Recensione: "House of Cards" - la prima stagione in Blu-ray

La nostra recensione del Blu-ray della prima stagione di "House of Cards", l'applaudita serie targata Netflix con protagonista Kevin Spacey

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Se lo show di David Shore Dr. House – Medical Division può essere definito – e di fatto lo è stato – come un epigone delle avventure di Sherlock Holmes, la versione americana di House of Cards può a ragion veduta venir inquadrata in una piena ottica shakespeariana.

Non serve una laurea con tanto di master in letteratura inglese per avvertire gli echi di tragedie quali Macbeth, Riccardo III o Otello.

Perché House of Cards è una serie che fa della politica il teatrino su cui si muovono delle maschere interessate solo all'acquisizione del potere, che lo bramano così come un vampiro potrebbe desiderare il sangue e altre che cadono vittime delle macchinazioni delle prime.

Potere.

Non denaro.

D'altronde, come dice Frank Underwood, “i soldi sono come una bellissima casa che in 10 anni andrà in rovina, il potere è una casa di pietre che non cadrà mai” e lo fa proprio in uno dei molteplici frangenti in cui il personaggio interpretato da Kevin Spacey rompe la quarta parete come Iago o Riccardo III.

La rivoluzione in binge watch di Netflix, Beau Willimon e David Fincher poggia le sue basi in Inghilterra e non tanto perché s'ispira all'omonima mini-serie televisiva della BBC, quanto perché spinge l'ambizione dei coniugi Unnderwood verso ambiti parossistici, li rende la punta di diamante di un gruppo di personaggi dove gli idealisti, i deboli, o i gattini che decidono di graffiare e mordere la mano che li nutre sono destinati a soccomobere.

In concomitanza all'arrivo della seconda stagione su Sky Atlantic, Sony porta in Blu-Ray la prima stagione del serial.

I cinque dischi su cui sono suddivisi e contenuti i tredici episodi della Season One sono alloggiati in un normale case amaray.

Cominciamo dalle dolenti note: non c'è alcuna traccia di extra. Se verrà seguito lo stesso iter d'Oltreoceano li troveremo nel cofanetto della seconda stagione (ma comunque non saranno numerosissimi).

Detto questo, il prodotto offre un lato tecnico di tutto rispetto. Girato in digitale come piace a David Fincher, House of Cards torna sui nostri schermi con un transfer estremamente pulito, quasi patinato (curiosamente il look del serial ricorda alquanto quello dell'ultimo film di Fincher, L'Amore Bugiardo, per il quale è stato deliberatamente scelto un mood visivo simile alla realtà della televisione). Ottima la palette cromatica, tendenzialmente desaturata, gli incarnati dei personaggi e il livelli dei neri. A parte dei vaghi accenni di rumore nelle scene più scure non abbiamo riscontrato difetti di sorta.

Ottimo l'audio italiano in Dolby Digital anche se consigliamo di cuore l'ascolto in inglese; il DTS-HD MA garantisce una dimensionalità e spazialità sonora ben più immersiva. Nonostante l’aspetto di political drama molto basato sui dialoghi, la componente acustica di House of Cards non va sottostimata.

House of Cards

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