato con armi ed accessori di vario tipo, i quali conferiranno particolari bonus ed abilità sotto determinate condizioni. Il loro reperimento avverrà proprio come negli RPG veri e propri, ovvero attraverso l’esplorazione di aree segrete, o sconfiggendo particolari nemici; è presente anche una valuta in game, costituita da pietre preziose di varie taglie, necessarie per poter aprire i forzieri presenti nell’hub dal quale accedere ai vari livelli. La proposta messa in piedi dal team di sviluppo ha quindi molteplici sfaccettature, e nonostante una leggera ripetitività di fondo nelle situazioni di gioco, si può affermare che il risultato finale prodotto è piacevole.
Sotto il versante tecnico il lavoro svolto dagli sviluppatori è più che discreto, ma purtroppo non stupisce in praticamente nessun comparto. Le ambientazioni sono sì ricche di dettagli ed elementi a schermo, ma le texture utilizzate ed i modelli poligonali sembrano provenire dalla passata generazione di console: da un prodotto pensato per Xbox One e PlayStation 4 ci saremmo aspettati un risultato finale nettamente migliore. Fortunatamente la pulizia visiva è davvero buona, così come il framerate risulta essere costante anche nelle situazioni più affollate. Ottimo lavoro invece dal punto di vista artistico e sonoro: l’ambientazione egizia è davvero ispirata e ai più affezionati non potrà non far tornare in mente i primi episodi della serie, così come è convincente il comparto audio, dotato di brani d’atmosfera ed un doppiaggio in italiano di discreta qualità.
Con questo spin-off, Crystal Dynamics offroe agli appassionati delle avventure di miss Croft un antipasto di una certa qualità, in attesa di Rise of the Tomb Raider, antipasto che è oltretutto interessante da giocare non solo in singolo, ma anche in compagnia di altri tre amici. Il level design è il vero e proprio fiore all’occhiello de Il Tempio di Osiride, capace di adattarsi al numero di giocatori all’interno della partita, così da offrire ogni volta un’esperienza adatta all’occasione. I difetti però sono dietro l’angolo: il comparto tecnico poteva e doveva essere maggiormente curato, la longevità generale del prodotto non è delle migliori ed il matchmaking è davvero troppo scarno e povero di opzioni. Se però si è disposti a passare sopra a questi problemi si avrà tra le mani un titolo piacevole ed assolutamente divertente, proposto ad un prezzo tutto sommato accettabile.