Recensione: Il Mago di Oz 3D, il Blu-Ray Disc

La rimasterizzazione 3D del Mago di Oz arriva in una edizione Blu-Ray Disc prestigiosa, ricca di contenuti speciali e tecnicamente impressionante...

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Amata o odiata. Di rado la conversione 3D delle vecchie opere cinematografiche lascia indifferenti. Il più delle volte si tratta di un malcontento nato da una proiezione al di sotto degli standard oppure semplicemente di un adattamento stereoscopico che già a monte risultava inefficiente. Qualcuno ha detto Scontro tra Titani? Qualcuno ha detto “3D cava occhi”?

Ebbene, a volte è il caso di ricredersi. Si indossano nuovamente gli occhialini e si spera che l’effetto 3D sia coinvolgente e che non danneggi la visione con incontrollati sdoppiamenti e opacizzazioni. La prova de Il Mago di Oz è senz’altro una delle poche esperienze visive che può diminuire il livello d’odio per la tecnologia 3D.

In occasione del 75° anniversario, Warner Home Video propone il classico di Fleming in una speciale edizione Blu-ray 3D + Blu-ray 2D, elegantemente presentata in uno slipcase di cartone contenente la classica confezione amaray che racchiude i due dischi.

Il celebre racconto di Dorothy e del suo turbinoso viaggio che la fa volare dalla fattoria del Kansas al meraviglioso mondo di Oz è storia della settima arte. Il sentiero dorato per la città di Smeraldo, l’incontro con il leone, l’uomo di latta e lo spaventapasseri sono immagini indelebili, icone dell’aureo 1939, il glorioso anno del cinema americano che il regista Victor Fleming trascorse da protagonista con il suo Oz e Via col Vento, arrivando ad essere premiato agli Oscar per la miglior colonna sonora originale, la miglior canzone grazie all’eterna “Over the rainbow” e il riconoscimento alla giovane Judy Garland.

L’edizione qui in esame è il risultato di un rimaneggiamento che Warner curò già nel 2009. Infatti, mentre l’Italia può assaporare solo ora il film in alta definizione, all’estero si era già festeggiato il 70° anniversario con un’edizione Blu-ray 2D.

Il team che aveva diretto il primo intervento è lo stesso che si occupato dell’adattamento 3D, ovvero la Prime Focus, di cui abbiamo già visto l’operato in World War Z, Il Grande Gatsby, Gravity e tanti altri...

Il processo parte da una scansione a 8k degli originali negativi a cui seguono le pulizie della fotografia da graffi e polvere; dopo gli interventi di color correction, Prime Focus ha ricevuto la copia digitale della pellicola a cui sono seguiti gli studi per la divisione tridimensionale del quadro video.

Il risultato è fenomenale: le immagini godono di una profondità di campo impressionante, dosata e coerente con tutto il paesaggio. L’effetto 3D che ne risulta non è per nulla invasivo, infatti non si riscontrano evidenti pop out dei visi o di oggetti se non durante i titoli di testa; il grande pregio di questa conversione è proprio quella di aver donato alla pellicola la finestra sul mondo che Fleming aveva in mente nel 1939 e che l’immatura tecnologia non gli permetteva di realizzare. Gli effetti speciali de Il Mago di Oz, se si tiene conto del periodo, sono pur sempre grandiosi: si pensi al tornado che spazza via tutto e l’originale divisione cromatica dei paesaggi che tinge di seppia la realtà e invece splende sgargiante nel mondo di Oz.

Ritroviamo la magia del Technicolor nella colorazione satura degli sfondi e nella fedeltà dei carnali dei personaggi. La fotografia è brillante e rileviamo un parsimonioso uso del contrasto e luminosità sia nella versione 2D che 3D: il dettaglio è di buon livello e non risente negativamente degli interventi di ridefinizione. La grana è ben presente nella visione 2D, anche se non mancano i casi in cui l’immagine soffre di rumore e affogamento delle ombre; il caldo look granuloso della pellicola è invece molto sottile nel formato 3D, come già abbiamo riscontrato in altre conversioni di film girati in 35mm.

Per quanto riguarda le codifiche, le tracce video sono proposte in Full HD 1080p nel formato d’immagine 1.37:1 (la traccia 2D in contenitore VC-1 mentre quella 3D si affida al MPEG-4 AVC/MVC).

Al restauro fotografico è naturalmente seguita la pulitura della pista audio: la traccia Inglese vanta il formato lossless DTS HD Master Audio 5.1 (profondità 24 bit); canale monofonico invece per la lingua Italiana ( 1.0 mono, bitrate 192kbps).

L’ascolto è sorprendente, specialmente se si considerano le tante impurità che il team ha dovuto eliminare. La sonorità è profonda. Aiuta l’eccentrica partitura musicale che dona al film l’inconfondibile look della sua età, nonostante ai tempi sembrasse in tutto per tutto una produzione postmoderna. I dialoghi si esprimono con chiarezza: i crepitii di fondo sono un vecchio ricordo così come gli spauracchi delle distorsioni.

Gli extra sono tanti e di buona fattura: spicca il Making Of del Meraviglioso Mago di Oz (51 min. ca.) che si addentra in orgogliose considerazioni della pellicola, dibattendo sul rischio di riuscita e dell’integrazione avuta nell’immaginario americano. Una serie di commenti dei membri di cast e troupe, tra cui quelli di Sydney Pollack, Barbara Freed-Saltzman, Margaret Hamilton e dello storico John Fricke.

Non manca uno speciale sul restauro, uno storybook, una serie di papere e scene eliminate, una galleria di immagini e infine una raccolta di canzoni in stile Karaoke.

Il trattamento che Warner ha riservato a Il Mago di Oz è prestigioso: le immagini e le canzoni sono più vive che mai. Con la nuova veste in 3D il film viene svecchiato e la lucentezza degli sfondi ridona le sfarzosità delle ambientazioni originali. Il restauro è di prim’ordine: si vedono tanti nuovi dettagli e particolarità che sfuggivano col vecchio DVD. Tanti interessanti contenuti speciali poi allungano il ciclo di vitalità del supporto per colmare ogni curiosità. Il Mago di Oz è il più vecchio film ad esser stato convertito in 3D ma l’edizione Home Video di Warner Bros. è attentissima a ridar vigore al lungometraggio che ora, quasi beffandosi delle sue 75 primavere, splende raggiante in alta definizione.

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