Recensione - Indiana Jones la Collezione Completa

Indiana Jones la Collezione Completa si conferma l'appuntamento più importante dell'anno per gli amanti del grande cinema e gli appassionati dell'home video in alta definizione...

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Dati Tecnici

  • Video:
    AVC, 1080/24p, 2.35:1

  • Audio:

  • I Predatori dell'Arca Perduta:
    2.0 Dolby Digital Mono: Catalano
    2.0 Dolby Digital Surround: Italiano (Doppiaggio 1981) Spagnolo
    5.1 Dolby Digital: Italiano (Doppiaggio 2009) Spagnolo
    5.1 DTS HD Master Audio: Inglese

  • Il Tempio Maledetto:
    2.0 Dolby Digital Mono: Catalano
    5.1 Dolby Digital: Italiano Spagnolo
    5.1 DTS HD Master Audio: Inglese

  • L'Ultima Crociata:
    2.0 Dolby Digital Mono: Catalano
    5.1 Dolby Digital: Italiano Spagnolo
    5.1 DTS HD Master Audio: Inglese

  • Il Regno del Teschio di Cristallo
    5.1 Dolby Digital: Italiano Spagnolo Tedesco Francese Inglese descrizione
    5.1 DTS HD Master Audio: Inglese

  • Sottotitoli:
    I Predatori dell'Arca Perduta: Italiano Inglese Spagnolo Catalano
    Il Tempio Maledetto: Italiano Inglese Spagnolo Catalano
    L'Ultima Crociata: Italiano Inglese Spagnolo Catalano
    Il Regno del Teschio di Cristallo: Italiano Inglese Inglese per non vedenti Catalano Danese Finlandese Francese Norvegese Olandese Spagnolo Svedese Tedesco

  • 5 dischi 50 gb

  • Region free

  • Digipack, Steelbook

  • Prodotto da Paramount, distribuito da Universal.

  • Edizione ITALIANA disponibile nei seguenti paesi: IT, SP.

Film

Non c'è dubbio che il periodo che va dalla seconda metà degli anni '70 fino alla prima metà degli anni '90 sia stato il più prolifico nella storia del cinema americano popolare, un'autentica esplosione di creatività che, in un tempo relativamente breve, ha regalato le sue opere più significative e che hanno, in un modo o nell'altro, catturato l'immaginazione collettiva mondiale entrando a far parte nel linguaggio comune di tutti i giorni. Basti pensare titoli come Alien, Ritorno al Futuro, Ghostbusters, E.T., Lo Squalo, Terminator, Jurassic Park e via di questo passo. Ad innescare la scintilla che diede vita a questa grande esplosione creativa a Hollywood furono due giovani cineasti che in quel periodo si affacciavano nell'intricato panorama cinematografico e che in breve tempo cambiarono l'intera concezione di blockbuster ridefinendo gli standard del cinema, che oggi ne siamo ancora dipendenti: si tratta di Steven Spielberg e George Lucas.

I due hanno cambiato tutto nella cinematografia americana, risvegliando l'hollywood system in pieno torpore, sintomo forse dei fatti del Vietnam, basti pensare a Lo Squalo, considerato il padre dei blockbuster estivi odierni, un'avventura al cardiopalma che terrorizzava e divertiva allo stesso tempo, oppure a Incontri ravvicinati del Terzo tipo che mostrava per la prima volta un film sugli alieni dallo spirito solare e bonario, al contrario del lungo filone terrorizzante del genere generato negli anni '50. Ma fu Lucas con Star Wars a dare la vera scossa di terremoto, non solo mostrando quell'estro creativo sugli effetti visivi che fino ad allora era impensabile, ma riportava al cinema quello spirito ingenuo delle avventure seriali come Flash Gordon donando, paradossalmente, una dose di freschezza nel cinema che negli anni era stata dimenticata. Indiana Jones nasce proprio dalla mente di Lucas proprio mentre concepiva Guerre Stellari, basandosi sempre su quel tipo di cinema adolescenziale avventuroso della sua infanzia ispirata, tra le altre cose, a un'illustrazione che vedeva questo avventuriero con giacca di pelle, borsalino in testa, barba incolta e una frusta come arma, intento a esplorare tombe antiche piene di pericoli. L'idea venne poi accantonata, dando precedenza alla sua space opera per eccellenza. Solo diversi anni più tardi Lucas poté ritornare su quell'idea, coinvolgendo il collega e amico Spielberg per la regia, proprio nel momento in cui quest'ultimo aveva il desiderio di cimentarsi in un film di 007 e, non a caso, Indiana Jones ricalcherà parte delle caratteristiche della famosa spia inglese.

