Recensione - God of War: Ascension - Origini

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God of War Ascension propone diverse idee inedite, con risultati ora apprezzabili, ora meno incisivi

Il nostro parere sul prequel della trilogia classica, ad opera dei Santa Monica Studios

Con il grande successo di God of War III alle spalle, degna chiusura HD di una saga nata e cresciuta nella precedente generazione, i ragazzi di Santa Monica Studios si sono trovati di fronte ad un compito molto difficile. La via del prequel è stata certamente una scelta sensata, sia per la natura conclusiva dell’epilogo del predecessore, sia perché tornare agli albori della leggenda di Kratos rappresenta senza dubbio un buon modo per introdurre qualche novità nel sistema di combattimento. Come vedremo infatti, nonostante le basi del gameplay rimangano intatte, God of War Ascension propone diverse idee inedite, con risultati ora apprezzabili, ora meno incisivi.

Sin dalle prime battute, la trama di Ascension non presenta il medesimo slancio di quella del predecessore, capace di iniziare con uno degli incipit più massivi della storia del videogioco e di non mollare l’acceleratore sino all’epilogo. Riprodurre un tale successo a così poca distanza era forse impossibile, e gli sceneggiatori hanno comunque fatto un buon lavoro tra flashback e discreta scrittura dei dialoghi, sebbene il confronto diretto con il predecessore non faccia bene a questo quarto capitolo “ufficiale” della saga, perlomeno dal punto di vista narrativo. La trama introduce un Kratos leggermente diverso da come lo ricordiamo, meno assetato di vendetta, semmai ossessionato dalla ricerca della verità sul tradimento di Ares. Dopo un’efficace apertura in medias res, l’arco narrativo si concede a un lungo flashback, per poi ricollegarsi all’incipit e proseguire da lì verso l’epilogo. Non si tratta di una struttura originale, ma l’abbiamo comunque trovata efficace e tutto sommato interessante da seguire.
Inquadrature fisse, combattimenti basati su combinazione di mosse rapide e potenti, quick time event, possibilità di migliorare le armi, la salute e l’energia magica a disposizione di Kratos, questi sono i classici elementi della saga che fanno naturalmente ritorno in Ascension, così come gruppi piuttosto assortiti di nemici, ognuno caratterizzato da rituali d’attacco ben specifici e caratterizzati, oltre naturalmente alle immancabili boss fight. I fan si sentiranno nettamente a loro agio, mentre per tutti gli altri, i messaggi a schermo penseranno a introdurre adeguatamente le basi del gameplay. Sebbene le premesse siano familiari, gli sviluppatori hanno fatto in modo che Ascension continui a offrire al giocatore piccole novità a ritmo costante, nel chiaro tentativo di mantenere varia l’offerta di gameplay. Si comincia con i quattro poteri elementali con cui potenziare le Lame del Caos, nell’ordine fuoco, ghiaccio, elettricità e anima. Dopo lo sblocco, che avverrà progressivamente nel corso della campagna, questi quattro poteri potranno essere scelti anche durante i combattimenti tramite la croce direzionale, a daranno vita a combo differenti da quelle di base. È in parte un peccato che gli elementi non siano stati inseriti in un sistema di forze e debolezze in base agli avversari, in quanto provocheranno sempre i medesimi danni a prescindere dalle mostruosità con cui ci si troverà a combattere, ma le variabili agli attacchi base sono molte, e il classico sistema di upgrade (basato sulla raccolta di specifici globi rossi) permette di aumentarne ulteriormente il numero, scegliendo di volta in volta quale elemento favorire.
Altra novità pensata per questo Ascension sono le armi secondarie che è possibile raccogliere direttamente sul campo di battaglia. Il loro numero si ferma a una manciata, ma i loro effetti sono interessanti per variare il classico schema di combattimento con qualche mossa inedita, come la carica offerta dallo scudo o il danno da distanza possibile grazie alle lance. Inoltre, chi non gradisse tali distrazioni dal gameplay classico, potrà semplicemente ignorarle, facendone un espediente per nulla invasivo. 

Altra relativa novità è costituita dalla barra Rage, di per sé non inedita, che ora si riempie molto più rapidamente, e una volta carica concede a Kratos combo ancora più estreme sino a quando non si viene colpiti, o si smette di attaccare per qualche secondo. Questa soluzione premia decisamente l’abilità, educando il giocatore a fare buon uso della schivata, della parata e della contromossa. Queste ultime si presentano peraltro in una forma leggermente diversa rispetto al passato, in quanto non interrompono più le animazioni d’attacco. Se una combo è in corso, la schivata o la parata avverranno solo alla fine, un qualcosa a cui occorre decisamente abituarsi. Altra novità molto semplice ma gradita è il cosiddetto grapple, ossia la possibilità di agganciare un avversario con una delle due lame del caos. Oltre al funzionamento preciso ed elegante, questa meccanica permette sia un controllo maggiore in combattimento, dove è possibile mantenere un nemico agganciato e continuare a combattere con l’altra lama, sia di attirare a sé gli avversari da lontano, per poi magari lanciarli giù da una piattaforma o contro i compagni. Nel complesso, il combat system offerto da God of War: Ascension non delude, mantenendo fermi i capisaldi della saga e unendoli a sottili, ma efficaci, spinte innovative.

