Recensione - Halo 4 - Avanti fino all'Alba

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343 Industries dimostra di saper salire sulle spalle dei giganti senza accomodarsi in cima, ma spingendosi sempre più lontano

Recensito il grande ritorno di Master Chief...

Parlare della saga di Halo è sempre un’esercizio complesso. Da una parte c’è la consapevolezza di confrontarsi con un brand che - nel bene e nel male - ha definito due generazioni di console, dall’altra non possiamo esimerci dall’essere tremendamente esigenti quando ci si confronta con questo genere di giochi.
I ragazzi di 343 Industries che, qualche anno fa, hanno raccolto il pesantissimo testimone di Bungie (ora al lavoro su un misterioso titolo per Activision) forse si aspettavano la pressione o, forse, erano semplicemente animati da tanta buona volontà. Ma quando c’è di mezzo la saga di maggior successo degli ultimi quindici anni non ci sono mezze misure. O la va o la spacca.

Halo 4 inizia laddove finiva l’episodio precedente, con la Forward unto Dawn alla deriva nello spazio profondo e il nostro eroe addormentato nell’oscurità eterna del sonno criogenico. A un certo punto, però, accade qualcosa di inaspettato, che costringe Cortana, l’amatissima IA coprotagonista della serie, a risvegliare il nostro protagonista. Da questo punto in poi ci troveremo a dover affrontare una minaccia come mai prima d’ora e dei nemici nascosti nelle pieghe più buie del tempo e del passato, scoprendo finalmente la verità sui Precursori, sugli Anelli e sulla minaccia dei Flood.
Nello scrivere la vicenda di Halo 4, gli sviluppatori, sono riusciti in un duplice intento, da un lato tutta la mitologia classica della serie rimane intatta, dall’altro, al netto dei tre episodi precedenti (e del prequel raccontato in Reach), la nuova avventura di Master Chief pone delle solide basi per costruire una nuova epica, conseguente a quella classica ma scollegata, in modo tale da lasciar piena libertà creativa ai nuovi autori. Uno dei punti più interessanti di questo nuovo approccio, tuttavia, non si ritrova nella grande narrazione o nella vicenda cosmologica che fa da sfondo alla nostra avventura, ma si nasconde in un sottotraccia più delicato, quello che - nel corso del gioco - ci racconta l’evolversi del rapporto “umano” fra lo Spartan e Cortana. L’Intelligenza artificiale della Pillar of Autumn, oltre ad essere di gran lunga il personaggio più affascinante e carismatico della saga, riesce finalmente a ritagliarsi un ruolo tutto suo, trasformandosi da mero sidekick a protagonista a tutto tondo della vicenda. In più d’un occasione c’è capitato di preoccuparci del suo destino e - senza svelare nulla - basti sapere che la componente della trama che fa capo al suo “invecchiamento” è quella più riuscita non solo di Halo 4, ma dell’intera serie.

Se dal lato della narrazione, dunque, il gioco si merita una promozione completa, rimane da analizzare il lato più spinoso, quello ludico, laddove Bungie era riuscita a costruire un perfetto equilibrio fra giocabilità e profondità del gameplay. Anche qui, però, 343 Industries dimostra di saper salire sulle spalle dei giganti senza accomodarsi in cima, ma spingendosi sempre più lontano. In Halo 4 ogni singola arma, dai classici mitragliatori umani, fino ai nuovi fucili Promethean, ha un suo uguale e contrario e, tutte le situazioni che ci si parano davanti possono essere affrontate in almeno un paio di modi diversi, sia avanzando armi in pugno, che cercando un approccio più tattico. L’IA dei nemici, a questo proposito, è stata decisamente migliorata, soprattutto ai livelli di difficoltà più elevati, i battaglioni di Covenant cercano in tutti i modi di accerchiarci, mentre anche il più piccolo dei Grunt userà al meglio tutti i vantaggi offerti dalle armi e dal territorio a sua disposizione. In questo modo l’esperienza di gioco mantiene una certa varietà anche se, come da tradizione, rimangono alcuni punti - soprattutto verso la fine del gioco - in cui pare che le continue ondate di nemici siano state messe li solo ed esclusivamente per rallentare la progressione. Peccato, perché sotto tutti gli altri punti di vista Halo 4 riesce a tenere alta la bandiera dei predecessori e a limarne alcuni difetti, come l’uso ridondante delle stesse ambientazioni e la dipendenza eccessiva dal duck and cover per ricaricare lo scudo dell’armatura. Nel complesso tuttavia l’operazione di 343 Industries può dirsi riuscita in pieno, la campagna single player di Halo 4 è una delle migliori avventure di questa generazione e riesce - senza scossoni - a tracciare un ottimo sentiero per le prossime iterazioni della saga (peraltro già annunciate).