E' così che nasce I Predatori dell'Arca perduta, il più grande successo della stagione estiva del 1981 eguagliando l'incredibile successo de L'Impero colpisce Ancora dell'anno precedente, diventando fin da subito un prodotto amatissimo dal pubblico di tutto il mondo, grazie alla quanto mai perfetta commistione di avventura, azione, romanticismo e umorismo che ha catturato sia i bambini che gli adulti. La pellicola segna l'ennesimo colpo fortunato di Lucas e Spielberg, ormai consacrati come nuovo faro per le produzioni ad alto budget a Hollywood, ma anche per Harrison Ford, che veste i panni dell'archeologo aumentando la sua notorietà già ampia per il ruolo di Han Solo nella serie di Star Wars. Fu comunque un colpo di fortuna che permise la scritturazione di Ford: infatti il ruolo venne in principio affidato a Tom Selleck, che però dovette rinunciare per il suo impegno per la serie TV Magnum P.I. e oggi è impossibile immaginarsi Indiana Jones con una faccia diversa da quella di Harrison Ford.

Già durante la lavorazione de I Predatori, Lucas espresse l'intenzione di realizzare una trilogia sull'archeologo e pretese l'impegno di Spielberg per tutti e tre. Il Tempio Maledetto è stato, senza dubbio, il film più controverso della serie, anche nella lavorazione: Lucas era impegnato nel suo divorzio, motivo per cui ne pretese (a detta sua, scherzosamente) un tono più cupo, ed Harrison Ford si infortunò gravemente con un'ernia del disco, cosa che fortunatamente non ritardò le riprese. In realtà il tono cupo dell'opera era concordato seguendo il filo logico analogo a quanto fatto con Star Wars con L'impero colpisce ancora e, a differenza del capitolo precedente che vedeva come “mcguffin” del film l'arca dell'alleanza - oggetto legato alla tradizione ebraica - questa volta si pesca nella mitologia e religione indiana con il culto della dea Kali e la setta dei Thugs. Pretesto che permise alla produzione di fare un film totalmente diverso dal precedente, con un'ambientazione completamente esotica, e di distaccarsi dai comprimari del film precedente e dai nazisti come nemici principali. Infatti né Karen Allen, che interpretava Marion, l'interesse amoroso di Jones, ne Denholm Elliot, che interpretava l'amico e rettore dell'università dove insegna l'archeologo, furono richiamati, preferendo personaggi diametralmente opposti: Kate Capshaw interpeta Willie Scott, una cantante di nightclub viziata e facilmente preda dello spavento, mentre il giovanissimo esordiente Jonathan Ke Quan interpreta Short Round, autentica spalla dell'archeologo anche se il più delle volte lo caccia nei guai. All'epoca dell'uscita, Il Tempio Maledetto fu oggetto di numerose critiche per il tono orrifico dei suoi cattivi e dei vari rituali, tanto da costringere ad istituire un nuovo divieto dall'MPAA, il PG13, vietato ai minori di 13 anni non accompagnati, ma anche per l'umorismo basato sul raccapriccio e sulla grossolanità, meno sottile rispetto al passato.

