Recensione - Kick & Fennick
La nostra recensione di Kick & Fennick, un action platform nel quale non conta tanto sparare, ma lasciarsi trasportare dal rinculo del fucile
Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".
Il fucile torna certamente utile per mandare in pezzi i ferrosi avversari, ma non è il suo scopo principale. Grazie al potente rinculo dell’arma, il nostro può librarsi in aria, raggiungendo piattaforme, passaggi e collezionabili sparsi per l’ambientazione. Come in un twin stick shooter, con l’analogico sinistro muoverete l’avatar. Con quello destro gestirete la mira dell’arma: puntando la canna contro i nemici aprirete il fuoco, direzionandola contro il pavimento l’hud mostrerà la traiettoria compiuta da Kick una volta sbalzato in aria dall’esplosione del colpo. In volo, inoltre, potrete nuovamente utilizzare questa tecnica per raggiungere altezze maggiori o cambiare direzione.
Gli enigmi proposti, vista la meccanica principale su cui si basa il gameplay, necessitano, oltre che di un buon colpo d’occhio e di una blanda capacità di ragionamento, di una minima abilità con il pad. Il sistema di controllo si comporta piuttosto bene, mostrando il fianco solo in rare occasioni, a patto che scegliate di affidarvi esclusivamente agli analogici: il touch-screen, purtroppo, non si rivela all’altezza, rendendo praticamente impossibile direzionare il colpo con la precisione richiesta in certe circostanze.
Il livello di difficoltà resta comunque alla portata di tutti: i due sviluppatori che hanno dato i natali al gioco hanno evidentemente scelto un pubblico di riferimento relativamente giovane e senza spiccate abilità con i videogiochi. Oltre a rendere esplicito che il trial and error sia parte integrante dell’esperienza, l’alto numero di vite a disposizione permette un ampio margine d’errore, così da non scoraggiare i neofiti.
Il level design si dimostra capace di mantenere vivo l’interesse dell’utente, per quanto piuttosto avaro di variazioni sul tema e per nulla memorabile. Sezioni in acqua, portali dimensionali e respingenti apportano (blande) modifiche al gameplay, anche se il ritmo con cui vengono introdotte le nuove feature non può certo dirsi serrato. Qualche livello, in breve, risulterà particolarmente noioso e privo di brio. Nelle sei ore necessarie al raggiungimento dei titoli di coda, qualche sbadiglio scapperà.
Dal punto di vista grafico-sonoro, Kick & Fennick non sfigura affatto, soprattutto considerando le ridottissime dimensioni del team di sviluppo. Manca una certa varietà nelle ambientazioni, per usare un eufemismo, ma il motore grafico non si presta a rallentamenti e il design, coloratissimo e cartonesco, farà la felicità dei più giovani.
[caption id="attachment_139986" align="aligncenter" width="600"] Kick & Fennick - screenshot[/caption]
In definitiva, la fatica di Jaywalkers Interactive soffre indiscutibilmente di diverse magagne. Sorvolando su una trama poco chiara, il gameplay a volte procede con fatica e il sistema di controllo non è esente da piccole critiche. Tuttavia, Kick & Fennick si conferma un buon platform/puzzle game che saprà stimolare tenuemente mano e cervello. Consigliato soprattutto a un pubblico giovane o inesperto.