Recensione - Grand Theft Auto V - PC
Dopo tanta attesa, Grand Theft Auto V arriva su PC, e nella nostra recensione vi diciamo se ne sia valsa la pena
Da quando il PC è resuscitato come macchina da gioco l'industria videoludica non si è in realtà dimostrata molto attenta nei confronti di un'utenza differente rispetto a quella console, certamente un po' pignola, ma la pignoleria è indice di cura, attenzione ed amore, quelle non riposte in titoli spesso scempiati da operazioni di porting realizzare in maniera pedestre, capaci di rendere meno od allo stesso modo che su console su macchine molto, molto più potenti. Pensate un po' di sparare ad una formica con una bazooka; vi sentireste soddisfatti? No. Capite bene allora come possa sentirsi un giocatore che con una configurazione potente e ben studiata ottenga roba che non le sfrutti affatto. Poi arriva Rockstar Games, che ti mette una mano sulla spalla, ti sorride, e ti dice “ragazzo, ci penso io a te, eccoti Grand Theft Auto V per PC, e sai ci abbiamo messo un bel po', ma ne è valsa la pena, perché se dentro il tuo case hai una robina decente, il gioco va e te lo godi, meglio che su console, se hai componenti buone allora preparati per un bello spettacolo, e se il casino che sento venire da lì è una mandria di cavalli selvatici pronti per essere scatenati prendi il lazo e sali in sella, che ci andiamo a divertire alla grande”. E poi sorride. E tu sai già che ha ragione, ma un po' sei pure San Tommaso, pagare moneta, vedere cammello e tutte quelle cose là che il manuale del perfetto diffidente insegna.
Magari nei primi momenti di gioco può persino venire il pensiero che il cetriolo sia caduto dalla cesta e sia rimbalzato per l'ennesima volta in posto oscuri. Sì, perché la sequenza introduttiva, vuoi per la scala ridotta dell'ambientazione, vuoi per la neve che spegne tutto non è di grande impatto dal punto di vista grafico. Quando, dopo poco, si sbarca a Los Santos, le cose cambiano, per il meglio. Per il molto meglio. Los Santos, lo sanno anche i muri, è Los Angeles. Ecco, Los Angeles non è bella nemmeno un quarto di quanto lo è Los Santos su PC. Ok, è vero, la città degli angeli non è propriamente un esempio di urbanizzazione armoniosa, prendiamo allora come riferimento la soleggiata Santa Monica: Del Perro Beach, la sua controparte videoludica, ha più sole, il mare è più blu, e la gente è più bella. L'autostrada in mezzo alla città fa schifo uguale invece. La versione PC di GTA V amplia in maniera sostanziosa l'impatto della sua componente free roaming, che costituisce l'ossatura della produzione: si ruba una macchina, si sceglie una tra le molte stazioni radio, e via, verso una rapina, un omicidio, una nuotata, una pedalata tra i monti, una partita a freccette e tanto altro ancora, tutto quel campionario di azioni che solo GTA rende possibile scegliere e che beneficia tantissimo di una tecnica così curata, di un mondo così denso, di uno spettacolo visivo che invoglia continuamente a vedere di più a fare di più.
"Un grosso lavoro è stato svolto da Rockstar Games riguardo l'ottimizzazione e la scalabilità del motore grafico"[caption id="attachment_141810" align="aligncenter" width="600"] Grand Theft Auto V - screenshot[/caption]
Metta quindi insieme, l'appassionato giocatore PC, queste parole, e quelle della nostra prima recensione del gioco, che ne indagava il comparto ludico (indizio: è ottimo) per avere il giudizio definitivo sull'opera Rockstar Games, nella sua versione più splendente, tanto attesa, tanto desiderata, tanto temuta, perché di conversioni fatte male se ne son vista fin troppe. Questa è la risposta del team di sviluppo, una di quelle convinte e perentorie, che mette tutti d'accordo.