Viste le reazioni avute, per il terzo film ci fu un'inversione di rotta decisa riportando la serie sui binari del primo film, con le stesse ambientazioni, più umorismo leggero, parte del vecchio cast e il ritorno dei nazisti come nemico principale, oltre che il ritorno di un “mcguffin” più familiare al pubblico occidentale, rappresentato dal Santo Graal. L'Ultima Crociata è senza dubbio il capitolo più amato della serie sia dalla critica che dal pubblico, anche più dei Predatori e il merito va non solo a una sceneggiatura perfetta, ma è soprattutto l'inserimento del personaggio del padre di Indiana Jones, interpretato magistralmente da Sean Connery, scelta quanto mai azzeccata dato che Indy è stato definito dagli stessi Lucas e Spielberg come un figlio di James Bond, che crea un'alchimia perfetta tra i due personaggi, in particolare nelle dinamiche padre – figlio e le vicissitudini che li hanno allontanati l'uno dall'altro. Il film rappresenta anche l'unica occasione per scoprire parte delle origini del personaggio nel prologo del film, dove il giovane e promettente River Phoenix interpreta un Indiana Jones da adolescente vivendo una serie di avventure che ne plasmeranno il carattere e la fobia patologica per i serpenti. E' anche l'unica volta in cui l'interesse amoroso di Jones, rappresentato da Alison Doody, è quanto mai ambiguo nelle sue intenzioni.

Sin dall'uscita de L'Ultima Crociata si susseguirono voci concrete sulla possibilità di realizzare un quarto episodio che però dovettero scontrarsi con diversi muri che ne hanno rimandato la realizzazione per quasi vent'anni. Il ritardo fu poi amplificato a causa dell'impegno di Lucas nella realizzazione della nuova trilogia di Star Wars. Fu solo nel 2006 che tutti e tre si impegnarono totalmente al progetto approvando lo script di David Koepp, rifinito dallo stesso Lucas e Jeff Nathanson. Il Regno del Teschio di Cristallo è ambientato sul finire degli anni '50, quindi quasi vent'anni dopo gli eventi dell'Ultima Crociata, esattamente quanti ne passarono nella realtà dal 1989 al 2008, anno di lancio del film. Nel film vediamo un Indiana Jones ultrasessantenne, proprio come Ford, cosa che non gli ha certo impedito di realizzare diversi stunt sul set. Il film si basa sul mito dei teschi di cristallo, sculture di una divinità mesoamericana che raffigurano un teschio umano ricavato da blocchi di quarzo cui, secondo alcuni movimenti New Age, sono attribuiti fenomeni paranormali che coinvolgono gli alieni. I nazisti e l'epoca che precede lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, vengono sostituiti dalla Guerra Fredda e dagli agenti russi del KGB, con Cate Blanchett nel ruolo della crudele Irina Spalko. Il film riprende totalmente lo spirito della serie, con il sapore delle grandi avventure esotiche e il tono prettamente umoristico. Karen Allen ritorna, a sorpresa, nel ruolo di Marion Ravenwood, l'unico vero amore di Indiana Jones, Shia LaBeouf interpreta Mutt Williams, la nuova spalla di Indy in questo episodio che si rivelerà essere suo figlio mai conosciuto. Al cast si aggiungono anche i nomi di John Hurt, Jim Broadbent e Ray Winstone. Come per la nuova trilogia di Star Wars, anche Il Regno del Teschio di Cristallo non incontrò il favore del pubblico e dei fan più accaniti, nonostante recensioni generalmente positive e un incasso globale di quasi 800 milioni di dollari.

Quale sia stato comunque il risultato dell'ultima produzione, non c'è dubbio che Indiana Jones sia diventato una delle più grandi icone del cinema, un sinonimo della parola “Avventura”, uno dei prodotti più amati e conosciuti in assoluto e che non sente minimamente il peso del tempo che scorre.
 

Video

Non c'è dubbio che questo 2012 si sta rivelando per gli appassionati di home video in alta definizione un anno particolarmente ricco, forse il più ricco da quando esiste il formato Blu Ray. Sono tantissime infatti le edizioni di prestigio di grandi classici del cinema o cult indimenticabili ad aver ricevuto un lavoro di rimasterizzazione o restauri completi, sia per capolavori in 70 mm come Cleopatra,Lawrence D'Arabia o West Side Story, complice anche il centenario della Universal che ha riportato a nuova vita film come Il Buio Oltre la Siepe, All'Ovest Niente di Nuovo o La Stangata. Per i fan del regista Steven Spielberg questo poi è un anno da ricordare, non solo per il restauro completo de Lo Squalo, per la quale anche il fan italiano ha avuto gradita sorpresa nel ritrovare il doppiaggio originale del 1975, ma presto arriverà anche una nuova edizione restaurata di E.T. L'Extra Terrestre nella sua forma originale.