Proprio per questo, l’insistenza dimostrata a più riprese dalla campagna su sequenze di platforming problematiche finisce purtroppo per spezzare notevolmente il ritmo. Un infelice mix di animazioni scadenti, collisioni rilevate in maniera approssimativa e inquadrature fuorvianti fanno delle arrampicate un’attività perlopiù fastidiosa, nonostante il design dei livelli sia comunque ispirato. Sostanzialmente, non si vedrà l’ora di completarle e tornare ai combattimenti, sempre che il trial and error e le morti da caduta nel vuoto non facciano perdere troppo tempo. Molto meglio i puzzle ambientali, semplici all’inizio e via via sempre più complessi, arrivando anche a coinvolgere i poteri di due amuleti, uno in grado di far invecchiare o ringiovanire rapidamente gli oggetti dello scenario, ad esempio ricostruendo ponti o porzioni d’edificio distrutte con piacevoli transizioni grafiche, l’altro utile a creare un’immagine speculare del personaggio. Soprattutto nella seconda metà dell’avventura, il completamento dei puzzle richiederà impegno e un po’ di pensiero laterale, configurandosi come una piacevole variante ai combattimenti.  Con circa dieci ore di durata, la campagna di God of War: Ascension ci ha soddisfatto, sebbene il trascinamento offerto dalla trama e il grado di spettacolarità dell’azione a schermo non raggiungano i fasti del predecessore. Le sequenze di platforming, a nostro onesto parere, fanno più male che bene all’esperienza nel suo complesso, e le stesse boss fight non si sono rivelate più di tanto interessanti quanto a meccaniche, lasciando alle fasi di combattimento più tradizionali il compito di intrattenere al meglio, e con successo.

Una volta completata la campagna, ci si può concedere un secondo giro con tutti i poteri precedentemente sbloccati grazie al New Game Plus (magari a difficoltà Titano, e sfruttando nuove interessanti possibilità, come l’energia magica illimitata), oppure provare l’esperienza online, assoluta novità di Ascension. Nonostante l’implementazione non banale, il comparto multigiocatore non presenta sufficienti attrattive per catturare a lungo l’attenzione dei giocatori. La modalità principale, Favour of the Gods, mette due squadre da quattro giocatori una contro l’altra nel tentativo di accumulare punteggi controllando dei punti della mappa, aprendo delle casse e eliminando gli avversari.
A fianco si trovano due modalità tutti contro tutti, un’Orda per due giocatori e un Cattura la bandiera. L’attrattiva principale è naturalmente costituita dalla prima modalità, che può effettivamente offrire qualche ora di interessante divertimento. Il ritmo generalmente più lento del gameplay (rispetto alla modalità singolo giocatore) e alcuni deficit di design (come la necessità di usare il grapple per guarire i compagni storditi, che spesso fallisce a causa dei nemici a schermo) tendono a far tuttavia calare l’interesse piuttosto velocemente, nonostante il sistema di crescita del personaggio. Anche sotto il profilo tecnico il lavoro svolto non è eccezionale, con un matchmaking al momento molto lento nell’individuare le partite e qualche disconnessione.

Dal punto di vista grafico, God of War: Ascension non mostra particolari passi avanti rispetto al predecessore, se non nel comparto d’illuminazione dinamico, efficacemente aggiornato. Tutto il resto si attesta sugli ottimi livelli del terzo capitolo, i quali tuttavia, a distanza di anni, hanno un impatto meno forte, e fanno semmai risaltare i deficit, come il comparto d’animazioni decisamente carente nelle fasi platforming. Il level design è come sempre coraggioso e ricco di soluzioni interessanti, in grado di ribaltare punti di vista e angolazioni con un efficace uso della telecamera dinamica. Quanto all’ottimizzazione, la nostra prova è stata purtroppo funestata da diversi bug. Uno in particolare, legato alla sparizione di un oggetto fondamentale per proseguire in un livello, ci ha costretto a ricominciare un capitolo quasi completato, perdendo circa un’ora di gioco. Considerato che il gioco è stato rilasciato da più di una settimana, non possiamo certo lodare il supporto tecnico offerto finora dagli sviluppatori.
God of War: Ascension è una produzione degna del nome che porta, ricca di contenuti e confezionata con la cura che ci si può aspettare dai Santa Monica Studios (con l’eccezione dei bug di cui sopra), sebbene una sceneggiatura poco trascinante e un’insistenza eccessiva sul pessimo platforming finiscano per rovinare in parte l’esperienza. Anche le boss fight, molto importanti per il brand, deludono in parte quanto a meccaniche proposte. Se a questo si aggiunge un multiplayer poco approfondito, il risultato è una produzione complessivamente positiva ma sottotono rispetto ai fasti del brand, in linea con molti altri n-esimi sequel di questa fine generazione. 

Tipologia di Gioco:

God of War: Ascension è un action classico, che riprende gli stilemi della saga d'appartenenza aggiungendo qualche novità al sistema di combattimento. Come da tradizione, la campagna offre lunghi e complessi combattimenti, qualche sequenza di platforming e diversi puzzle ambientali, oltre a un gusto cinematografico tanto nei filmati d'intermezzo quanto nei movimenti di camera in gioco. Per la prima volta nella serie è presente anche un comparto multigiocatore, che unisce fino a otto giocatori in arene studiate appositamente, complete di boss da sconfiggere. In alternativa, una rilettura della classica modalità Orda ad ondate di nemici progressive.

Come è Stato Giocato:

Grazie ad una copia promozionale gentilmente fornitaci dal publisher Sony abbiamo completato la campagna a livello Normale e Difficile, per poi provare il New Game Plus a Titano. Purtroppo, nonostante la patch 1.3 installata, abbiamo riscontrato alcuni bug, come quello descritto nel corpo della recensione. Terminate le prove sul single player in circa 10 ore, siamo passati per qualche ora al comparto multigiocatore.

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