Recensione - Injustice: Gods Among Us - Supereroi in guerra

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Injustice: Gods Among Us ne ha un po’ per tutti

Abbiamo provato a fondo il nuovo picchiaduro supereroistico di NetherRealm

La produzione di Injustice: Gods Among Us poteva facilmente andare storta. Quando si unisce un genere mediamente piuttosto tecnico come il picchiaduro a una licenza amata da decine di milioni di utenti come quella dei supereroi DC il rischio di sbagliare il tiro è naturalmente molto alto, ma il gioco firmato dai NetherRealm Studios scongiura qualunque anatema, andando dritto al cuore dei fan e colpendo molto, molto forte. Per chi non avesse familiarità con gli sviluppatori, si tratta di uno studio di proprietà della divisione games Warner Bros., nato dalle ceneri dei Midway Studios. Agli appassionati questo farà ricollegare immediatamente uno dei picchiaduro più famosi della storia, ossia Mortal Kombat, del quale infatti Injustice riprende lo stile, introducendo naturalmente qualche novità. In altre parole, da una parte gli appassionati della saga MK si sentiranno subito a casa, mentre i detrattori potrebbero ritrovare i medesimi difetti anche in questo picchiaduro supereroistico.

Dove tuttavia gli sviluppatori hanno fatto assolutamente centro è nel bilanciamento e nella caratterizzazione dei molti attacchi a disposizione dei 25 supereroi, coronati da un comparto animazioni buono, seppure poco “naturale” agli occhi del neofita, in quanto ereditario dei movimenti molto scattosi tipici di Mortal Kombat. Controllare Batman, Bane, Joker, Lanterna Verde o Catwoman è un’esperienza ogni volta nuova e differente, laddove ogni supereroe o antagonista è stato riprodotto nei suoi tratti salienti, non solo con mosse personalizzate, ma anche con un modo di mostrarsi e muoversi a schermo immediatamente riconoscibile. Sono sottigliezze, come l’andatura caracollante del Joker, la posa plastica di Superman o i passi pesanti di Bane, ma una volta unite nel quadro complessivo vanno a comporre un quadro molto familiare e immediatamente soddisfacente per tutti gli appassionati dei vari personaggi. Nel caratterizzare l’aspetto di eroi e antieroi gli sviluppatori hanno scelto un attento e ben bilanciato mix tra le varie fattezze ereditate dalle moltissime serie a fumetti e dalle varie pellicole uscite nel corso degli anni, trovando quello che a nostro parere è un equilibrio stilistico notevole. La modalità trama propone una storia originale che, nonostante delle premesse non proprio eccezionali, le quali vedono Superman cadere in una trappola del Joker e elevarsi a dittatore della Terra, fa comunque un discreto lavoro nel collegare con intermezzi filmici l’inevitabile sequenza di scontri uno contro uno, intervallando anche con qualche quick time event non disprezzabile. Circa sette ore di durata, dialoghi accettabili e sequenze d’azione ben coreografate riescono nel complesso a soddisfare, nonostante il divario grafico tra le cut scene e il giocato vero e proprio, indiscutibilmente a favore di quest’ultimo, risulti purtroppo fastidioso.

Dal punto di vista delle meccaniche di combattimento, il recupero della formula classica di Mortal Kombat è solo parziale. I tasti frontali del pad sono dedicati ai tre attacchi principali, mentre il quarto è deputato a una mossa speciale, diversa per ogni personaggio. Potrebbe trattarsi dell’attivazione di poteri aumentati per qualche secondo, oppure di una counter, o ancora di un attacco, e starà al giocatore scoprire da sé quale si addice meglio al proprio stile di gioco. La parata è stata invece completamente soppressa, in quanto è sufficiente arretrare con il giusto tempismo per far sì che il proprio personaggio blocchi le offensive in arrivo. Man mano che si subiscono attacchi, la barra dell’energia ben visibile nella parte bassa dello schermo va a riempirsi, e può essere utilizzata in due modi. Il primo è un attacco signature graficamente molto elaborato, in grado di togliere circa un sesto della vita dell’avversario (a patto che vada a segno), il secondo è la cosiddetta Clash, ossia uno scontro frontale che si attiva quando un giocatore riesce con efficacia a interrompere una combo avversaria, ma solo una volta per match. Altro tratto distintivo è la possibilità di utilizzare lo scenario per danneggiare l’avversario, sfruttando diversi elementi interattivi, come cassonetti da scagliare o meccanismi da attivare. Si tratta di una soluzione senza dubbio spettacolare e interessante, soprattutto dato che i personaggi utilizzano gli oggetti interattivi in maniera diversa in base alla loro stazza, ma a nostro parere non troppo bilanciata. Gli attacchi che ne scaturiscono sono infatti imparabili, e rischiano di compromettere a volte il normale andamento di un match, al punto che gli stessi sviluppatori hanno fornito la possibilità di disattivarli tramite una specifica opzione.