Ma ciò che i fan del regista aspettavano da parecchi anni era la serie di Indiana Jones che immediatamente si piazza come l'uscita più importante dell'intero anno, non solo per la fama della serie in sé, come fu l'anno scorso per Star Wars, ma anche per la cura con cui questa ci viene presentata per la prima volta in alta definizione. L'edizione si presenta sia in un elegante digipack con stampa embossed, sia in una più rigida e spartana steelbook. In entrambe sono riposti i cinque dischi, quattro per i film e uno di soli contenuti speciali. Alcuni store allegano anche un senitype che raffigura un fotogramma del film e altri una maglietta ufficiale. Come si accennava prima, per questa serie è stato posto una grandissima cura, in particolare I Predatori Dell'Arca Perduta ha richiesto un meticoloso lavoro di restauro sui negativi originali di camera, scansionati digitalmente per poi creare un nuovo master a risoluzione 4K realizzato dalla Laser Pacific, particolarmente nota per il restauro de Il Gladiatore per il decimo anniversario. In questo caso la supervisione e l'approvazione vengono da Ben Burtt e Steven Spielberg.

Il risultato di questo lavoro sul film, che ricordiamo è stato girato interamente in 35 mm Panavision anamorfico, risplende sotto i nostri occhi: tutti i difetti di graffi, strappi o bruciature sono stati completamente eliminati e stabilizzati tutti quei segmenti più problematici. Per la prima volta possiamo ammirare i più incredibili e fini dettagli che offre la texturizzazione partendo da primi piani scolpiti che bucano lo schermo, con incarnati naturali e tangibili, i pattern fitti degli abiti, fino agli ottimi campi lunghi con ogni elemento ben definito fin nel più piccolo particolare, ma anche della struttura a grana fine del girato che caratterizza ogni fotogramma del film e che arricchisce come non mai l'esperienza cinematografica di questo film immortale. Come di consuetudine quando si realizza un nuovo master, è stata operata una nuova correzione colore con un forte uso di tonalità calde e dorate e un aumento del contrasto rispetto ai master del passato, cosa che fa risaltare particolarmente il dettaglio percepito e cromaticamente lo porta più vicino a Il Regno del Teschio di Cristallo, inoltre sono stati corrette alcune sezioni dove il contrasto aveva “bruciato” i bianchi a causa della messa a fuoco e dell'esposizione in quei particolari frangenti. La tridimensionalità dell'immagine è generalmente buona, così come il livello del nero abbastanza ricco, che non soffoca mai, ne inghiotte particolari rilevanti. Dei quattro film questo è quello meno performante, non certo dovuto al trattamento subito come appurato nelle righe precedenti, ma al girato stesso che presenta spesso problemi di messa a fuoco unito anche alle consuete sfocature dell'anamorfico nei vertici, come anche le tipiche deflessioni e i cali di definizione e dettaglio generale nei segmenti con gli effetti visivi ottici, cosa che ne aumenta anche la rumorosità. La cura con cui è stato realizzato questo master non pone alcun dubbio che siamo di fronte al prodotto definitivo per questo film, che risplende sotto i nostri occhi come se lo vedessimo per la prima volta.

