Recensione - Guardians of Middle Earth - MOBA per tutti

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Guardians of Middle Earth rappresenta un buon primo passo per i MOBA su console

Grazie a Monolith, il MOBA sbarca anche su console!

Si potrebbe scambiarlo per un semplice gioco d’azione intenzionato a sfruttare l’ondata positiva che la licenza de Il Signore degli Anelli sta vivendo grazie all’uscita nelle sale di Un Viaggio Inaspettato, ma Guardians of Middle Earth è in realtà qualcosa di molto diverso. Il lavoro dei ragazzi di Monolith Entertainment rappresenta infatti il primo tentativo di portare su console un genere competitivo molto in voga su PC, soprattutto negli ultimi due anni: il MOBA.

Grazie al successo di produzioni come League of Legends e DOTA 2 (quest’ultimo ancora in fase di Beta), i MOBA (leggi: Multiplayer Online Battle Arena) hanno attirato un gran numero di curiosi, sebbene si tratti di un intrattenimento altamente competitivo, molto difficile da apprendere e che richiede molte ore di allenamento prima di poter essere padroneggiato anche ad un livello base. Se a questo si aggiunge una community in generale molto chiusa in se stessa e poco favorevole ad aiutare i nuovi arrivati, è facile comprendere come su console un contesto del genere non sia affatto facile da promuovere.

Tuttavia, Guardians rappresenta un primo passo incoraggiante, grazie al buon lavoro di semplificazione delle meccaniche di base, rese molto più intuitive, e all’ottima conversione dei controlli su gamepad.

Per chi non vi si fosse mai cimentato, i MOBA presentano tutti la stessa meccanica di base: due squadre da 5 giocatori si confrontano su mappe di piccole dimensioni e divise su tre sentieri principali (superiore, intermedio e inferiore), cercando di distruggere l’un l’altra la base avversaria. Quest’ultima genera, a intervalli di tempo regolari, un flusso di personaggi controllati dall’intelligenza artificiale, i quali forniscono supporto ai giocatori, ma non solo. La loro eliminazione rappresenta infatti il modo più veloce per accumulare esperienza (attività definita farming) e far crescere di livello il proprio personaggio. L’accumulo di livelli, nei MOBA, non è infatti permanente, dato che ad ogni partita si riparte da capo. Per questo, le partite si dividono solitamente in tre fasi, la prima dedicata alla crescita di livello, la seconda alla pianificazione di un attacco e al controllo delle basi secondarie sparse sulla mappa, la terza all’assalto finale. Chiaramente, la prima squadra in grado di raggiungere e distruggere la fortezza avversaria si porta a casa il risultato. A questa struttura di base si aggiungono molte altre variabili, come la possibilità di acquistare durante la partita oggetti utili a migliorare le statistiche dei personaggi, anch’esse resettate ad ogni nuovo gioco, e alcuni upgrade permanenti, ottenibili tra una partita e l’altra.

Pur mantenendone ferme le caratteristiche di base, gli sviluppatori di Monolith propongono una forma semplificata del MOBA, laddove alcune tattiche avanzate sono state del tutto soppresse. È il caso, ad esempio, del denial, ossia la possibilità di uccidere i personaggi guidati dall’intelligenza artificiale della propria squadra per impedire agli avversari di fare esperienza. Ancora, l’acquisto di oggetti durante le partite viene del tutto meno, in favore di un aumento automatico delle caratteristiche del proprio personaggio quando si sale di livello. Infine, il ritmo delle partite è stato nettamente ridotto, rallentando sia i movimenti dei giocatori, sia la velocità di attacco.

Le partite risultanti richiedono comunque un certo periodo di apprendimento, ma non raggiungono la profondità e la complessità di quelle offerte dai concorrenti su PC, permettendo dunque un approccio molto più morbido e “guidato” all’ostico gameplay. La pazienza richiesta all’inizio non è comunque poca, anche perché Guardians, come i suoi “fratelli maggiori” su PC, scardina uno dei concetti di base del videogioco: correre incontro ai nemici, umani e non, per eliminarli è la prima cosa da non fare in partita, laddove la tattica migliore consiste nel rimanere vicino alle proprie torri difensive, aspettare che gli avversari si avvicinino, “ammorbidirli” con pazienza, cercando nel contempo di accumulare più punti esperienza possibili. Sebbene il concetto possa essere inizialmente difficile da digerire, i tutorial inclusi nel gioco e le meccaniche semplificate fanno indubbiamente del gioco un’ottima anticamera al genere.

La licenza de Il Singore degli Anelli è stata sfruttata soprattutto nella creazione dei 20 eroi con i quali è possibile scendere in campo, naturalmente divisi in due fazioni, luce e ombra. Mantenendo come base il look conferito ai personaggi nelle pellicole di Peter Jackson, i ragazzi di Monolith hanno lavorato molto bene nell’identificare per ogni Eroe le quattro abilità di base, sempre molto aderenti all’armamento e alla personalità che lo caratterizzano. Oltre ai personaggi più famosi della saga, fanno inoltre comparsa alcuni meno conosciuti, o addirittura inediti, tutti comunque ben inseriti nel contesto. Al momento, è ancora forse troppo presto per un paerere definitivo sul bilanciamento, ma risulta già evidente come vi siano alcuni personaggi molto più performanti di altri, il che testimonia un lavoro nel complesso accettabile ma non perfetto, che probabilmente verrà aggiornato in futuro tramite patch.

Grazie allo sfruttamento della licenza ben costruito e all’equilibrio tra tradizione e semplificazioni, Guardians of Middle Earth rappresenta un buon primo passo per i MOBA su console. Il passaggio al gamepad come sistema di controllo è avvenuto in maniera quasi indolore, e l’aspetto grafico, semplice ma caratteristico, contribuisce alla riuscita generale. Purtroppo, al momento i problemi di connessione non permettono un pieno godimento del prodotto. La speranza è che vengano risolti presto, ma non possiamo ignorare questo importante fattore nell’assegnazione di un giudizio al lancio. L’unico altro problema, è al momento la scarsità di mappe presenti nel pacchetto di base. Per il resto, Guardians of Middle Earth rappresenta un buon punto di partenza per affacciarsi al mondo dei MOBA, decisamente più approcciabile e meno contorto delle controparti PC, sebbene il prezzo di lancio non sia esattamente economico, e i problemi tecnici da risolvere al più presto.

Tipologia di Gioco:

Guardians of Middle Earth è un MOBA, Multiplayer Online Battle Arena, il primo a giungere in forma "pura" su console, disponibile su Xbox Live Arcade e Playstation Network al prezzo di 1200 Microsoft Points, o 15 euro. Il genere, altamente competitivo, sta avendo su PC un grande successo. Unendovi la licenza filmica de Il Signore degli Anelli, Monolith propone una forma semplificata del classico gameplay, senza tuttavia stravolgerne le fondamenta. La curva di apprendimento, per i neofifiti, sarà comunque più ripida rispetto a quella di molti altri giochi, ma di certo non ostica come quella proposta dai concorrenti su PC.

Come è Stato Giocato:

Abbiamo testato Guardians of Middle Earth grazie a un codice promozionale per Xbox 360 gentilmente fornitoci da Warner Interactive. Per circa 10 ore abbiamo giocato sui server, scoprendo come al momento il servizio online sia afflitto da lunghe code e da frequenti disconnessioni, problemi che vanno assolutamente risolti per permettere una buona fruibilità.

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