Recensione - Fire Emblem: Awakening - Perfezione strategica
Fire Emblem: Awakening riluce della magnificenza del suo gameplay, ma in esso non si risolve totalmente
Finalmente disponibile in Europa l'episodio per Nintendo 3DS della serie di Intelligent Systems
Per chi non conoscesse la serie, Fire Emblem è l'approccio fantasy al genere strategico di Intelligent Systems. I giocatori occidentali ne hanno potuto apprezzare solo gli episodi relativamente recenti, a partire da quello uscito sul 2003 su Game Boy Advance, ed hanno iniziato anche loro ad amare una serie che difficilmente lascia indifferenti. Un gameplay che veramente premia la pianificazione attenta di ogni singolo scontro e la straordinaria caratterizzazione di tutti i personaggi sono da sempre stati gli ingredienti principali della serie, insieme alla famosa morte perenne alla quale va incontro chiunque cadesse in battaglia. Gli eroi non possono essere resuscitati, una volta persi, non tornano più. A questi elementi tradizionali, Fire Emblem: Awakening ne affianca di nuovi, dando alla serie magari non la svecchiata totale che sia critica che pubblico richiedevano da tempo, ma di certo quei cambiamenti che donano modernità, così come ulteriore profondità di gioco, al gameplay.
Quasi in ogni missione, per la prima metà del gioco, c'è un aspetto nuovo da scoprire, sia questo relativo alla pianificazione della battaglia, sia a tutti quegli aspetti che appaiono secondari, ma che caratterizzano l'essenza della produzione almeno quanto la componente strategica. Fire Emblem: Awakening non si risolve nelle sole battaglie, sebbene siano questi i momenti ludicamente più rilevanti e quelli che maggiormente hanno beneficiato in termini di novità. Le basi sono sempre quelle, dello strategico a turni, nel quale ogni singola unità va mossa con raziocinio, per evitare la sconfitta e la sua morte, che ricordiamo essere permanente nella serie, nonostante esista, per la prima volta nella serie, la possibilità di selezionare una modalità di gioco nella quale le unità sconfitte in battaglia non muoiono, ma sono liberamente selezionabili nelle missioni successive.
Controllare punti d'accesso, posizioni che concedono bonus in battaglia, il raggio d'azione dei nemici, sono tutte operazioni che vanno fatte, prima di muovere battaglia, in scontri che reggono sul triangolo delle armi tipico della serie, nel quale spada, ascia e lancia sono forti su un'arma e deboli rispetto a un'altra. Per la prima volta, è possibile affrontare questi scontri godendo di bonus relativi alla vicinanza di un altro personaggio: basta affiancarvisi, ed in base al rapporto tra le unità, che si consolida proprio combattendo insieme, si otterranno benefici statistici, nel danno come nelle probabilità di colpire o schivare, o addirittura si vedrà l'unità di supporto sferrare il proprio attacco. Non solo: è addirittura possibile unire due unità, in qualunque momento, facendole muovere insieme, ricevendo ugualmente bonus, al prezzo ovviamente di avere una pedina in meno sul campo di battaglia.
Due novità che sembrano da poco, ma che hanno un impatto enorme sull'economia del gioco, con il giocatore che si ritrova a muovere i propri combattenti anche in base al grado di sostegno che vi è tra essi. In un impianto strategico di per sé già clamoroso, che tiene conto del terreno, delle capacità di movimento delle unità, delle loro possibilità di attacco, vitalizzato dall'enorme varietà a disposizione di un comandante, il giocatore, che ha a propria disposizione un vasto numero di classi, ognuna con il proprio punto forte e le proprie debolezze, si aggiungono altri due elementi di rilievo, che non ne sconvolgono l'impianto ma l'arricchiscono ulteriormente. In questo, Fire Emblem: Awakening, è davvero il migliore episodio della serie, anche grazie ad un maggiore equilibrio nel livello di difficoltà, che tende verso l'alto, perché nessun Fire Emblem è un gioco facile, e la morte di un personaggio tanto amato è sempre dietro l'angolo, ma non arriva certo ai picchi di frustrazione dell'episodio per Wii, Radiant Dawn.