Come sempre da Paramount, l'encoding in AVC ad altissimo bitrate ci restituisce il prodotto perfettamente, senza alcun segno di compressione visibile. A differenza de I Predatori dell'Arca Perduta, Il Tempio Maledetto e L'Ultima Crociata non hanno richiesto alcun tipo di restauro, ma ciò non vuol dire un calo della qualità o un trattamento secondario, infatti i due film sono stati completamente rimasterizzati a 4K partendo dalle scansioni dei negativi originali, lavoro sempre eseguito dalla Laser Pacific. I due capitoli sono stati girati entrambi in 35 mm Panavision anamorfico, mentre gli effetti visivi sono incisi su Vistavision per una maggiore qualità risolutiva e di fatto, a differenza de i Predatori che ora si avvicina di più al quarto film, questi film presentano un quadro video del tutto analogo, con gli stessi pregi e difetti: il dettaglio delle texture è molto più intenso e incisivo, i dettagli sono così ricchi e precisi che sembrano sovrabbondare addirittura, non solo nei possenti primi piani porosissimi e nella struttura fitta degli abiti, ma anche nelle varie panoramiche della giungla indiana ne Il tempio maledetto, con i particolari del tutto definiti della vegetazione o delle campagne tedesche ne l'ultima crociata. Quest'ultimo sembra addirittura ancora più incisivo, la qualità del girato è più costante, mentre il tempio presenta sporadici cali come, ad esempio, in quasi tutti i segmenti in blu screen, durante la sequenza dove si arrampicano sulla montagna per sfuggire all'onda d'acqua nelle miniere, oppure durante i titoli di testa, oppure ancora sul ponte sospeso, che presenta diverse esposizioni con un aumento della rumorosità e anche qui possiamo ammirare la struttura granitica della pellicola in ogni fotogramma per un immersione completa nell'esperienza cinematografica definitiva che queste pellicole possono offrire.

A differenza del primo episodio, la colorimetria è rimasta fedele alle originali impostazioni fotografiche scelte all'epoca del suo rilascio nei cinema, cosa che si presenta con un uso marcato dei rossi, quindi un quadro più duro e meno luminoso rispetto a I predatori dell’Arca perduta con un livello del nero è più intenso, ugualmente ricco e mai soffocante per gli elementi della scena e anche in questo caso il contrasto risulta più spinto rispetto ai master passati a volte con qualche tipico inconveniente fotografico come qualche bianco bruciato, ma niente che debba allarmare dato che sono naturali conseguenze dell'esposizione e della messa a fuoco. Anche in questo caso i master, sempre approvati da Spielberg, sono del tutto privi di graffi, peli o bruciature, presentando solo saltuariamente qualche segno bianco del negativo e la stabilità dell'esecuzione è assoluta. Da segnalare un bizzarro problema nei bordi delle sagome dei personaggi, ma anche delle ambientazioni, che si presentano talvolta bruciati e frastagliati tipo aliasing, forse dovuto al ridimensionamento durante l'encoding, anche se durante la visione è del tutto impossibile accorgersene.

Come per i Predatori, anche la Crociata e il Tempio godono di una compressione in AVC ad altissimo bitrate che ne garantisce l'integrità dell'incredibile dettaglio che questi due film esprimono in questi quadri video di sicuro riferimento per film coetanei pre epoca work flow digitale. Il Regno del Teschio di Cristallo non ha dovuto subire alcun trattamento estetico per essere riportato a nuova vita, ma è stato nuovamente sfruttato il master digitale a 2K (digital intermediate) realizzato da EFILM all'epoca della post produzione del film, già impiegato per l'edizione doppio disco del 2008. Il film è girato in 35 mm Panavision anamorfico ed è ancora oggi uno dei migliori quadri video di sempre: eccellente texturizzazione ricca di dettagli fini in ogni aspetto, dagli incarnati generosi, gli abiti e tutti gli altri materiali, compresi i tanti campi lunghi, che non sfumano mai, sfondi compresi, con tutti gli elementi definiti, dove si deposita la microstruttura granitica della pellicola che caratterizza i girati di questo tipo. A differenza del secondo e del terzo episodio però, non raggiunge l'intensità dei dettagli scolpiti, quasi esagerata addirittura, ma la ricchezza del microdettaglio è al di sopra di ogni sospetto, così come la solidità che ne deriva. Il film fa un largo uso dell'HDR per la gestione del bagliore, unito poi al croma particolarmente brillante e dalle tinte dorate, il quadro video è quindi caratterizzato da una fortissima radiosità quasi eterea che ne affievolisce l'intensità del dettaglio. In parte questa tecnica e l'impostazione cromatica è stata ripresa per il restauro de I Predatori dell’arca perduta, come accennato in precedenza, rendendo i due risultati piuttosto simili tra di loro rispetto agli altri capitoli della serie. Ricco e piuttosto intenso il livello del nero, il contrasto è perfettamente bilanciato, specie nei segmenti più scuri che sono resi profondi e mai soffocanti. Il girato non ha alcun calo, anche se per l'inseguimento nella giungla c'è un uso intenso degli effetti visivi e dell'HDR che tende a sfumare la nitidezza più del dovuto, ma niente che ne comprometta l'eccellente esperienza visiva. Anche in questo caso, come i precedenti titoli girati in anamorfico, porta con se le classiche deflessioni ai vertici e annesse sfocature, che ormai sono un marchio distintivo della fotografia scelta per questi film e che qui ne riprende lo spirito. Il Teschio rappresenta il più compatto e omogeneo e quindi il più appagante, benché comunque tutti i film siano resi al massimo delle loro prestazioni senza alcun compromesso.