Nel complesso, il solido combat system rende fondamentale la scelta (e la pregressa conoscenza) tanto del personaggio con cui si gioca quanto dell’arena in cui si combatte, facendo di Injustice: Gods Among Us un picchiaduro che, come i migliori del genere d’appartenenza, va appreso con la giusta pazienza prima di farsi padroneggiare.

Modalità storia a parte, Injustice offre molti altri contenuti. L’immancabile Allenamento concede diversi modi per affinare le proprie tecniche di combattimento, mentre le prove dei Laboratori S.T.A.R. offrono centinaia di sfide da completare seguendo specifici obbiettivi, con un sistema di valutazione da una a tre stelle, in grado di tenere impegnati i completisti per molto tempo. A questo si affianca il comparto multigiocatore in locale e online. Le prove su quest’ultimo hanno rivelato una buona stabilità complessiva degli scontri, senza disconnessioni né ritardi nel riconoscere gli input, sebbene ci sia parso molto limitante l’impossibilità di visionare i replay degli scontri. Per quanto vi sia comunque una funzione per vedere scontri altrui in tempo reale, i giocatori più abili avrebbero senza dubbio gradito molto la possibilità di registrare e riproporre i match, sia per studiarli, sia per condividerli, facendo di questa una mancanza non indifferente.

Dal punto di vista grafico, il lavoro svolto dai NetherRealm è più che buono, con una modellazione dei personaggi di tutto rispetto e arene ricche di movimento sullo sfondo e oggetti interattivi. L’unico grosso neo sotto questo profilo rimane la già citata differenza qualitativa tra le cinematiche e il gameplay, piuttosto inspiegabile.

Injustice: Gods Among Us ne ha un po’ per tutti. I fan dei personaggi DC se ne usciranno più che soddisfatti dall’ottimo lavoro di caratterizzazione, mentre gli appassionati di Mortal Kombat, tanto i più competitivi armati di arcade stick quanto quelli più casual, saranno senza dubbio divertiti dalla grande quantità di contenuti, dalla modalità storia lunga e discretamente impegnativa, e dal comparto online tutto sommato funzionale, sebbene non troppo completo. Un lavoro ben riuscito quello di NetherRealm, non senza un paio di peccati veniali, ma comunque meritevole di salire sul podio dei migliori picchiaduro di questa generazione, nonostante le grandissime attese generatesi successivamente all’annuncio.

Tipologia di Gioco:

Injustice: Gods Among Us è un classico picchiaduro 2D con fondali tridimensionali, fortemente caratterizzato dal roster di personaggi, popolato da 25 dei più famosi tra i supereroi di casa DC Comics. Le battaglie uno contro uno si avvicendano sia nella modalità storia, completa di una trama originale con sequenze cinematiche di buona qualità, sia nel comparto online e nelle prove accessorie, che vanno a comporsi in un'offerta ludica complessiva più che soddisfacente.

Come è Stato Giocato:

Grazie a una copia gentilmente fornitaci da Warner Bros. abbiamo completato la modalità storia in circa 7 ore, passando poi al test delle prove dei Laboratori S.T.A.R. e all'online, per un totale di circa 20 ore di gioco. L'esperienza complessiva ha testimoniato la buona ottimizzazione svolta dagli sviluppatori, con un comparto online molto più stabile rispetto a quello dell'ultima uscita sotto il marchio Mortal Kombat.

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