Recensione - Halo: The Master Chief Collection

I primi quattro, storici, episodi di Halo arrivano su Xbox One in un'edizione filologica

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Quando nel 2001 ci siamo tutti innamorati di Halo eravamo troppo impegnati a fraggarci a vicenda per farci delle domande. A tredici anni da quel fatidico novembre, la saga creata da Bungie è diventata grande, grandissima, portando sulle spalle il peso dell’intera strategia videoludica di Microsoft, diventando uno dei più grandi successi di tutti i tempi. Oggi, in attesa del quinto capitolo della saga in arrivo - forse - nel 2015 Halo esordisce su Xbox One cercando, in un modo o nell’altro, di risollevare le anemiche sorti della console di Redmond.

Halo: The Master Chief Collection è un’operazione filologica, non un reboot o un’edizione remastered: 343 Industries si è infilata negli archivi dei Microsoft Studios e ha recuperato gli asset originali dell’intera serie, proponendo Halo, Halo 2, Halo 3 e Halo 4 in un’inedita versione ad altissima risoluzione, completando il lavoro iniziato con la Anniversary Edition del gioco originale. Stranamente gli sviluppatori hanno lasciato da parte Halo: Reach, forse l’episodio più sottovalutato dell’intera serie, concentrandosi solo sulle avventure di Master Chief.

[caption id="attachment_137304" align="aligncenter" width="600"]Halo: The Master Chief Collection screenshot Halo: The Master Chief Collection - screenshot[/caption]

Parlare in questo articolo del gameplay della quadrilogia di Halo sarebbe quasi stucchevole: la perfezione nel bilanciamento delle armi, la pulizia del netcode, il sistema di controllo super reattivo, Halo, nel corso degli anni ha rappresentato sotto molti aspetti la pietra di paragone per gli FPS su console. Prima di Bungie quasi nessuno avrebbe mai creduto che, un giorno, anche i giocatori più oltranzisti avrebbero abbandonato la dittatura di mouse e tastiera per convertirsi al joypad. Halo, oggi come ieri, rappresenta la summa di tutto quello che gli FPS sono stati durante le

"Halo, oggi come ieri, rappresenta la summa di tutto quello che gli FPS sono stati durante le ultime due generazioni di console"

ultime due generazioni di console e, per questo motivo, rifugge da qualsiasi analisi a posteriori. Pad alla mano, chi non ha mai giocato nessun episodio della serie si troverà comunque a casa, proprio perché nel capolavoro di Bungie ci sono, in nuce, tutte le caratteristiche che hanno fatto grandi gli FPS moderni. Il primo, storico, capitolo della vicenda di Master Chief è ancora uno straordinario manifesto del gaming, la dimostrazione plastica di come si uniscono trama e azione, di come dosare interni ed esterni e, soprattutto, di come una grandissima scenografia possa da sola fare la differenza. Nel corso degli anni in molti hanno criticato il “riciclo” degli ambienti da parte di Bungie e dei suoi successori, nonché un certo bizantinismo nella costruzione della vicenda degli Spartan, dei Covenant e dei Precursori e, ovviamente, ci sarà chi ritroverà tutti questi “difetti” anche in questa collection. In ogni caso però, giocare di seguito i quattro capitoli principali della saga di Halo corrisponde a una sorta di viaggio nel tempo, nelle mode e nella storia del gaming moderno, dai primi, timidi esperimenti del 2001, fino alla maturità della storia d’amore fra Master Chief e Cortana in Halo 4.

[caption id="attachment_134742" align="aligncenter" width="600"]Halo: The Master Chief Collection - 14 novembre Halo: The Master Chief Collection - screenshot[/caption]

La componente tecnica, così come accadeva anche in Halo: Anniversary Edition è di tutto rispetto, gli sviluppatori hanno aggiornato i vari motori grafici dei giochi permettendo sempre di passare alla versione “classica” on the fly, senza uscire dal gioco: questa possibilità, lungi dall’essere un semplice orpello estetico, permette di vedere da vicino quanto la tecnologia si sia evoluta in dieci anni, sia in termini di dettaglio delle texture che di complessità poligonale. Xbox One, ovviamente, non ha nessun problema a gestire i quattro giochi e neppure i momenti più concitati rappresentano un problema per la nuova console, come per tutte le riedizioni siamo davanti a un lavoro ben fatto ma non incredibile. I muscoli di Xbox One li vedremo, forse, il prossimo anno con Halo 5: Guardians.

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