Recensione - FIFA Street - Un calcio al calcio classico

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Quote:

si capisce subito perché EA ci tenga così tanto a ricordare come questo FIFA Street non sia il quarto episodio della serie iniziata nel 2005, ma un vero e proprio reboot totale

Analizzato per voi il nuovo capitolo della saga calcistica più famosa del mondo

EA negli ultimi anni ci ha abituati fin troppo bene. La sua simulazione calcistica, dopo un decennio buono di tentativi, finalmente è riuscita ad imporsi come l’unico vero simulatore pallonaro, grazie soprattutto al talento di David Rutter, del suo team e del management di EA Sports, deciso a trasformare FIFA nella serie sportiva di maggior successo di tutti i tempi. Per questo motivo, oltre alla classica uscita annuale, gli sviluppatori hanno sperimentato  varie “strade alternative”, proponendo a volte integrazioni con titoli più manageriali, integrazione con aspetti social (FIFA Ultimate Team) e l’esplorazione di alcuni aspetti più di nicchia del mondo del calcio.  Da questo punto di vista, il primo FIFA Street del 2005 fu un prototipo interessante, non perfetto, ma decisamente gustoso per tutti gli appassionati. A cinque anni di distanza, grazie all’esperienza maturata, EA Sports ha deciso di riprovarci, rilanciando il brand con una nuova iterazione, questa volta interamente costruita intorno al cuore pulsante di FIFA 12, ovvero il Personality + e l’Impact Engine. A uno sguardo poco attento questo nuovo titolo potrebbe apparire come una specie di “moddone” del gioco principale, una specie di spin off, divertente forse, ma tutto sommato secondario. FIFA Street invece, rappresenta una sorta di ritorno alle origini storiche della simulazione calcistiche made in EA, dove al realismo spintissimo si sostituisce una giocabilità più immediata, non arcade, ma meno ripida di quella proposta dal dodicesimo capitolo della serie canonica.FIFA Street infatti, abbandona i seriosi campi di Champions League, Serie A e Liga Spagnola, per portarci nei vicoli di Rio de Janeiro, sotto ai cavalcavia americani e - addirittura - nei campetti periferici dell’Emilia Romagna, per giocare a quello che in italia chiamiamo “calcetto” o “calcio a 5” ma che, secondo la FIFA ha un nome internazionale “fusbal (un portmanteau portoghese che unisce fusbal e salon, ovvero calcio da sala) e delle regole ben precise, con federazioni, squadre e campionati. Non appena si inizia a giocare si capisce subito perché EA ci tenga così tanto a ricordare come questo FIFA Street non sia il quarto episodio della serie iniziata nel 2005, ma un vero e proprio reboot totale; partendo dallo straordinario engine sviluppato per FIFA 12,  EA ha costruito un sistema interamente nuovo di trick e azioni di gioco che portano ai limiti il modello fisico del pallone ed espandono all’inverosimile quanto di buono avevamo già visto nel dodicesimo episodio della saga. Muovendo semplicemente l’analogico destro e agendo su uno dei tasti modificatori, avremo davvero la sensazione di giostrare la sfera sotto i nostri piedi e - una volta superata la diffidenza iniziale - ci divertiremo a far impazzire gli avversari con palleggi, retropassaggi, finte e dribbling ai limiti dell’umano. Il tutto però, al contrario di FIFA Street 1, 2 e 3 non cede in maniera pesante alle dinamiche arcade, ma mantiene un realismo di fondo che permette al livello della simulazione di restare altissimo: il pallone è pesante e si muove in maniera credibile, così come tutti i giocatori coinvolti nell’azione anche se, forse a causa delle minori dimensioni del campo, ci è sembrato che a tratti l’IA faccia un po’ fatica a piazzare bene gli uomini, lasciando ampie aree scoperte oppure tenendo attacco e difesa troppo avanzati rispetto all’azione in corso. Per quanto riguarda le modalità di gioco, oltre alla partita a cinque classica e all’immancabile modalità carriera, troviamo alcune interessanti variazioni sul tema, come la modalità “re dei tunnel” in cui lo scopo è fare più punti possibile inanellando un trick dietro l’altro, oppure l’”eliminazione” in cui, ad ogni goal, un giocatore viene espulso, per cui alla fine ogni partita si risolve con un uno contro uno all’ultimo sangue.FIFA Street non è un gioco che si rivolge al grandissimo pubblico ma punta a due tipo di utenza, da un lato chi non riesce a entrare nei complicatissimi meccanismi di FIFA 12 e desidera un’esperienza meno aggressiva, dall’altro ci sono invece gli appassionati di calcio, che dopo aver divorato il “fratello maggiore” non mancheranno d’appassionarsi a questa variante ludica basata sull’intuizione, la velocità e la ricerca del trick perfetto. Tipologia di Gioco:

FIFA Street è un calcistico atipico che, anziché metterci nei panni di un giocatore di Serie A, esplora il mondo del fusbal, ovvero il calcetto a cinque interamente basato su trick, acrobazie e velocità di gioco. Pur non abbandonando il realismo cui ci hanno abituati gli ultimi capitoli della serie principale, il gioco predilige un approccio più rilassato, in cui più delle costruzioni tattiche, hanno più importanza l'abilità con i comandi e la capacità di rallentare gli avversari e farli innervosire.

Come è Stato Giocato:

Abbiamo testato il gioco grazie a una copia promo per Playstation 3 inviata da EA Italia, prima di scrivere la recensione abbiamo completato la modalità carriera (il World Tour) con due diversi giocatori appositamente creati e abbiamo testato in maniera estensiva tutte le modalità di gioco secondarie, sia in singolo che in multiplayer locale e online.

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