Recensione - Kirby e il pennello arcobaleno

Kirby rotola in una nuova avventura, in un mondo di colorata argilla: la nostra recensione di Kirby e il pennello arcobaleno

Un giorno troverò qualcosa di interessante da scrivere qui dentro.


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E Kirby perse per la seconda volta l'utilizzo delle braccia e delle gambe. Che descritta così la faccenda è un po' macabra e triste, ma ovviamente i toni di Kirby e il pennello arcobaleno, seguito di Kirby: L'oscuro disegno, sono tutt'altro che drammatici, perché dove arriva la pallina rosa, camminando o rotolando, è sempre tutto un fiorire di colori, sorrisi, carinerie, dolcezza e amore. Alle regole di questo zuccheroso e diabetico crescendo non sfugge nemmeno il titolo per Wii U, che anzi ce la mette tutta per diventare il gioco di Kirby più bello di sempre, con il suo mondo fatto tutto di coloratissima argilla, straordinario da guardare, popolato da personaggi perfettamente in linea con la tradizionale iconografia della serie e costituito da ambientazioni che anche solo per il nome, ma ovviamente anche per la loro rappresentazione, sono inseribili in quel regno della dolcezza nel quale la mascotte di HAL Laboratory si trova perfettamente a suo agio.

Non è Dream Land il teatro di Kirby e il pennello arcobaleno, perché su di essa si abbatte il solito periodico disastro al quale la pallina rosa deve porre rimedio. Perduti i suoi colori la terra del sogno è grigia e triste, ridotta in tale stato dalla malvagia Clargilla, che ha bisogno dei suoi cromatismi per modellare i suoi sgherri. La buona Elline, un pennello magico, fa giusto in tempo a ridare il suo colore a Kirby, e i due corrono subito al suo inseguimento. Anzi, rotolano, ed allora non servon più pad direzionale e pulsanti, interpreti del platform classico, ma il solo pennino e lo schermo del GamePad, tanto che la televisione può rimanere tranquillamente spenta. E certo, un po' viene da chiedersi perché il gioco sia su Wii U e non Nintendo 3DS, poi alla vista del mondo di gioco, che su console portatile non sarebbe stato riproducibile con la stessa straordinaria qualità, si rimane con la mascella spalancata e gli occhi a cuoricino e si abbandona ogni dietrologia, pronti per una nuova avventura.

[caption id="attachment_141598" align="aligncenter" width="600"]Kirby e il pennello arcobaleno screenshot Kirby e il pennello arcobaleno - screenshot[/caption]

Ci vuole un po', soprattutto nel caso non si abbia avuto modo di giocare a Kirby: L'oscuro segreto per abituarsi ai meccanismi del gameplay. Col pennino si tracciano le Corde Arcobaleno, che consentono a Kirby di rotolare, seguendole e rimanendoci attaccato come se fossero binari, toccando la palla rosa invece la si fa produrre in uno scatto utile per andare più veloci ma soprattutto per colpire i nemici. Tutto qui, e messa così sembra facile, ma in realtà si fa inizialmente fatica, prima di tutto ad integrare il concetto in sé, ad accettare che non si possa camminare né saltare, poi a trovare il giusto ritmo, che permetta di godere del gioco e mantenere sempre un ritmo dell'azione intenso e soddisfacente. Completato il primo mondo (ve ne sono sette, ognuno composto da quattro livelli) si può dire che il rodaggio sia finito, ma capiterà spesso, molto spesso, soprattutto quando le cose inizieranno a farsi un pelo più complicate di mettere in discussione la propria assimilazione delle meccaniche di gioco.

"Il gioco ce la mette tutta nell'infondere un po' di pepe e varietà in un'azione che se fosse relegata al solo disegno di arcobaleni risulterebbe presto monotona e stanca, con un discreto successo"

Il gioco ce la mette tutta nell'infondere un po' di pepe e varietà in un'azione che se fosse relegata al solo disegno di arcobaleni risulterebbe presto monotona e stanca, con un discreto successo. Molti livelli introducono espedienti intriganti ed intelligenti, o mischiano le carte in tavole. Kirby si trova a viaggiare su carrucole, i cui binari il giocatore deve disegnare, ad essere sparato da cannoni, ad andare sott'acqua, ed allora gli si disegna sopra, non sotto, per controllarne la risalita; soprattutto, si trasforma, in carro armato, razzo, sottomarino, in livelli che diventano presto i preferiti del giocatore. Iniziano allora a venire fuori interrogativi sulla natura stessa del gioco, ma anche sulla reale qualità dell'implementazione delle sue dinamiche. Quanto possa essere gradito il tracciare percorsi col pennino rispetto ad una declinazione del platform più tradizionale è soggettivo; è oggettiva invece la difficoltà del gioco nel proporre un ritmo costante, nel divertire il giocatore con continuità. Per la maggior parte del tempo destreggiarsi tra linee colorate, rimbalzi e nemici è gradevole, ed in alcuni momenti particolari situazioni rendono l'esperienza di gioco divertentissima e intensa; in altri però la sua attrattiva scende di molto, tra passaggi monotoni o frustranti.

[caption id="attachment_141599" align="aligncenter" width="600"]Kirby e il pennello arcobaleno screenshot Kirby e il pennello arcobaleno - screenshot[/caption]

Se la qualità del gameplay di Kirby è il pennello arcobaleno è altalenante, quella del suo comparto audiovisivo è eccezionale, in ogni singolo frangente. E' veramente difficile esprimere con efficacia la straordinaria qualità della sua direzione artistica, la bellezza del suo mondo di argilla, che verrebbe voglia di toccare e modellare, inebriati e sollevati dai suoi accesi colori, trascinati dalle sue gioiose melodie, moltissime nuove, altre reinterpretazioni di brani storici della serie. E magari in questo mondo così pieno di vita si invita qualche amico (un massimo di tre), per affrontare insieme la policromatica avventura. I Waddle Dee che affiancano Kirby in tale eventualità si controllano in maniera tradizionale, camminano e saltano, ma ovviamente è il giocatore che controlla la palla di rosa a dettare il ritmo, disegnando le Corde Arcobaleno che servono a lui per rotolare, ai tre come piattaforme. L'azione diventa decisamente caotica, non sempre di facile interpretazione, e certamente il level design è costruito con la fruizione rotolante in testa, ma il valore aggiunto della compagnia è sempre sostanzioso, buono anche per rimpolpare un'offerta ludica che propone una storia principale completabile in circa sette ore, ma che diventano molte di più qualora si decidesse di ottenere tutti i collezionabili, ed una serie di particolari sfide.

Il giudizio complessivo sulla produzione di Hal Laboratory è quindi buono; la particolarità delle sue dinamiche è certamente una qualità, ma allo stesso tempo può non essere nelle corde di molti giocatori, e comunque il divertimento che se ne ricava non è uniforme e continuo. E' però quasi impossibile resistere all'inevitabile attrazione di un mondo di gioco stupendo da vedere e da sentire, il contesto perfetto per un'avventura allegra e scanzonata, pulsante di colori e buoni sentimenti: c'è bisogno anche di quelli.

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