Come detto, Fire Emblem: Awakening riluce della magnificenza del suo gameplay, ma in esso non si risolve totalmente. Un altro pilastro della serie è l'attaccamento che si arriva a provare nei confronti dei personaggi del gioco, valorizzato, anche qui, da una caratterizzazione che certamente agisce per stereotipi, ma risulta efficacissima nel presentarci ora l'uno, ora l'altro combattente. Il recupero del sistema di sostegno, fuori dalle battaglie, già visto in Path of Radiance, porta questo aspetto al suo massimo: tra un capitolo e l'altro, infatti, è possibile accedere a momenti nei quali, in base al rapporto saldato sul campo di battaglia, combattendo vicine o in coppia, due unità parlano tra loro in brevi intermezzi, migliorando ulteriormente il loro rapporto e facendone approfondire la conoscenza da parte del giocatore. Punto più alto di questa dinamica, la possibilità, per due combattenti, di avere un figlio, che conserva le qualità dei genitori, ed è utilizzabile in battaglia (darvi ulteriori dettagli al riguardo potrebbe rovinarvi qualcosa, pertanto non lo faremo). Ci s'affezionerà quindi alla bellicosa Sully, all'onesto Stahl, allo spaccone Vaike o alla splendida Cordelia, o alla miriade di altri personaggi, e si farà di tutto per migliorare i rapporti tra loro e tenerli in vita nelle battaglie. Il nostro consiglio, è quello di giocare nella maniera classica, con la morte perenne attiva, e di accettare che ogni tanto si possa perdere uno di loro, per dare ad ogni partita quella dimensione più profonda e tipica della serie.
A completare la straordinarietà di una produzione davvero senza difetti, ci sono un comparto tecnico ottimo ed una longevità di per sé già eccellente, ma che verrà ulteriormente migliorata dall'uscita di numerosi DLC. Per quanto riguarda l'aspetto cosmetico, Fire Emblem: Awakening è tra le migliori produzioni per Nintendo 3DS, grazie a personaggi ben realizzati, effetti godibili ed un aspetto di pulizia generale. Una tecnica che però, per quanto buona, impallidisce di fronte ad una direzione artistica straordinaria, anche all'interno di una serie che di tal aspetto ha da sempre fatto uno dei suoi punti forti. Dalle scene animate, ai semplici ritratti dei personaggi, Kozaki Yusuke raggiunge il suo picco più alto, doppiando quanto di già ottimo fatto in ambito videoludico con No More Heroes. Ci mette il suo anche un effetto 3D convincente, che valorizza particolarmente alcune scene, con dettagli, come la cenere di un incendio, o gli uccelli che volano, che sembrano veramente uscire dallo schermo. Simile il giudizio su una colonna sonora ottima, composta da brani vari e che ben si confanno alle situazioni nelle quali vengono impiegati.
Dal punto di vista della longevità, ribadiamo la lunghezza di una campagna in singolo che prevede, oltre ai capitoli della storia, varie appendici e scontri nelle mappe già completate, per un totale di circa 50 ore di gioco, se non ci si fa prendere dalla smania di finire il gioco. A questi, vanno affiancati i DLC del gioco, con i primi già disponibili, che aggiungeranno mappe, personaggi, dettagli della storia, e promettono di arricchire il gioco per molti mesi a venire.
Tipologia di Gioco:Fire Emblem: Awakening è uno strategico a turni ambientato in un mondo fantasy.
Come è Stato Giocato:Il gioco ci è stato gentilmente fornito da Nintendo, tramite codice per il download da eShop. L'avventura principale è completabile in una trentina di ore, ma tra missioni secondarie, scontri casuali e DLC se ne possono ricavare il doppio.