Recensione - Fez - Illusione ottica

Condividi

Quote:

Una volta entrati nella logica esplorativa che sta alla base del gioco ogni nuovo mondo diventerà un sogno ad occhi aperti

Recensito Fez, lo straordinario esperimento di Polytron Corporation

Ormai non è più semplice emergere nemmeno nel mondo dei giochi indie. Se fino a qualche anno fa bastavano una pixel art furba, la grafica 2D e un character design indovinato, oggi sono pochissimi gli sviluppatori capaci di emergere con idee fresche e innovative.
Fez è un esempio della pervicacia necessaria: dietro all’altisonante nome di Polytron Corporation, infatti, si nascondono quattro ragazzi che, dal 2007 ad oggi hanno lavorato ininterrottamente sul progetto, senza nessun tipo di finanziamento, business plan o prospettiva di lungo termine, se non tanta pazienza e un grandissimo talento.

Ma cos’è Fez e come ha fatto a vincere il premio speciale della giuria all’IGF 2012 e a entrare nella top ten del PAX East insieme a mostri sacri come Gears of War e Batman?

Il gioco di Polytron sfugge alle classificazioni facili: un po’ platform, un po’ puzzle game e un po’ avventura grafica, Fez rappresenta un ritorno alle radici ludiche di tutti e tre i generi citati, ma li spoglia delle sovrastrutture che il tempo ci ha ricamato sopra. L’idea di base è, infatti, piuttosto semplice, nei panni di un esserino bianco dovremo raccogliere una serie di cubi sparsi per alcune ambientazioni in modo tale da aprire dei portali capaci di condurci ad altri mondi. Niente di incredibilmente nuovo, forse, ma qui entra in gioco l’idea di base su cui si incardina l’intera struttura di Fez: la possibilità di cambiare prospettiva. Un po’ come in Super Paper Mario (geniale esperimento di Nintendo purtroppo abbandonato a se stesso), premendo i due tasti dorsali potremo ruotare il livello a destra o sinistra, scoprendo così nuove strade e luoghi da visitare. Questo cambio, però non si riduce a una mera rivelazione di nuovi spazi ma, un po’ come nei dipinti di Escher, il movimento crea delle illusioni ottiche che potremo sfruttare nelle nostra avventure. Per esempio, se da un lato una piattaforma ci sembrerà irraggiungibile perché troppo lontana, con un paio di modifiche di prospettiva, come per magia, quella stessa piattaforma sarà vicinissima a quella su cui ci troviamo, rendendo il salto molto meno pericoloso; allo stesso modo burroni, vicoli ciechi o sentieri morti si modificheranno, aprendo nuove strade o permettendoci di arrivare in zone che parevano impenetrabili.
Inoltre, l’intero mondo di gioco è interconnesso, privilegiando una progressione non lineare in cui è il giocatore a decidere come muoversi, dove andare e quali livelli esplorare per primi. Non nascondiamo che all’inizio l’esperienza è piuttosto straniante, quasi caotica, tuttavia, una volta entrati nella logica esplorativa che sta alla base del gioco ogni nuovo mondo diventerà un sogno ad occhi aperti in cui il fascino di uno stile grafico ricercato e particolare, capace di unire il meglio della pixel art a una modellazione dei poligoni di qualità altissima, si assomma un level design raffiato e preciso, capace ogni volta di proporre paradigmi nuovi e soluzioni mai banali al completamento dei livelli.
Purtroppo però, questa ricerca estetica, a volte si traduce anche in risultati non del tutto positivi, come la gestione della mappa, bellissima a vedersi, ma quasi incomprensibile e, per questo motivo, abbastanza inutile, inoltre, Fez soffre, a tratti, di rallentamenti e cali di frame rate, soprattutto nelle ambientazioni più complesse, dove ogni cambio di prospettiva diventa abbastanza difficile da gestire. Tuttavia, almeno per quanto riguarda questa seconda questione, Polytron ha già annunciato una patch correttiva in arrivo a breve, per cui non c’é da preoccuparsi troppo. Più grave invece è il problema della mappa che, a tratti, costringe a girovagare senza meta solo per capire quale sia la porta giusta per tornare in un’ambientazione già visitata. Anche qui, però, si tratta di un peccato veniale, dato dall’eccesso di sperimentalismo e non da superficialità in fase di sviluppo.

Concludendo, dunque, Fez è una delle migliori perle che, ad oggi, si possono trovare sul Marketplace di Xbox e, dato anche il suo prezzo abbastanza contenuto (400 Microsoft Points) non dovrebbe mancare sugli hard disk di nessun giocatore. Come abbiamo già avuto modo di dire in altre sedi, la scena indie ormai ha raggiunto la piena maturità e giochi come Fez stanno proprio li a dimostrarlo.

 

Tipologia di Gioco:

Fez è un platform/puzzle che ci mette nei panni di un esserino bianco capace di cambiare la prospettiva del mondo in cui si trova. Dotato di un solido gameplay bidimensionale, il gioco recupera alcune suggestioni già esplorate da Nintendo in Super Paper Mario e le amplia, andando a giocare la progressione dei livelli su illusioni ottiche, giochi prospettici e ambientazioni costruite sull'esempio del grande illustratore M. C. Escher.

Come è Stato Giocato:

Abbiamo testato il gioco grazie a un codice inviatoci da Microsoft. La modalita principale di Fez si può concludere in poche ore di gioco (sei, sette al massimo) ma, qualora si volessero trovare tutti i cubi e completare al 100% ogni ambientazione, la longevità si estende di molto e la difficoltà del gioco aumenta sensibilmente.

Continua a leggere su BadTaste