Recensione - Ghost Recon: Future Soldier - Come un fantasma

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il primo impatto con Future Soldier è straniante: le meccaniche TPS necessitano di qualche partita per essere comprese appieno

Recensita l'ultima fatica Ubisoft dedicata al team per le operazioni speciali immaginato da Tom Clancy...

Con Ghost Recon e, più in generale la saga di Rainbow Six, Ubisoft ha tentato due approcci differenti: inizialmente RS era uno sparatutto tattico, dove la gestione degli inventari, dei compagni di squadra e la pianificazione delle missioni rivestivano un ruolo essenziale. Il primo Rouge Spear, in questo senso, fu un capolavoro, che anticipava di svariati anni alcune intuizioni ludiche che, successivamente, sarebbero state approfondite da titoli di tutt’altro spessore. In questa generazione, tuttavia, il brand nato dalla mente dello scrittore americano Tom Clancy si è voltato verso un’impostazione più action, rincorrendo, per certi versi, la strada aperta da Gears of War e Call of Duty.

Questo Future Solider, soprattutto, sembra proprio voler trovare un punto d’incontro fra le dinamiche da sparatutto in terza persona proprie della serie di Epic, con il setting drammatico degli ultimi capitoli della saga Activision, soprattutto i tre Modern Warfare.

La vicenda che fa da sfondo al gioco si ambienta in un futuro non troppo lontano, dove la tecnologia bellica ha ormai sviluppato mech e droni automatici, tuttavia non stiamo parlando di strumenti da fantascienza spinta, quanto più di un possibile “what if” ambientato nel mondo reale da qui ai prossimi trent’anni. Le nostre azioni prendono le mosse da un’operazione, apparentemente di routine, in Nicaragua: il nostro team, infatti, deve distruggere un carico d’armi destinato a insanguinare l’America Latina, tuttavia, una volta conquistato l’obiettivo, una bomba esplode proprio sotto il camion appena raggiunto, uccidendo l’intero team impegnato nel recupero. Partendo da questo attentato, un nuovo gruppo di “Ghost”, fantasmi, viene incaricato di far luce sull’accaduto, grazie a un mandato speciale arrivato direttamente dal Pentagono. Sarà l’inizio di una complessa vicenda geopolitca che ci vedrà esplorare i cinque continenti per inseguire le tracce prima di un misterioso signore della guerra africano, poi di un’organizzazione terroristica pronta ad attaccare l’America e l’occidente. Non possiamo dire che il plot narrativo sia granché originale, gli elementi classici degli action moderni ci sono tutti, abbiamo un nemico enigmatico e lontano, le ambientazioni esotiche e un buon numero di colpi di scena da film anni ‘80. Nulla di male, ma nemmeno nulla di superbo, da un titolo che porta il nome di Tom Clancy, ci saremmo aspettati qualcosa di più.

 

 

Ludicamente il primo impatto con Future Soldier è straniante: le meccaniche TPS necessitano di qualche partita per essere comprese appieno, soprattutto per quanto riguarda il sistema di coperture che, nell’interpretazione di Ubisoft, anziché rimanere del tutto in mano al giocatore, viene in parte affidato all’IA che, in autonomia, sceglie verso quale protezione dirigersi anziché scegliere sempre la più vicina. Per il resto il gioco funziona esattamente come ci si aspetterebbe da qualsiasi TPS uscito negli ultimi anni, il nostro focus sarà quasi unicamente sul protagonista, dato che i nostri commilitoni si muoveranno in maniera del tutto indipendente. In questo senso è interessante la possibilità di “ordinare” agli altri membri del team ghost un’uccisione contemporanea, permettendo così di ripulire un’area in pochissimo tempo e senza far scattare allarmi. Ovviamente questo sistema funziona quando sono coinvolti al massimo quattro nemici, dato che, in caso contrario, i restanti superstiti non ci metterebbero molto ad accorgersi dell’omicidio dei loro alleati. Dal punto di vista dell’intelligenza artificiale, i nostri compagni di squadra fanno un buon lavoro, raramente ci è capitato che si incastrassero nel paesaggio o si mettessero sulla nostra linea di fuoco. Complessivamente l’IA posiziona i personaggi sempre abbastanza bene, sfruttando tutti i punti di vantaggio offerti dall’ambiente circostante. Interessante l’uso dei droni, che consistono in un quadricottero e una sorta di mech da sfondamento, in grado, quando disponibili di inserire alcuni elementi interessanti all’interno di missioni spesso un po’ troppo ripetitive. Per quanto riguarda gli altri gadget a disposizione, Ubisoft ci ha tenuto a proporre oggetti futuribili ma non irrealistici, avremo, dunque, un visore magnetico per muoverci in condizioni di scarsa visibilità, dei sensori capaci di dirci dove si trovano i nemici e alcuni altri “giocattoli” che non vogliamo svelarvi.

La modalità gunsmith, annunciata in pompa magna all’E3 2011, per quanto divertente sulle prime battute, risulta, invece, abbastanza fine a se stessa, dato che per modificare l’arma e testarla è molto più comodo usare il classico pad anziché il goffo riconoscimento spaziale fornito di Kinect. Sul versante multiplayer, invece, Future Soldier fa il suo dovere ma non propone nulla di davvero nuovo o innovativo, limitandosi a un’integrazione passiva con i servizi di UPlay (la piattaforma online proprietaria di Ubisoft) e modalità cooperative e competitive piuttosto classiche.

L’unico vero punto debole del titolo è il suo comparto tecnico: il gioco infatti, alterna alcuni ambienti (pochi, in verità) pieni di dettagli e decisamente evocativi, ad altri spogli e poco interessanti, quasi come se fossero stati disegnati senza troppo interesse o voglia. Lo YETI engine, dal canto suo, non fa nulla per migliorare la situazione, visti i cali devastanti di frame rate che il gioco accusa nelle scene più concitate; in alcuni casi siamo stati addirittura costretti a ripetere intere sequenze in quanto, alla prima partita, la lentezza dell’azione ci aveva causato due sconfitte del tutto sconnesse dalla nostra abilità nel gioco.

In chiusura, Future Soldier è un TPS interessante per tutti gli appassionati del genere che, tuttavia, non offre grandi innovazioni o motivi d’interesse a chi, magari, ne ha fin sopra i capelli di Gears of War, Uncharted, Max Payne e tutti gli altri titoli del genere usciti in questi anni. La saga made in Ubisoft mantiene comunque un certo fascino per gli amanti della guerra moderna e per chi cerca un action non troppo impegnato ma comunque di discreta fattura.

 

Tipologia di Gioco:

Ghost Recon: Future Soldier è un TPS che unisce alcuni elementi classici del genere, come le coperture e la necessità di muoversi da un riparo all'altro, ad alcune meccaniche riprese dagli sparatutto in prima persona. Per avanzare nel gioco sarà necessario dosare bene gli scontri a fuoco, le uccisioni stealth e il coordinamento con il resto della squadra. Non mancano ovviamente gadget ipertecnologici e una buona dose d'azione.

Come è Stato Giocato:

Abbiamo testato Future Soldier finendo due volte la campagna in single player e provando alcune delle modalità multiplayer. Il gioco può essere completato in circa sei/sette ore dipendentemente dal livello di difficoltà scelto.

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