Cosa sarebbe Halo senza il multiplayer? Un ottimo gioco, senz’altro, ma gli mancherebbe una parte d’anima importante. Anche qui, consci di avere a che fare con quello che, a tutt’oggi, rimane uno dei titoli più giocati su Xbox Live, gli sviluppatori hanno lavorato di cesello, rifinendo la struttura piuttosto che aggiungendo blocchi ex novo. Torna dunque la modalità forgia e tornano i teschi, l’unica vera aggiunta di rilievo sono le Spartan Ops, missioni speciali sulla falsariga delle Black Ops di Call of Duty, che potremo affrontare da soli o in compagnia. Sul disco di gioco è presente solo il primo di questi livelli, mentre tutti i successivi saranno rilasciati gratuitamente nei prossimi mesi.
Passando al multy più classico, tornano i grandi caposaldi della serie e, fortunatamente, anche la dotazione di mappe rimane di altissimo livello, riuscendo a mantenere un buon bilanciamento e, al tempo stesso, non lascia i giocatori meno esperti del tutto alla mercé dei pro player. In ogni caso, avendo testato il gioco prima della sua uscita ufficiale, ci riserviamo di approfondire le nostre opinioni sul comparto multigiocatore nel corso delle prossime settimane.

Tecnicamente 343 Industries s’è prodotta in un miracolo. Prendendo in mano l’ottimo, ma ormai datato engine di Halo Reach, gli sviluppatori hanno tirato fuori dal cilindro una delle migliori grafiche degli ultimi anni, sia per quanto riguarda le cut scene, sia nella ricostruzione dell’enorme e affascinante pianeta dei Precursori. Tutto il gioco, anche nelle scene più concitate, gira a 30 frame rocciosi e non abbiamo mai visto l’ombra di un rallentamento. Questa perizia visiva va di pari passo con la straordinaria colonna sonora che, come negli episodi precedenti, si presenta quale vero valore aggiunto dell’intera produzione, riuscendo ad incorniciare con uno splendido mix di armonie classiche e strumenti elettronici tutti i momenti più epici della campagna.

Halo 4, dunque, non è solo il grande ritorno di Master Chief, ma rappresenta anche la maturità di un team di sviluppo che, sotto l’ala protettrice di Microsoft, ha potuto crescere a farsi le ossa, fino a fronteggiare senza alcun timore reverenziale o remora una delle saghe più importanti della storia dei videogame. Halo 4 ad oggi è IL titolo da comprare per Xbox 360, senza remore e senza polemiche.

Tipologia di Gioco:

Halo 4 è un FPS cinematografico che ci mette nei panni di John 117, un supersoldato Spartan con il compito di salvare la terra dalla minaccia dei Covenant, un'alleanza di razze aliene particolarmente bellicose. Durante l'avventura, tuttavia, scopriremo che gli alieni sono solo una parte del problema che dovremo affrontare...

Come è Stato Giocato:

Abbiamo testato il gioco grazia a una copia promozionale gentilmente fornitaci da Microsoft. Per scrivere questo pezzo abbiamo finito la campagna principale in modalità eroica impiegandoci circa 15 ore. Successivamente ci siamo dedicati alle Spartan Ops e a qualche partita in multiplayer. Consigliamo vivamente di giocare Halo 4, almeno a difficoltà "eroica" o superiore, in modo tale da garantire un'adeguato livello di sfida lungo tutta l'avventura.

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