Recensione - Gunman Clive - Due salti nel West

Un giorno troverò qualcosa di interessante da scrivere qui dentro.


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Quote:

Personaggi e luoghi sono riprodotti come se fossero appena usciti dalla matita di un disegnatore, ed i loro contorni guizzano, letteralmente, rendendo il titolo piacevolissimo da vedere

Recensito il titolo indie ambientato nel vecchio West

Il platform bidimensionale è un genere onesto, di facile creazione per i team di sviluppatori e di facile comprensione, ovvero fruibilità, per i giocatori. Ciò però non significa che da ogni tentativo venga fuori un capolavoro: anzi, vista la sua intrinseca basilarità, è molto difficile realizzare una pietra miliare del genere. Il perché di questa premessa è la natura di Gunman Clive, titolo bidimensionale sviluppato da un ragazzo svedese, Bertil Horberg, che tanto successo ha riscosso sui dispositivi iOS e ancor maggior ne sta riscontrando ora, vista la sua recente disponibilità anche per dispositivi Android, PC e Nintendo 3DS. Non potevamo quindi esimerci dal provarl oe dal dire la nostra.

Gunman Clive è un action/platform ambientato nel vecchio West, intrigante dal primo momento che lo si gioca più per il suo particolare stile grafico che per la qualità del suo gameplay, e superati i primi minuti di gioco diventa chiarissimo il concetto prima esposto. Non basta riciclare elementi di altri titoli del genere ben più blasonati, da Mega Man a Contra, da Castlevania a Super Mario Bros., per arrivare alla loro sublime giocabilità, ed il giocatore si barcamena tra l'a tratti noiosa piattezza del level design dei primi livelli e la frustrante complessità degli ultimi. C'è poco equilibrio nella composizione, la difficoltà del titolo passa dall'inesistente allo snervante in maniera repentina, e ciò avviene negli ultimi dei 16 livelli di gioco.

Peccato, perché l'avventura parte bene: Clive, il nostro eroe, parte al salvataggio della figlia del sindaco della sua cittadina di frontiera, e l'ambientazione nella quale si muove è quanto di più familiare ci sia agli appassionati del genere western: edifici in legno, saloon con enormi lampadari, strade impolverate, treni in corsa, il tutto realizzato secondo il pregevolissimo tratto del gioco, suo unico elemento di eccellenza. Personaggi e luoghi sono infatti riprodotti come se fossero appena usciti dalla matita di un disegnatore, ed i loro contorni guizzano, letteralmente, rendendo il titolo piacevolissimo da vedere. E da sentire: come prevedibile, il titolo è una sinfonia di melodie country, poche forse, ma ben arrangiate.

Questo mondo western pian piano si trasforma, si contamina, e dal momento in cui si affronta una locomotiva robot il gioco prende una vena fantastica apprezzabile, con Clive che finirà persino sulla luna per salvare la sua bella. Tale variazione permette anche delle variazioni sul gameplay, con sessioni nelle quali ci s'allontana dal salta e spara classico: una, per esempio, vede il nostro lanciarsi nel buio di una miniera a bordo di un carrello, un momento che omaggia analoghi in Donkey Kong Country; un'altra, è un livello a scorrimento orizzontale in piena tradizione shooter 2D. Eppure, nonostante ciò, non si riesce ad essere soddisfatti pienamente dell'esperienza di gioco del titolo. Troppo basilare la componente platform, che quando diventa più complessa rischia di deragliare nel cattivo level design, ed a tratti lo fa, e innervosisce anche per colpa di un sistema di controllo non precisissimo, che i tratti più impegnativi mettono in evidenza. Troppo blanda la componente action, che dovrebbe infondere ritmo alla progressione, ma non assolve al suo compito. Pochi e poco vari nemici non forniscono una sfida vera per il giocatore, che si troverà spesso a morire sempre e solo negli stessi frustranti punti, e non per loro merito. Tale penurìa di antagonisti rende superfluo anche il discreto arsenale a disposizione di Clive, che non si limita alla sua sola sei colpi; lo sparo è potenziabile, si divide in tre, attraversa gli ostacoli, diventa più potente ed altro, a seconda del tipo di pistola che si raccoglie, ma il possesso di un potenziale offensivo maggiore cambia davvero poco l'approccio al gioco. Anche nelle sfide con i boss, piacevoli da affrontare ma senza particolare merito per inventiva, avere a disposizione l'una o l'altra arma cambia davvero poco. Giocare si rivela comunque piacevole, per la maggior parte dell'avventura, a patto di non pretendere chissà cosa da un titolo comunque sviluppato da una sola persona.

Ciò che più è apprezzabile di Gunman Clive, a parte la sua stupenda realizzazione grafica ed il fatto di essere ambientato nel vecchio West, territorio poco attraversato dalle diligenze degli sviluppatori, è la sua essenza mordi e fuggi, figlia sì della ridotta longevità del gioco, completabile in un paio d'ore, ma anche di un sapiente dosaggio da parte dello sviluppatore, che non mette checkpoint nel mezzo dei livelli e li rende brevi affinché siano più intensi, espedienti che mitigano i problemi di ritmo del gioco, al quale comunque si può dare un chance. Anche per il prezzo, irrisorio: 1,59€ su PC e dispositivi iOS e Android, 1,99€ su Nintendo 3DS.

Tipologia di Gioco:

Gunman Clive è un action/platform bidimensionale ambientato nel vecchio West

Come è Stato Giocato:

Abbiamo completato il gioco, acquistato su Desura, in un paio d'ore circa. Vista la brevità dell'avventura e dei livelli il titolo ben si presta a sessioni di gioco rapide e poco impegnative

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