Audio

Sin dall'annuncio dell'edizione del cofanetto completo della serie, gli appassionati di cinema e home video italiani ha iniziato a suonare un piccolo campanello d'allarme, memori dell'esperienza del ridoppiaggio de I Predatori dell'Arca Perduta nel 2009 sulle trasmissioni SKY, cosa che ha fatto irritare non poco i fan italiani e che hanno temuto che potesse essere incluso nel nuovo cofanetto a scapito di quello storico del 1981. Fortunatamente, come è accaduto per l'edizione de Lo Squalo e prima ancora con la trilogia de Il Padrino, Paramount ha incluso entrambi i doppiaggi accontentando tutta l'utenza più nostalgica. Il doppiaggio originale è presentato nel suo mix surround di origine a due canali in Dolby Digital a 224 kbps, mentre il ridoppiaggio, le tracce originali in inglese e tutti i doppiaggi italiani dei film successivi sono remixati in 5.1 ed encodate in Dolby Digital a 640 kbps per quelli Italiani, mentre in Inglese in DTS HD Master Audio, compreso il Teschio di cristallo, al contrario dell'edizione del 2008 che era presentato in Dolby True HD. Il restauro dei film si estende anche alle tracce audio, infatti Ben Burtt ha eseguito questi nuovi mix aggiornando tutti gli effetti sonori e la musica con versioni più ricche e dinamiche creando un'esperienza sonora di grandissimo impatto, eccellente nei bassi e negli alti, senza mai cenno di saturazioni e distorsioni. La separazione e la direzionalità dei canali è del tutto analoga alle produzioni attuali, con grande utilizzo dei posteriori, cosa che farà la felicità dei possessori dei grandi impianti. Anche i dialoghi suonano cristallini e possenti, mai inscatolati e perfettamente integrati nelle scene. Ovviamente tutto questo è riferito alle tracce originali, tuttavia il lavoro eseguito sui remix italiani è quanto mai dignitoso, in particolare sugli effetti sonori piuttosto dinamici e molto buoni nella separazione e nella direzionalità, anche se la dinamica non gode della stessa ricchezza sonora. Il punto debole viene dai dialoghi, molto buoni vista l'età del doppiaggio, ma non certo costante nella qualità, in particolare la Crociata ha spesso delle oscillazioni sul volume e sull'intelligibilità dei mezzi toni e un leggero inscatolamento, mentre per il Tempio la qualità delle incisioni è più debole e con un lieve sapore metallico, ma anche più costante nella qualità durante l'esecuzione.

Il doppiaggio originale dei predatori è chiaramente il punto più debole, il mix a due canali crea una rudimentale spazialità, di cui va il plauso per la gestione del centrale virtuale, cosa assai rara per i mix stereo di quei tempi e la corretta collocazione degli effetti, tuttavia gli stessi sono tutt'altro che puliti e performanti, quasi sempre in distorsione nei toni medio-alti, comunque è nella piena sufficienza considerando la natura della traccia. Chiaramente suona meglio il ridoppiaggio del 2009, dove per gli effetti e il resto del sonoro vale il discorso del tempio e della crociata, i dialoghi sono generalmente ottimi, puliti e possenti in tutte le tonalità forse anche troppo, spesso dando una spiacevole sensazione di scollatura e mal integrazione con la scena, anche se nel complesso siamo nel pieno degli standard attuali. Nulla da dire per il teschio di cristallo che conferma l'ottimo mix del 2008 e soprattutto l'eccezionale traccia originale e che nel gruppo risultano le migliori per ovvie ragioni. Nel complesso, anche dal punto di vista sonoro, siamo di fronte ai migliori lavori che si possono ottenere da questi film e che appagheranno le aspettative dei fan.

