Recensione - Inazuma Eleven - Il ruolo del calciatore
Sul campo, oltre le regole del gioco del calcio, vigono quelle dei turni

Level-5 ripropone, su Nintendo 3DS, il primo capitolo della serie
E' facile appassionarsi adesso alla serie Inazuma Eleven. Dopo vari titoli, apparsi sia su Nintendo DS che su Wii e Nintendo 3DS, e dopo manga e serie animate, è plausibile pensare ad un gioco di ruolo sportivo, nel quale elementi classici del genere, come incontri casuali e punti esperienza, si coniugano alle dinamiche sul campo del gioco del calcio. Eppure, nel 2008 non era propriamente così, e quando uscì il primo Inazuma Eleven aveva il forte sapore dell'esperimento. Andò bene a Level-5 ed ai giocatori, introdotti ad un prodotto decisamente particolare.Le spesso indecifrabili ragioni della localizzazione si sono spesso infilate tra le ruote del carrozzone calcistico, facendolo giungere a destinazione, nei territori occidentali, solo nel 2011, e continuando a sfasarne le tappe in maniera bizzarra, portando in Nordamerica ed Europa su Nintendo 3DS i seguiti che in Giappone erano usciti su Nintendo DS. Level-5 ha quindi pensato di portare anche il primo episodio della serie sulla nuova console portatile, riempendo il piccolo buco creatosi.
L'operazione porting non deve aver richiesto molto al team di sviluppo giapponese, che non ha introdotto aggiunta alcuna. Inazuma Eleven su Nintendo 3DS è uguale a com'era su Nintendo DS, con il solo adattamento al differente schermo superiore, ma questo non è necessariamente un male, visto che la qualità del titolo rimane comunque innegabile. In realtà i primi due seguiti del capostipite della serie non vi hanno aggiunto molte novità in termini di gameplay (per quelle attenderemo la localizzazione di Inazuma Eleven Go), quindi anche chi ha avuto modo di giocarli non sentirà, in questo ritorno al passato, la mancanza di elementi di gioco rilevanti.La commistione tra gioco di ruolo giapponese e sport potrà sembrare una bestemmia per i puristi del genere, ma a loro assicuriamo che basterebbe una sessione di gioco, nemmeno troppo lunga, per diradarne i dubbi. Si applicano, alla storia di Mark Evans, giovane portiere della scuola Raimon, un tono epico ed un'inventiva del tutto nipponica, che ne amplificano la portata. Come quando, seppur piccoli, guardando Holly e Benji, ci chiedevamo: “ma tutti 'sti spettatori per una partitella sfigata tra ragazzini?”, in Inazuma Eleven troveremo situazioni e momenti sicuramente eccessivi per un titolo che, alla fine, parla di sport, ma che sono funzionali alla sua costruzione ruolistica, al presentare una storia nella quale, ancora, bene e male sono contrapposti, al dotare i calciatori di poteri fuori dal comune.
Sul campo, oltre le regole del gioco del calcio, vigono quelle dei turni. Tramite stylus, si controllano passaggi e movimenti dei giocatori, in tempo reale. Quando però un membro della squadra si trova coinvolto in un qualunque evento, sia questo un contrasto con un altro giocatore, un tiro o una parata, il suo esito si risolve scegliendo una mossa e facendo affidamento sulle statistiche dei calciatori coinvolti. Solitamente, si può scegliere tra due opportunità, una con minor probabilità di esito positivo, ma che nell'eventualità garantirebbe il controllo della sfera, ed un'altra invece più favorevole, ma che potrebbe far rimbalzare il pallone chissà dove. A queste, se ne aggiunge una terza, la possibilità di utilizzare mosse speciali, ed ecco che entra in campo tutto il carattere nipponico della produzione, tra draghi, tiri infuocati, magie, tackle assassini, al confronto dei quali la "catapulta infernale" dei gemelli Derrick è acqua fresca. Il sistema funziona, nonostante una certa ripetitività ed una a semplicità, che viene fuori dopo averne appreso i rudimenti, ed è il fulcro dell'esperienza di gioco.
Al di fuori delle partite, infatti, Inazuma Eleven non mostra particolari spunti degni di nota. Certo, è possibile reclutare giocatori per il proprio team, ma davvero non se ne sente mai il bisogno, finendo con il rimanere con quelli che si ha. Mancano quegli elementi secondari che caratterizzano il gioco di ruolo, che invogliano ad esplorare le varie località tra le quali si svolge. Il giocatore, quindi, si trova nella maggior parte dei casi a seguire lo svolgimento dei fatti, andando da un obiettivo all'altro, visto che eventuali sue divagazioni non vengono né incoraggiate né premiate: si è soggetti ad una linearità totale, e praticamente inevitabile.
Dal punto di vista tecnico il gioco dimostra i cinque anni trascorsi dalla sua prima uscita, ma l'impatto generale, grazie all'accattivante stile di Level-5 ed a piccole migliorie grafiche, riesce ad essere sufficiente. Lo stesso giudizio che può essere espresso per quanto riguarda la componente sonora, tra brani orecchiabili ed effetti discreti.
Tipologia di Gioco:Inazuma Eleven è un gioco di ruolo sportivo sul gioco del calcio, che mischia dinamiche dell'uno e dell'altro genere.
Come è Stato Giocato:Il gioco ci è stato gentilmente fornito da Level-5, tramite Laboratorio Comunicazione. Ne abbiamo completato la storia, concedendoci qualche momento dedicato alla ricerca di giocatori.