Recensione: Ipotesi di Complotto, il Blu-Ray Disc

Ipotesi di Complotto arriva in Blu-Ray Disc con una rimasterizzazione eccellente sia nel comparto video che in quello audio...

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Chi segue queste pagine ricorderà bene di come la redazione si diverta in sondaggi e classifiche al termine di ogni anno. E anche se la sezione Home Video non riceve dal pubblico la stessa attenzione degli Oscar o dei Bafta, a fine 2013 non è mancata la classifica dei miglior supporti dell’anno. Qui trovate l’articolo.

Il sottoscritto aveva premiato come Miglior Restauro il Blu-ray Disc de Lo Straniero senza Nome perché il rimaneggiamento era limpido, fedele e dignitoso nei confronti dell’originale pellicola.

Visionando il disco Blu-ray di Ipotesi di Complotto di Warner Bros. non si può che riassaporare quel senso di meraviglia provato nell’ottobre 2013. Perché, anche se la digitalizzazione ha fatto passi da gigante, è sempre raro godere di un’edizione Home Video che si preoccupi in ugual dose di attrarre il collezionista e al contempo soddisfarlo con un versante tecnico di qualità. Ebbene, Ipotesi di Complotto è questa eccezione.

Il thriller diretto e prodotto da Richard Donner torna in auge grazie ad un rimaneggiamento in alta definizione da jaw dropping. Come vedete dai nostri scatti, l’elemento che salta subito all’occhio è la porosità e la nitidezza del viso di Mel Gibson, alias Jerry Fletcher, lo strambo tassista newyorkese ossessionato dalle cospirazioni, e la pallida e soffice carnalità di Alice, il procuratore del Ministero della Giustizia interpretato da Julia Roberts.

Tra le finezze del quadro spiccano le texture e i solidi delineamenti del vestiario; gli abiti in jeans di Fletcher sono stropicciati, increspati e disordinati mentre il tailleur di Alice è semplice, lineare ed esteticamente pulito. La cromaticità della traccia in MPEG-4 AVC con aspect ratio 2.40:1 è variegata: la luce delle sequenze giornaliere esagera col biancore proveniente dalle finestre per poi perdersi nelle guide notturne quando a chiareggiare sono più i lampeggianti blu delle insegne pubblicitarie e le sfocature multicolore (bokeh) della metropoli. I neri sono profondi, densi e non evidenziano problematici rumori grazie anche ad una gamma dinamica performante che si evolve elegantemente tra scenari diurni e serali. La digitalizzazione dell’originale anamorfico in pellicola 35mm non cancella la puntinatura della grana : la paura di un impiego distruttivo di filtri DNR e Edge Enhancement è scongiurata.

Il supporto adottato da Warner è un Blu-ray a doppio strato la cui capienza è sfruttata al 70% circa: il flusso dati della traccia video è libero di toccare vette alte (da una media di 26 Mbps a picchi di 37 Mbps) e il reparto audio può invece assemblare numerose lingue; tra le proposte l’inglese in DTS HD Master 5.1 (profondità a 24bit), italiano, francese, tedesco, polacco, ungherese, russo e giapponese in Dolby Digital Surround 5.1 mentre spagnolo, portoghese e ceco sono codificati in Dolby Stereo 2.0.

L’ascolto di Ipotesi di Complotto non è certo quieto. Se è vero che è un thriller che intercetta, impiega ed esaurisce il talento di Gibson nel ruolo del paranoico, è anche vero che i dialoghi nati da questa follia non sono mai piatti, mono canalizzati o relegati al solo canale centrale. Il mix sfrutta i tre diffusori frontali con dinamismo spostando le voci sull’asse orizzontale; una minuzia interattiva di non poco conto.

Il ritmo è tachicardiaco e, quando il regista ferma le voci, ecco che esplodono i canali posteriori con fiammate, scoppi e sonorità urbane che garantiscono una profonda esperienza surround.

Impetuoso sul versante audio, puro e dettagliato sul fronte visivo, il disco Blu-ray di Ipotesi di Complotto è un diamante tra le proposte Home Video recenti. La prossima volta che vedrete un film anni ’90 in HD la mente fulmineamente ripenserà alla bellezza riesumata di queste immagini.

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