Recensione - Final Fantasy X / X-2 HD Remaster

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Nomura ha supervisionato personalmente tutte le fasi di “restaurazione” dei due giochi

Square ripropone uno dei suoi giochi migliori con una riedizione di altissima qualità

Square Enix, con la saga di Final Fantasy, ha un rapporto che freudianamente potremmo definire irrisolto. Il gigante giapponese, nel corso degli anni, è tornato più volte sui vecchi capitoli della serie, rimaneggiandoli, creando spin off e proponendoli su nuove piattaforme. Oggi, a dieci anni esatti dalla sua uscita originale su Playstation 2, è il turno di Final Fantasy X, uno dei capitoli più amati dai giocatori nonché, ultimo grande esempio dei Final Fantasy classici, prima degli esperimenti MMO di FF XI e della mezza delusione di FF XII.

Square ha dedicato quasi tre anni alla rimasterizzazione del gioco, registrando nuovamente l’intera colonna sonora e facendo un attento lavoro di sostituzione delle texture e ottimizzazione del motore grafico. Il lavoro degli sviluppatori è stato tutt’altro che semplice: gli asset originali di Final Fantasy X, infatti, con dieci anni sulle spalle, risalgono quasi a una precedente era geologica e, dunque, in molti casi è stato più semplice ridisegnare ambienti e modelli poligonali da zero piuttosto che tentare un ardito recupero dei materiali classici. Tutti i filmati, inoltre, sono stati convertiti dalla risoluzione 4:3 (all’epoca gli schermi panoramici erano un costoso vezzo degli appassioni di HiFi) ai più moderni 16:9 con conseguenti problemi di aspect ratio, taglio delle scene e proporzioni delle figure umane. Non stupisce, dunque, che dal suo annuncio nel 2011 questa collection HD di FF X sia arrivata sul mercato giapponese solo nel 2013 coinvolgendo addirittura lo stesso Nomura il quale ha supervisionato personalmente tutte le fasi di “restaurazione” dei due giochi.

Pad alla mano, Final Fantasy X Remaster HD riesce a regalare le stesse sensazioni del gioco originale. Chi scrive ha vissuto le avventure di Tidus, Yuna, Rikku e tutti gli altri al tempo della loro uscita e, oggi, si nota ancora di più come l’opera di Square fosse straordinaria: la trama rimane una delle migliori mai scritte per un videogioco, con un bilanciamento fra ironia, epica e dramma che gli episodi successivi di Final Fantasy non hanno mai saputo eguagliare, mentre il sistema di gioco, una variante dell’ATB in cui la sequenza dei turni non è predefinita ma si basa sulle caratteristiche dei combattenti, da ancora almeno un paio di piste a JRPG molto meno arcaici. Final Fantasy X era e rimane un gioiello del game design giapponese: nel decimo capitolo della sua saga più amata, Square ha saputo distillare il meglio dell’era sedici e trentadue bit creando un gioco che ha saputo essere al tempo stesso la massima espressione e l’elegia di un certo modo d’intendere i videogiochi.

Con Final Fantasy X, infatti, è iniziata l’eclisse dei grandi studi giapponesi, di Square (pochi anni dopo costretta a fondersi con l’eterna rivale Enix), ma di altre realtà come Nintendo, Konami o Capcom tutte, in un modo o nell’altro, costrette a fare i conti con una crisi creativa di cui ancora non si vede la fine. Rigiocare oggi a Final Fantasy X in versione HD da la prova plastica di questa crisi, dimostrando come il blasone non basti a creare un grandissimo gioco. La creatura di Nomura non è un capolavoro perché porta il nome di Final Fantasy, porta il nome di Final Fantasy perché è un capolavoro: quindici anni fa, quando Square iniziò la preproduzione del gioco, le logiche del settore erano del tutto diverse, l’ossessione per la serialità non si era ancora impossessata dei publisher, mentre i giocatori erano disposti ad attendere mesi, se non anni, per vedere il loro gioco preferito. Facendo un rapido calcolo, fra il 1990 e il 2003 sono usciti sette capitoli della serie (dal III al X-2), mentre fra il 2003 e il 2014 ne sono arrivati sugli scaffali ben diciotto, considerando solo la serie principale e spin off diretti (non tenendo dunque in conto la serie Tactics, Chocobo e gli esperimenti su mobile). Questi dati, da soli, bastano a dimostrare come, perdendosi in mille rivoli, gli sviluppatori abbiano smarrito buona parte delle intuizioni che avevano fatto grande la saga. Il ritorno di Final Fantasy X su Playstation 3 e PSVita rende il confronto con il presente ancora più aspro ma rimuove l’unico limite che impedisce ai giocatori moderni di godersi al meglio uno dei migliori JRPG di sempre: quello grafico/tecnico. Oggi non ci sono davvero più scuse per non dare una chance alle avventure di Tidus e Yuna.

Tipologia di Gioco:

Final Fantasy X è un JRPG classico basato sui combattimenti a turni... seriamente, dobbiamo davvero spiegare che tipo di gioco è Final Fantasy X? Suvvia...

Come è Stato Giocato:

Abbiamo testato il gioco grazie a una copia di review gentilmente fornitaci da Koch Media, distributore italiano del titolo, per scrivere questa recensione abbiamo giocato più o meno metà di Final Fantasy X e le prime ore di gioco di Final Fantasy X-2.

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