Extra

Tutti i contenuti speciali sono stati inseriti in un disco a parte, ad eccezione dei trailer inseriti nei dischi dei film. Questo disco ripropone tutti i documentari del cofanetto DVD del 2003 e dei DVD del 2008, con l'inclusione di un nuovo documentario in due parti sui Predatori, realizzato con materiale d'archivio, dove per la prima volta possiamo vedere scene tagliate o alternative mai viste prime di tutti e quattro i film, ma più in particolare del primo, con backstage inediti. Seguono poi i vari making of dei film, due per i Predatori, uno realizzato all'epoca dell'uscita del film, mentre il secondo, come per il Tempio e la Crociata sono ripresi dal disco del 2003. Il Making of del Teschio è ripreso dal disco extra dell'edizione Blu Ray del 2008. Nei dietro le quinte sono inseriti diversi speciali dedicati ai vari aspetti tecnici del film dalla realizzazione degli effetti speciali, le musiche, i suoni e le location, tutti ripresi dai DVD del 2003 e del 2008. Alcuni di questi speciali sono dedicati a il Teschio di Cristallo recuperati dall'edizione del 2008, ma va detto che quasi tutto il materiale di quel film rimane relegato nella vecchia edizione e che questo cofanetto comprende solo una minima parte di quel lavoro, cosa che potrebbe non piacere ai collezionisti più incalliti, a meno di non possedere già la suddetta edizione. Quindi nel complesso si tratta di un disco sufficientemente completo di speciali sui film, anche se è evidente come l'attenzione principale sia rivolta verso il film originale, piuttosto che ai seguiti. Spiace constatare, ancora una volta, la mancanza di alcun commento audio dei realizzatori, che poteva essere la ciliegina su una torta che appare già invitante di suo.

I Predatori Dell'Arca Perduta

  • Trailer

  • Trailer cinematografico

  • Trailer della riedizione

Il Tempio Maledetto

  • Trailer

  • Trailer cinematografico

L'Ultima Crociata

  • Trailer

  • Trailer cinematografico

Il Regno del Teschio di Cristallo

  • Trailer cinematografico 1

  • Trailer cinematografico 2

  • Trailer cinematografico 3

Disco Bonus

  • Sul Set con i Predatori dell'Arca Perduta

  • Dalla Giungla al Deserto

  • Dall'Avventura alla Leggenda

  • Il Making of dei film

  • Il Making of de I Predatori dell'Arca Perduta (1981)

  • Il Making of de I Predatori dell'Arca Perduta

  • Il Making of di Indiana Jones e il Tempio Maledetto

  • Il Making of di Indiana Jones e l'Ultima Crociata

  • Il Making of di Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo

  • Dietro le Quinte

  • Gli Stunt di Indiana Jones

  • Il Sonoro di Indiana Jones

  • La Musica di Indiana Jones

  • Gli Effetti speciali di Indiana Jones

  • I Predatori: la faccia che si scioglie!

  • Indiana Jones e gli animali raccapriccianti

  • In Viaggio con Indiana Jones: le location

  • Le Donne di Indy: il Tributo all'American Film Institute

  • Gli Amici e i Nemici di Indy

  • Oggetti di scena famosi

  • Gli effetti di Indy

  • Avventure in Postproduzione

Conclusioni

Indiana Jones la Collezione Completa è l'appuntamento più importante di questo 2012 per gli amanti del grande cinema e gli appassionati dell'home video in alta definizione. Per la prima volta tutti i film sono presentati nel formato Blu Ray al massimo della loro espressione tecnica ed artistica, completamente restaurati e rimasterizzati in digitale sotto la supervisione dello stesso regista Steven Spielberg che ci regala la miglior esperienza audiovisiva che potremmo mai vivere con l'archeologo più famoso della storia del cinema. Assolutamente consigliato, un appuntamento imperdibile per tutti i fan e non solo.

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